Dopo la denuncia russa e le pressioni della Cina, gli Stati Uniti hanno confessato di aver organizzato una catena di laboratori biotecnologici proibiti, anche se continuano a negare la propria responsabilità penale.
EDUARDO J. VIOR*
La sottosegretaria di Stato americano, Victoria Nuland, ha riconosciuto martedì che ci sono laboratori biologici in Ucraina il cui contenuto Washington vorrebbe nascondere a Mosca. L’esistenza di tali strutture era stata liquidata come una teoria del complotto e una campagna di disinformazione russa dall’Occidente, ma ora gli Stati Uniti hanno finalmente ammesso che tali strutture esistono davvero e, implicitamente, che lì venivano fabbricate armi batteriologiche.
Il cambiamento di atteggiamento è avvenuto dopo che il ministero degli Esteri cinese ha formalmente richiesto a Washington di rispondere alla denuncia russa sulla documentazione pubblicata domenica che rivela come le armi batteriologiche, proibite fin dal 1971 siano state fabbricate in Ucraina, in laboratori finanziati dagli Stati Uniti.
L’importanza attribuita da Washington alla dichiarazione della Cina – attualmente impegnata in un’iniziativa diplomatica congiunta con Francia e Germania per trovare una soluzione politica alla crisi ucraina – suggerisce che gli Stati Uniti sarebbero disposti ad accettare i limiti che i loro principali alleati europei chiedono nel confronto con la Russia per l’egemonia eurasiatica.
La sottosegretaria Nuland è stata chiamata a testimoniare davanti alla commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti sul conflitto in Ucraina. Durante l’udienza, il senatore Marco Rubio (senatore federale per la Florida) le ha chiesto se Kiev ha armi biologiche, alla domanda la funzionaria ha risposto che “l’Ucraina ha strutture di ricerca biologica per i quali, infatti, siamo preoccupati che possano cadere in mano alle truppe russe, quindi stiamo lavorando con gli ucraini per impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe, se si avvicinano”, ha affermato.
Nuland ha quindi contestato le affermazioni di Mosca secondo cui le armi biologiche sono state sviluppate in tali laboratori, definendo l’accusa una “tecnica russa classica per incolpare gli altri per ciò che intendono fare da soli”. Sulla stessa linea, ha affermato di essere sicura al 100% che, se ci sarà un attacco biologico, sarà da parte della Russia.
Se i laboratori non fossero di importanza militare, Nuland non si preoccuperebbe che cadano nelle mani delle truppe russe, ma dicendo che la Russia sarà responsabile di un “attacco con armi biologiche o chimiche” ha ammesso implicitamente ciò che il governo russo ha ha sempre detto: che i bio-laboratori finanziati dagli Stati Uniti stanno lavorando allo sviluppo di armi biologiche sul suolo ucraino.
Victoria Nuland è una “dura” funzionaria di carriera, militante del neoconservatorismo e suo marito, Robert Kagan, è uno dei principali ideologi di questa corrente che ha guidato la politica estera degli Stati Uniti dal governo di Ronald Reagan (1981-89), con l’unico eccezione del mandato di Donald Trump (2017-21). È un fatto insolito per una sottosegretaria ammettere errori e, tanto meno, essere complice di crimini contro l’umanità. Perché l’ha fatto martedì?
La dichiarazione della funzionaria è arrivata quasi a ruota del velato avvertimento cinese di questo stesso martedì mattina (ora orientale degli Stati Uniti). Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha dichiarato che la Cina aveva chiesto agli Stati Uniti di rivelare dettagli sui suoi laboratori biologici sul suolo ucraino. “Gli Stati Uniti hanno 336 laboratori in 30 paesi sotto il suo controllo, di cui 26 nella sola Ucraina. Dovrebbe rendere conto delle sue attività militari biologiche in patria e all’estero e sottoporsi a una verifica multilaterale”, ha avvertito il portavoce.
L’effetto immediato ottenuto dalla pressione cinese indica l’importanza che la Casa Bianca riconosce negli sforzi che Pechino, Berlino e Parigi stanno facendo per risolvere il conflitto in Ucraina.
