La Federazione Sindacale Mondiale ha partecipato al 39° Congresso della FNIC – CGT (comparto industria chimica) in Francia, con il Segretario Generale, compagno George Mavrikos, che ha pronunciato il seguente discorso.
“Cari compagni, Cari colleghi e amici,
A nome della Federazione Sindacale Mondiale, salutiamo i lavoratori del comparto dell’industria chimica francese, i membri e i quadri della FNIC. Porto un saluto fraterno e militante alla classe operaia e a tutti i lavoratori in Francia. La classe operaia francese ha svolto in passato un ruolo importante nel movimento sindacale tra le linee della FSM e nel movimento sindacale internazionale di classe.
Cari fratelli e sorelle,
Il vostro Congresso, il 39° della FNIC, si svolge in un periodo cruciale per la classe operaia in lotta in tutto il mondo contro le aspre, ingiuste e barbariche politiche antipopolari.
Sono due i tratti fondamentali che caratterizzano il nostro tempo:
1. La profonda crisi del sistema capitalista
In tutta Europa, in tutto il mondo capitalista, la crisi è profonda, di vasta portata e prolungata. Per i lavoratori e le popolazioni, le conseguenze della crisi sono durissime. I riflessi sull’occupazione sono pesantissimi e i tassi ufficiali della disoccupazione sono spaventosi:
Grecia: 27,4%
Spagna: 26,7%
Croazia: 18,6%
Cipro: 17,3%
Portogallo: 15,5%
Slovacchia: 14%
Bulgaria: 12,9%
Italia: 12,7%
La situazione è anche peggiore tra i giovani e le donne. La disoccupazione è nel DNA del capitalismo, è alleata del capitale, una minaccia per le lotte e le conquiste dei lavoratori.
Intanto assistiamo a una vasta campagna di privatizzazioni in tutti i settori strategici dell’economia. Gli stipendi e le pensioni sono sotto attacco, duramente tagliati, così come i diritti sociali. Il lavoro informale, il lavoro sommerso è generalizzato, la violenza padronale e di stato, l’autoritarismo sono l’arsenale dei governi.
In Europa sono in crescita il neo-fascismo, la xenofobia e il razzismo. Questi sentimenti rappresentano un nemico mortale per la classe operaia, per il movimento sindacale, per le lotte operaie e popolari. Questa è la situazione attuale, questa è la realtà capitalista di oggi.
L’Unione europea, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e i governi, siano essi di neoconservatori o socialdemocratici, sostengono che la crisi è solo una “crisi del debito”.
Sappiamo tutti che i debiti effettivamente esistono, ad esempio in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda, ecc. Ma l’attacco al lavoro, i tagli salariali, la riduzione della sicurezza sociale, le privatizzazioni, il carovita su tutte le merci sono fenomeni generalizzati in tutti i paesi, indipendentemente dal debito. La crisi del capitalismo abbraccia l’economia, la politica, l’ambiente, ecc.: ci restituisce l’immagine di un sistema sociale marcio, ingiusto e barbaro.
Le importanti lotte svoltesi in Grecia, Portogallo, Spagna e altri paesi, sono lotte dirette anche contro questo capitalismo putrido.
2. L’aggressione imperialista
L’altra caratteristica fondamentale che caratterizza la nostra società è l’aggressione imperialista. In Ucraina, Siria, Mali, Repubblica Centrafricana, le rivalità tra gli imperialisti generano morti ogni giorno. Come in Libia, Iraq, Afghanistan, gli imperialisti intervengono con il pretesto di difendere la “democrazia” e la “libertà”, provocano invece la morte di innocenti, ondate di milioni di profughi e immigrati. Noi tutti conosciamo la verità e la verità è che gli imperialisti sono in lotta per il saccheggio delle risorse economiche e naturali, per il petrolio, il gas, per conquistare nuove sfere di influenza, vincere nuove frontiere e promuovere i loro giochi e piani geostrategici contro i popoli, contro la ricchezza naturale dei paesi che ricevono l’intervento straniero.
In questo quadro bisogna aggiungere l’aggressione continua di Israele contro il popolo libanese e contro il popolo palestinese, a cui è stato illegalmente negato il diritto di avere un proprio stato.
Cari compagni, colleghi e amici,
Di fronte a questa situazione, emerge una domanda strategica e centrale: di quale tipo di movimento sindacale ha bisogno oggi la classe operaia? Quale movimento sindacale richiedono le attuali condizioni?
– Serve un movimento sindacale che sostenga i governi o invece uno che unisca e organizzi le lotte contro le politiche antipopolari?
– Serve un movimento sindacale che sia semplice spettatore degli eventi o di un movimento attivo, in prima linea, che invece determini gli eventi e gli sviluppi?
– Ci vuole un movimento sindacale collaborazionista e partner dei capitalisti o invece uno strumento, un meccanismo di lotte e rivendicazioni?
– Occorre un movimento sindacale concertativo e fautore del dialogo sociale o un movimento che esprima le rivendicazioni e utilizzi tutte le forme di lotta?
– Serve un movimento sindacale senza obiettivi ideologici e politici o invece una scuola di lotta con chiari riferimenti ideologici e politici che conduca all’abolizione della barbarie capitalista?
– Serve un movimento che si limiti a descrivere i problemi o di un movimento che pretenda la soluzioni dei problemi a favore degli strati popolari?
– Di cosa c’è bisogno: di un movimento collaboratore della UE, del FMI, della Banca Mondiale o di un movimento sindacale che coordini, organizzi la solidarietà internazionalista, sostenga la classe operaia mondiale in ogni angolo del pianeta?
Amici e compagni,
Per la Federazione Sindacale Mondiale, fondata proprio a Parigi nel 1945 e che oggi conta 86 milioni di iscritti in oltre 120 paesi del mondo, la risposta alle domande di cui sopra è chiara e nota a tutti.
Aggiungiamo necessario sottolineare che ai nostri giorni, i lavoratori devono colpire la burocrazia che esiste dentro i sindacati, il carrierismo, la corruzione. Per colpire questi fenomeni degenerati è necessario che i fattori di classe e la militanza internazionalista nei sindacati a tutti i livelli – di settore, nazionale, regionale e internazionale – siano rafforzati.
Chiamiamo tutti i sindacalisti militanti in Francia, in Europa e nel mondo a lavorare su questi obiettivi fondamentali: per un presente migliore, per un futuro migliore, per un mondo in cui regni la giustizia sociale e senza sfruttamento.
Grazie”.
2 April 2014
Traduzione per Resistenze.org