di Rinaldo Battaglia *
Il 20 maggio 1940 – 84 anni fa – nel nuovo campo di concentramento di Auschwitz (Auschwitz 1) arrivarono i primi prigionieri. Fu il giorno del suo battesimo. Il lager da marzo ‘41 venne ampliato a tre km di distanza (come Auschwitz II), sempre in terra polacca nel villaggio di Brzezinka (o Birkenau – nella lingua locale ‘terra delle betulle’) e questa reso operativo già da inizio ’42, dopo la notte di Wannsee del 20 gennaio.
Sarà il fiore all’occhiello di Himmler, che quando verrà in visita (17 e 18 luglio ‘42) orgogliosamente verificherà coi propri occhi l’efficienza del lager, godendo col massimo orgasmo alla gasazione di 400 ebrei olandesi conclusasi in pochi minuti. Grandezza dell’efficienza tedesca e della IG FARBEN, titolare della Bayer e produttrice del criminale Zyklon B (acido cianidrico) il cui nome nella nostra lingua si tradurrebbe in ‘ciclone’. Un ciclone per capacità distruttiva, peggio dei tornado americani. Prodotto a tonnellate e consegnato – quale ulteriore beffa – tramite vetture con la scritta ‘Croce Rossa’.
Da vera ‘catena di montaggio e morte’ a livello industriale dove, chiuso con la gasazione dei deportati, l’iter operativo era poi gestito da squadre di altri ebrei (Sonderkommando) che, prima di esser a loro volta uccisi, dovevano spogliare, prelevare, disinfettare e spedire in Germania l’oro ricavato dai corpi dei gasati (da gioielli, monete varie e denti soprattutto). Sarà una importante fonte di ricchezza per i gerarchi del Terzo Reich: anche 30-35 kg al giorno, subito destinato alle banche e raffinerie della Svizzera.
La neutrale Svizzera.
Parte dell’oro, tramite anche la vaticana Rat-line (La Via dei topi) del Vescovo Hudal, sarà poi spedito in Sud America, per soddisfare la loro pensione, a guerra finita. E a beneficiarne saranno anche molti fascisti italiani, figli della lupa e ‘topi in fuga’ pure loro. Saranno almeno 30.000, nel dopoguerra, i nazisti e fascisti europei che andranno a divertirsi al sole del ‘nuovo mondo’ dividendosi beati il bottino. Con la copertura e benedizione papale, in un silenzio assordante.
Nel momento di massimo ‘sforzo’ quando a Birkenau si gasavano 12.000 essere umani al giorno, si arrivò ad utilizzare ben 900 ebrei nel Sonderkommando. Numeri spaventosi. Del resto solo ad Auschwitz-Birkenau vennero uccisi 1 milione e 100 mila persone, oltre 960 mila solo di ebrei. Tra questi anche i nostri 6.806 italiani, vigliaccamente venduti dal nostro fascismo, tra la colpevole indifferenza di tutti gli altri, fascisti o meno.
La generazione dei nostri padri e dei nostri nonni, la generazione che si lasciò sagomare e sodomizzare dal Duce, sempre quello che – oggi molti dicono – abbia fatto ‘anche cose buone’. Peccato che quei 6.806 ebrei italiani (oltre ad altri 749 uccisi in altri lager) non possano oggi contraddire quella falsità, la più grande fake-news nella storia del nostro paese. Non sono ritornati più a casa, per testimoniarlo.
20 maggio 2024 – 84 anni – liberamente tratto dal mio ‘Non ho visto farfalle a Terezìn’ – ed. AliRibelli – 2021
* Coordinatore della Commissione Storia e Memoria dell’Osservatorio