Nella stessa direzione, mercoledì 9, la Russia ha esortato gli Stati Uniti a chiarire quale attività venisse svolta nei biolaboratori finanziati dal Dipartimento della Difesa in Ucraina. Come affermato mercoledì dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zajárova, “sono state confermate le preoccupazioni che abbiamo espresso già da tempo e più volte in merito allo sviluppo da parte degli Usa sul territorio dell’Ucraina di materiali biologici per uso militare”. Inoltre, la portavoce ha voluto sapere se i materiali prodotti in quelle strutture siano stati effettivamente distrutti. “Non sono caduti nelle mani degli estremisti, dei nazionalisti? Chi darà queste garanzie?”, ha chiesto.
Tutto è cominciato domenica scorsa, il 6 marzo, quando il ministero della Difesa russo ha pubblicato la documentazione ucraina sequestrata dalle truppe russe in cui si dice che gli Stati Uniti stavano aiutando l’Ucraina a produrre illegalmente armi biologiche. Secondo il portavoce del Ministero, il generale Igor Konashenkov, il 24 febbraio Kiev ha ordinato la distruzione di questi agenti patogeni e dei documenti relativi agli esperimenti effettuati. Da parte sua, il portale russo Sputnik ha pubblicato un rapporto dettagliato su questo evento.
Non era la prima volta che la Russia accusava gli Stati Uniti di finanziare laboratori di armi biologiche vicino ai suoi confini. Nel 2018, il Cremlino ha affermato che gli Stati Uniti stavano finanziando un laboratorio segreto di armi biologiche in Georgia, che secondo loro era uno dei numerosi laboratori statunitensi vicino ai confini russo e cinese. Nel 2020/21, nell’ambito delle indagini sull’origine della pandemia di Covid-19, i governi di Pechino e Mosca hanno più volte chiesto – e senza risultato – che Washington aprisse a osservatori neutrali i tanti laboratori biotecnologici vicini ai confini di entrambe le potenze, dall’Europa orientale all’Asia meridionale. Gli Stati Uniti hanno respinto ufficialmente queste affermazioni e hanno costantemente affermato che i loro laboratori biologici stranieri non producono armi illegali.
Nella sua dichiarazion, il ministero della Difesa russo ha riferito che “abbiamo ricevuto documentazione dai dipendenti dei biolaboratori ucraini sulla distruzione urgente, il 24 febbraio, di agenti patogeni particolarmente pericolosi come peste, antrace, tularemia, colera e altre malattie letali”. Il documento accusava il “regime di Kiev” di aver effettuato una “pulizia di emergenza” per nascondere le prove del presunto programma di armi biologiche in almeno due laboratori nelle città di Poltava e Kharkov, entrambi teatro di intensi combattimenti tra i russi e forze ucraine nei giorni scorsi.
I documenti rilasciati dal ministero avrebbero incluso un ordine del ministero della Salute ucraino di distruggere gli agenti patogeni, nonché elenchi dei germi in questione. Secondo la traduzione si può leggere che “il Ministro della sicurezza sanitaria dell’Ucraina in connessione con l’introduzione della legge marziale in Ucraina il 24 febbraio 2022, secondo l’Ordine presidenziale dell’Ucraina del 24.02.2022, n. 64/2022 richieste per garantire la distruzione urgente dei patogeni biologici utilizzati per garantire il sistema di gestione della qualità dei laboratori nell’ordine allegato: appendice su 2 fogli. su 1 ca.
(per i documenti vedi al sito https://www.telam.com.ar/notas/202203/585872-rusia-ucrania-armas-bacteriologicas.html)
Il testo si riferisce evidentemente a Viktor Liashko, ministro della Salute dell’Ucraina, che durante la sua carriera con successivi incarichi nel ministero ha sempre continuato a lavorare per l’USAID (Agenzia nordamericana per l’assistenza allo sviluppo), partecipando a vari programmi per combattere epidemie e malattie contagiose.
