da Alessandro Federigi
FIRENZE – “Ricordi il sindaco di Massa che ha giurato sulla Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo. Consentire che sia eretto un monumento a chi fino all’ultimo ha sostenuto un regime liberticida e razzista è un oltraggio alla nostra Carta fondamentale e non bastano certo meriti artistici a far tornare i conti con la storia”. La vicepresidente della Regione e assessore alla cultura, Monica Barni, interviene sulle polemiche a proposito della decisioni della giunta guidata da Persiani di permettere ad un privato l’installazione di un monumento in memoria di Ubaldo Bellugi, fascista della prima ora e podestà di Massa.
“E’ una decisione – prosegue – che rappresenta una ferita per una città medaglia d’oro al valor civile e per una Provincia medaglia d’oro al valor militare per il suo impegno nella lotta di Liberazione. Farà dono al sindaco Persiani di una pubblicazione curata dalla Regione che raccoglie il lungo tragico, elenco delle stragi e delle violenze nazifasciste in Toscana, molte delle quali nel territorio apuano”.
“Abbiamo appena ricordato gli ottanta anni dalle leggi razziali – dice ancora Barni -, oltre 600 studenti toscani sono appena tornati dal viaggio ad Auschwitz con il Treno della Memoria, crescono episodi di violenza e intolleranza che portano i segno riconoscibili del retaggio fascista. Non ci può essere né indifferenza né tolleranza e le istituzioni democratiche devono trovare nei valori costituzionali la loro stella polare”.
“Leggo che il sindaco di Massa ha detto che nel ventennio tutti erano fascisti. Sa bene che non è così: il fascismo ha colpito, anche uccidendo, i suoi avversari, e le carceri accoglievano gli antifascisti. Invito l’amministrazione massese – conclude Barni – a ripensare la sua decisione: in Italia, la pacificazione di cui parla il sindaco l’ha garantita la Costituzione”.
5 febbraio 2019