Alla fine dello scorso marzo la Casa Bianca valutava la possibilità di revocare le sanzioni contro la Russia nel settore petrolifero, scrive il portale americano Daily Beast con riferimento alle affermazioni di ex funzionari di Washington.
“Nonostante l’allontanamento del consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Flynn, i funzionari della Casa Bianca erano alla ricerca di modi per negoziare con Mosca”, — scrive il media.
Nell’amministrazione di Donald Trump erano convinti che il calo della produzione di petrolio da parte delle società russe avrebbe fatto male all’economia degli Stati Uniti. Tuttavia il Dipartimento di Stato è riuscito a convincere la Casa Bianca del contrario, dopo aver assicurato che solo l’alleggerimento delle sanzioni avrebbe potuto influire negativamente nel settore energetico americano.
Secondo il Daily Beast, la richiesta per cancellare le sanzioni era stata inoltrata al Dipartimento di Stato dallo stratega del Consiglio di Sicurezza Kevin Harrington, che dopo aver analizzato le misure restrittive nei confronti di Mosca aveva stabilito che le sanzioni non hanno senso.
“La sua opinione in breve: se queste sanzioni danneggiano l’economia americano esercitando allo stesso tempo una pressione minima sulla Russia, allora non hanno senso,” — racconta uno degli interlocutori del portale.
La richiesta era considerata sospetta dai diplomatici americani, soprattutto sullo sfondo delle accuse per i legami con la Russia degli uomini di Trump. Così, secondo uno dei funzionari, Harrington “aveva promosso aggressivamente l’idea fin dall’inizio”, dopo che era entrato nella Casa Bianca grazie a Flynn.
06.06.2017