Nella città calabrese aprire una sezione dell’associazione dei partigiani rappresenta una sfida alla criminalità organizzata e si può avere paura anche di riunirsi. La bellissima storia di un gruppo di giovani che vogliono stare nell’Anpi
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Parlare di normalità a Lamezia Terme, provincia di Catanzaro, non è semplice, per nessuno, tranne forse per quanti riescono a trarre vantaggi da una situazione economica, sociale e civile fin troppo logorata. Eppure, parliamo della quarta città più popolosa della Calabria, con circa 70 mila abitanti sparsi in una bella piana che però da decenni vive in uno stato di crisi perenne. Il Consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose ben tre volte negli ultimi anni: ancora oggi la gestione è affidata ai commissari e in alcune sezioni si dovrà votare nuovamente.
(foto) Una veduta di Lamezia Terme (wikipedia)
A rileggere alcuni pezzi delle motivazioni elaborate dal Consiglio di Stato si rimane increduli, parole durissime: “Ne esce confermato un quadro di elementi univoci e pregnanti che dimostra come i collegamenti, diretti e indiretti, di molti degli amministratori con la criminalità organizzata, quali emersi dalle operazioni di polizia giudiziaria, denotano una grave compromissione dell’Ente con interessi di stampo mafioso tale da inficiarne il funzionamento secondo un principio democratico”.
(foto) Le cosche presenti nel territorio catanzarese
Per completare il quadro, si aggiunga a questo la presenza sempre attiva e opprimente della criminalità organizzata. Non c’è, però, solo rassegnazione, indifferenza, abitudine al peggio. Nonostante tutto, c’è chi resiste, lotta e non si arrende alle quotidiane prevaricazioni che, si badi bene, non si limitano alle minacce, alle devastazioni, ma arrivano a mettere in pericolo la stessa vita delle persone. Non è facile l’impegno a certe latitudini: senza esagerare, serve una spinta in più rispetto ad altri luoghi.
Angelo ha 22 anni ed è prossimo alla laurea, la sua voce gentile e forte la sento per la prima volta telefonicamente un mese fa: «Chiamo da Lamezia, vorrei iscrivermi all’Anpi» dice così, secco, senza preamboli e giri di parole. A seguire, altri contatti da parte di ragazze e ragazzi interessati a impegnarsi nell’associazione dei partigiani. «Allora vediamoci, si potrebbe costituire anche una sezione».
(foto) Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità progetto sud, vive sotto scorta
Risolviamo con qualche giro di messaggi e ci accordiamo per la sede dell’incontro: una scelta scontata altrove, ma problematica da queste parti, a causa della mancanza cronica di posti di socialità. La Comunità progetto Sud, fondata da don Giacomo Panizza – prete sotto scorta per la sua determinazione nella lotta alle cosche e tessera ad honorem dell’Anpi Catanzaro – ci mette a disposizione una sala.
(foto) Le ragazze e i ragazzi di Lamezia Terme che il 27 giugno faranno nascere una sezione Anpi
L’incontro è programmato, ormai si parte. All’ora fissata ecco arrivare le ragazze e i ragazzi che vogliono fare parte dell’Anpi. Età compresa tra i 16 e 18 anni, poi i giovani come Angelo, compagni più grandi silenziosamente accanto. Due ore di riflessioni su Costituzione, antifascismo, antirazzismo, con la legalità che rimane un tema dominante.
Visto da lontano, con il distacco di chi non ci vive anche se con atteggiamento solidale, non si riesce a coglierne tutta la gravità. Una ragazza giovanissima dice: «Non siamo le sole a essere interessate, quando parliamo tra di noi, a scuola soprattutto, viene fuori il desiderio inespresso di fare qualcosa» ma ancora c’è paura, persino di venire in questa sala. «Noi vogliamo in ogni caso lavorare per far nascere l’Anpi a Lamezia».
La memoria attiva è già presente, nel quotidiano di questi ragazzi, capaci di coniugare il bisogno di conoscenza della storia con l’attualità. Affascinati certamente dai partigiani e, al contempo, consapevoli del grande lavoro per custodirne la memoria rendendo il loro sacrificio qualcosa di utile nel presente.
(foto) Angelo Curcio, 22 anni, sarà il fiduciario Anpi a Lamezia
Poca, e comunque problematica, la fiducia nei partiti. La grande voglia di fare politica – nel senso alto del termine – si scontra con la delusione di non trovare ascolto nel mondo adulto. Come potremmo non metterci a disposizione di tanta generosità? Infatti la riunione si chiude con l’impegno ad avviare la costituzione della sezione comunale.
Sarà Angelo Curcio il fiduciario incaricato a seguire la prima fase del lavoro, tra tesseramento e adempimenti statutari. E così, giovedì 27 maggio, con la speranza di avere una tregua dalla pandemia, ci siamo lasciati con l’obiettivo di assistere presto alla nascita dell’Anpi a Lamezia Terme. Grazie a questa Calabria che resiste, l’associazione nazionale partigiani d’Italia è con voi.
Mario Vallone, presidente provinciale Anpi Catanzaro, coordinatore Anpi Calabria, componente del Comitato nazionale Anpi
1 Giugno 2021