Le aggressioni e il blocco israeliano nella Striscia di Gaza hanno fatto tornare al medioevo questo territorio palestinese dove imperano la distruzione e la mancanza d’accesso ai servizi essenziali, hanno denunciato i difensori dei diritti umani nelle Nazioni Unite.
Autore: Waldo Mendiluza /PL
Le aggressioni e il blocco israeliano nella Striscia di Gaza hanno fatto tornare al medioevo questo territorio palestinese dove imperano la distruzione e la mancanza d’accesso ai servizi essenziali, hanno denunciato i difensori dei diritti umani nelle Nazioni Unite.
Il direttore del Centro Palestinese per i Diritti Umani, Raji Sourani, ha ricordato che la potenza occupante ha attaccato tre volte la Striscia negli ultimi anni (2008, 2012 e 2014), e mantiene un blocco che si ripete ogni dieci anni, con castighi collettivi e un devastante impatto nella popolazione civile.
“Questa situazione è una vergogna. Non resta a Gaza nemmeno un luogo senza le tracce dell’ostilità israeliana in uno dei territori più densamente popolati del mondo, con quasi due milioni di abitanti in 365 Km quadrati”, ha segnalato a Prensa Latina durante un incontro i giornalisti.
In accordo con l’attivista, è cambiato poco in materia di ricostruzione dai 51 giorni di bombardamenti di Tel Avv dall’estate del 2014 e nonostante le promesse di assistenza della comunità dei donanti, che un anno e mezzo fa ha offerto nella Conferenza di El Cairo più di cinque milioni di dollari di aiuti.
Gli ospedali e le scuole, anche quelle gestiste dalla ONU, e le case, hanno ricevuto il peso della’aggressione.
Secondo Sourani, anche le fabbriche, le fattorie, le istallazioni migliori, gli impianti per il trattamento dei rifiuti e l’unico generatore di elettricità della Striscia di Gaza sono stati distrutti dalle bombe d’Israele.
“Se vogliono attaccare Hamas (movimento di resistenza) o Al Fatah (componente principale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina), che lo facciano! Loro sono forti e sanno rispondere, ma che non uccidano i civili innocenti”, ha detto. Il difensore dei diritti umani Shawan Jabarin, ha condannato l’aggressività di Israele contro il popolo palestinese, e secondo lui solo la protezione degli Stati Uniti spiega l’impunità con cui la potenza occupante commette i suoi crimini.
“È giunta l’ora della giustizia e i colpevoli di tante atrocità non devono continuare nell’impunità”, ha dichiarato ancora. (Traduzione GM – Granma Int.)
12 aprile 2016