Istruzioni dettagliate su come rimuovere il materiale patogeno e come elaborare il risultato della rimozione sono fornite negli allegati:
Il documento elenca quindi le colture che devono essere distrutte:
C. diphtheriae gravis tox – 0-1101
C. diphtheriae mitis tox- 203 AG
C. pseudedipthericum 02-92 z (9-61)
C.diphtheriae tox +NCTC 10648
C. diptheriae tox – NCTC 10356
C. xerosi NCTC 12078
B. liheniformis “C”
B. stearothermophilis BKM-B-718
S.aureus.subsp.aureus ATCC 25923
E. Coli (Beta)
P.aeruginosa ATCC 27853
K. pneumoniae K-56 3534.51
Il documento sembra essere firmato dal capo dei laboratori microbiologici, Karlivsky V.P., nonché da Nadiya Kushka, Lyubov Bobritska, Tetiyana Shebchenko e Peter Vasiliev.
Ora i file vengono analizzati da specialisti russi delle truppe di protezione radiologica, chimica e biologica, ha affermato il ministero della Difesa russo. “Nel prossimo futuro presenteremo i risultati dell’analisi”, ha affermato il portavoce, aggiungendo che ritiene che i documenti dimostreranno che l’Ucraina e gli Stati Uniti hanno violato l’articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche del 1971.
In totale, secondo il quotidiano russo Komsomol’skaja Pravda, ci sono 15 laboratori biologici in Ucraina finanziati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Quattro di loro si trovano vicino alla capitale Kiev, tre nella regione di Leopoli, e poi a Kharkiv, Kherson, Odessa, Vinnitsa, Ternopil, Nikolaev, Poltava e Uzhgorod. È interessante notare che, con l’inizio dell’operazione speciale russa in Ucraina, l’Ambasciata degli Stati Uniti ha rimosso quasi immediatamente dal suo sito Web tutti i documenti sul programma BIOWEAPON LAB dell’Ucraina, che è stato svolto in questi laboratori biologici segreti.
Un osservatore militare consultato dal sito Sputnik, il colonnello in pensione Viktor Litovkin, ha affermato che la questione dei laboratori biologici statunitensi nei paesi dell’ex Unione Sovietica è molto seria. Gli Stati Uniti sono costretti a creare laboratori biologici in altri paesi, perché le leggi statunitensi non consentono di farlo sul proprio territorio. L’ex soldato ha suggerito che i materiali trovati da detti laboratori siano studiati da esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), oltre ala necessità di sollevare la questione in seno al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
A seguito della richiesta della Repubblica popolare cinese e della dichiarazione della sottosegretaria Victoria Nuland davanti al Senato, si può ritenere confermato che nei 26 laboratori che finanzia in Ucraina dal 2010, il governo degli Stati Uniti ha sviluppato armi batteriologiche, quindi ha violato il diritto internazionale e ha commesso un crimine di Stato che dovrebbe essere giudicato dalla Corte penale internazionale.
I documenti sono coerenti con le numerose denunce che Russia e Cina hanno fatto negli ultimi anni sulla catena di laboratori biotecnologici istituiti con fondi statali o privati (Bill Gates) dall’Europa orientale all’Asia meridionale. Data la gravità dei suoi possibili effetti, la comunità internazionale dovrebbe impegnarsi in un’indagine scientifica e neutrale sui sospetti espressi da Mosca e Pechino.
Finora le denunce in tal senso, ripetute per molti anni, non solo dai governi di Russia e Cina sono cadute nel vuoto. Tuttavia, questa volta sono state così potenti da portare il governo di Joe Biden a confessare indirettamente di aver commesso crimini contro l’umanità. Ciò indica, anche incidentalmente, che gli Stati Uniti tengono conto della mediazione avviata da Germania, Cina e Francia e che hanno raggiunto un limite che non possono superare.
Lo spero, perché sarebbe l’inizio di un cammino verso la pace.
*Analista internazionale
09-03-2022
traduzione a cura dello staff di iskrae.eu