Il 10 marzo 1946 veniva riconosciuto il diritto di voto per le donne italiane. La Repubblica, nata dalla Resistenza al nazi-fascismo, profilava, quindi e grazie alle spinte culturali dei comunisti e socialisti, un nuovo solco per la democrazia italiana. Tutto ciò, ovviamente, in risposta ai soprusi ed alle basi minime sui diritti di partecipazione alla “cosa pubblica”, che monarchie e dittature reazionarie avevano impedito per decenni.
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