In un’intervista esclusiva con RT, Roger Waters dice che sarebbe disposto a “sostenere con tutto il cuore” l’organizzazione se fosse davvero costituita da volontari dediti ad “aiutare la popolazione dopo essere stata bombardata”.
Roger Waters, ex leader dell’iconica band inglese Pink Floyd, ha criticato l’attività dei ‘Caschi bianchi’, insistendo sul fatto che questo gruppo travisa la realtà e inganna le persone.
In un’intervista esclusiva con RT, Waters sostiene che sarebbe disposto a “supportare con tutto il cuore” l’organizzazione se fossero davvero dei volontari dedicati a “aiutare la popolazione dopo essere stata bombardata”. Tuttavia, sottolinea “tutte le indicazioni evidenziano che non è proprio così”.
Waters ha parlato del film ‘Caschi Bianchi’, dedicato ai soccorritori e che nel 2017 hanno vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio, nonostante le critiche per il coinvolgimento dell’organizzazione nelle azioni terroristiche e le molteplici accuse di essere al servizio delle potenze occidentali per diffamare le autorità siriane.
“Hai visto il documentario che ha vinto l’Oscar? Hai notato fino a che punto diventa evidente che si tratta di una messa in scena preparata e filmata meticolosamente?”, sono le domande che ha posto il musicista.
Il gruppo, che si presenta come difesa civile siriana sorpreso a mettere in scena video o agire dopo gli atatcchi, riceve i fondi ufficialmente dagli Stati Uniti e il Regno Unito.
La leggenda del rock ha colto l’occasione per parlare della censura nei social network. Le notizie e le informazioni che circolano su Facebook, Google o YouTube vengono “censurate” dalle società che possiedono questi servizi.
Aggiunge che l’accesso “non sarà gratuito” e che non lo sorprenderebbe se lui stesso “scomparisse” dai social network perché è “contro la guerra”.
In diverse occasioni l’artista britannico ha lanciato accuse contro i ‘Caschi bianchi’. Ad esempio, durante una pausa del suo concerto a Barcellona, lo scorso aprile, li ha definiti una “organizzazione falsa” che si dedica a fare propaganda a favore di “jihadisti e terroristi”.
Secondo una serie di e-mail pubblicate nello stesso mese, il controverso gruppo di attivisti ha cercato di fare pressioni sul co-fondatore dei Pink Floyd con denaro dall’Arabia Saudita.
Waters ha esortato le celebrità che avevano già sostenuto i ‘Caschi bianchi’ a riconsiderare il loro sostegno al gruppo. Ha anche detto in un’altra occasione di essere giunto alla conclusione che si tratta di “un’organizzazione malvagia finanziata da persone che sperano di ottenere la destituzione di Bashar al Assad, perché una volta che se ne sarà andato, saranno in grado di rubare i beni di un Stato fallito. ”