Tra qualche giorno cade il 77° anniversario della deportazione degli ebrei romani nel campo di sterminio di Auschwitz ad opera delle SS naziste, che occupavano la città eterna. Tale ricorrenza si presta a parecchie profonde e motivate riflessioni.
La prima riflessione che bisogna effettuare è la circostanza che gli stessi numeri dell’operazione sono enormi. Il rastrellamento colpisce 1.259 persone. Di esse 256 vengono liberate nei giorni successivi, in quanto riescono a dimostrare di non essere di “razza” ebraica, i restanti 1.023 vengono trasportati ad Auschwitz dove, sottoposti alle “cure” degli aguzzini nazisti, muoiono quasi tutti in pochi giorni. Per la precisione ritornano in Italia nel 1945 soltanto 15 persone, tra i quali una sola donna. Altra considerazione che bisogna svolgere è quella che l’operazione viene condotta dalle SS coadiuvate dai fascisti italiani, che hanno sempre, nel dopoguerra, messo in circolazione la “vulgata” che essi erano buoni e che i cattivi erano i nazisti. Questa giustificazione non può essere accolta: i fascisti italiani erano cattivi e crudeli quanto i loro “camerati” nazisti. Questa affermazione è corroborata da mille prove. Infatti i fascisti italiani li ritroviamo come spie e guide delle SS negli eccidi più atroci: Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto e via dicendo. Pertanto nessuna assoluzione storica o morale per i fascisti italiani del 1943-1945: essi sono giuridicamente, politicamente e moralmente responsabili di tutti i crimini commessi dai loro alleati nazisti. Sarebbe meglio dire dai loro “padroni” nazisti.
Altra questione da mettere in rilievo è quella che Roma nel mese di ottobre del 1943 faceva parte della Repubblica fantoccio di Salò, non del Terzo Reich. Pertanto, in tale città avrebbe dovuto comandare Mussolini, non Hitler. Tutto questo in teoria, in realtà Mussolini e la repubblichina di Salò contavano meno di zero. Chi comandava all’epoca nel Centro-Nord Italia era Adolf Hitler e le SS. Siamo così giunti al cuore del nostro ragionamento. I fascisti di ieri e di oggi cercano di tramandare la “spiegazione” che Mussolini accettò di costituire la Repubblica fantoccio di Salò per evitare agli italiani le ritorsioni dei nazisti che si sentivano “traditi”.
E’ bene chiarire che l’Italia con l’armistizio dell’8 settembre 1943 non ha tradito nessuno. Ha preso semplicemente atto che non era in condizione di continuare la guerra e ha chiesto agli Alleati l’armistizio. Parimenti non è da prendere in considerazione la vulgata neofascista, secondo la quale Mussolini con la repubblichina di Salò evitò dei danni agli italiani. La verità è che questa diceria è una “bufala” colossale. Infatti tutta l’Italia da Frosinone a Sant’Anna di Stazzema a Marzabotto, ad Udine, a Domodossola, a Cuneo è stata teatro di atroci stragi naziste in danno di inermi cittadini italiani. Queste stragi sono la riprova che Mussolini, all’epoca, non contava nulla e i nazisti consideravano l’Italia una loro preda bellica, e un territorio cuscinetto che serviva a mantenere la guerra fuori dai confini della Germania. Proprio per questo, sin dai giorni successivi al 25 luglio 1943 l’esercito nazista ha costruito sul lago di Garda una serie di fortificazioni, che avevano lo scopo preciso di fermare gli Alleati e di evitare che i loro eserciti entrassero nel territorio germanico. Naturalmente, questa impostazione prevedeva che i nazisti opponessero in Italia agli Alleati una strenua difesa, con conseguenti immani distruzioni del nostro territorio.
A proposito del rastrellamento degli ebrei, c’è da sottolineare che a Roma il 16 ottobre 1943 vengono violate dalle SS tutte le leggi italiane dell’epoca. Infatti Mussolini nel 1938 ha dimostrato di essere un razzista, emanando delle leggi antisemite essendo sulle stesse posizioni di Hitler. Con l’introduzione di tali leggi si assiste ad una progressiva escalation contro gli ebrei, sino a giungere il 16 ottobre 1943 all’allineamento con la hitleriana “soluzione finale” .
In altri termini, i nazisti, nel momento in cui compivano il rastrellamento, ben sapevano che le povere persone rastrellate sarebbero morte nei loro campi di sterminio. La stessa consapevolezza aveva anche l’ex “duce” Benito Mussolini, che dopo aver blaterato, per 20 anni, sui “destini imperiali di Roma”, lasciava che in mezza Italia comandassero i nazisti e commettessero atrocità spaventose. Del resto, nei mesi di settembre ed ottobre 1943 c’erano stati in diverse regioni italiane, precedenti rastrellamenti operati dai nazisti a danno degli italiani, senza che l’ex duce muovesse un dito. In particolare, c’era stato a Roma e nel Lazio un rastrellamento di circa 2.000 carabinieri, con conseguente trasferimento in Germania, senza che Mussolini dicesse o facesse qualcosa.
Tutto questo a riprova del fatto che egli non contava nulla. Del resto, Mussolini non aveva fatto nulla neanche in occasione del massacro di Cefalonia, dove quasi un’intera divisione italiana veniva passata per le armi, in contrasto con tutte le leggi internazionali sui prigionieri di guerra. Particolare rilievo merita, poi, la questione dei rastrellamenti dei civili italiani. Infatti, nel periodo della Repubblica fantoccio di Salò, le armate naziste rastrellavano in mezza Italia gli uomini validi e li portava in Germania per farli lavorare come schiavi. Un bel modo di comportarsi per un “alleato”! Mussolini subiva tutto e taceva! Queste nostre considerazioni servono a dimostrare che il fascismo è stato un crimine contro l’umanità, per l’istituzione dei Tribunali speciali per le leggi razziali e per le continue guerre condotte in Africa e in Europa.
Per di più, la così detta repubblichina di Salò, riconosciuta a livello internazionale soltanto dalla Germania e dal Giappone, è stata il peggio del peggio: uno staterello creato artificialmente da Hitler per evitare che gli Alleati entrassero in Germania e per ritardare la propria sconfitta. Tale staterello era dominato da bande armate irregolari, come la banda Carità e la banda Koch, che usavano la violenza e la tortura contro gli antifascisti e non rispondevano a nessuno. Proprio per questi motivi c’è da rimanere esterrefatti quando, in Italia, vengono esaltati personaggi della repubblichina di Salò, come Benito Mussolini ed il criminale di guerra Rodolfo Graziani al quale addirittura è stato dedicato un monumento ad Affile (Roma).
Ai democratici e agli antifascisti del nostro Paese spetta il compito di tramandare la verità sul fascismo e sul nazismo di ieri e di oggi.
Per essere portatori di una cultura alternativa ai vari fascismi di ieri e di oggi bisogna gridare con convinzione, proprio nell’epoca del Coronavirus: spendiamo i soldi per la Sanità, non per le armi!
Esiste una sola Razza: quella Umana!
Mai più guerre!
Mai più razzismi!
Pace, democrazia e libertà per i popoli!
Francesco Mandarano
Prato