Blindati di Kiev attaccano posti di blocco dei separatisti, nuovi venti di guerra.
Mosca: «Esercito contro i civili, atto grave». E Lavrov attacca Usa ed Europa
In Ucraina la tensione non si placa. Stamattina l’esercito di Kiev ha attaccato un posto di blocco dei miliziani filorussi nei pressi di Sloviansk, roccaforte dei pro-Mosca nell’Ucraina orientale provocando almeno 5 morti. Ma non è un episodio isolato.
Si combatte in varie zone agli accessi della città, con le milizie antagoniste che si stano ritirando verso posizioni difensive. Il ministero dell’Interno ucraino ha aggiunto che le truppe di Kiev che sono entrate a Sloviansk hanno «distrutto» tre posti di blocco dei filorussi all’ingresso della città.
La reazione di Putin non si è fatta attendere: «L’operazione contro il popolo ucraino avrà delle conseguenze per coloro che prendono queste decisioni a Kiev, anche nell’ottica dei rapporti interstatali tra Russia e Ucraina». «Se il regime di Kiev ha cominciato davvero ad usare l’esercito contro i civili dentro il Paese, questo è senza alcun dubbio un crimine molto grave contro il proprio popolo».
Nella città il personale civile del municipio ha ricevuto l’ordine di evacuare, ha reso noto Stella Khorocieva, portavoce del leader separatista Viaceslav Ponomariov. Ma gli uomini armati preposti a difenderlo restano sul posto, ha aggiunto. Intanto le truppe di Kiev hanno strappato ai miliziani filorussi il controllo del municipio di Mariupol, importante città portuale sul Mar Nero nella regione di Donetsk. Lo fa sapere il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov. E il ministro degli Esteri russo Lavrov punta il dito contro «gli Usa e l’Ue che hanno tentato di fare l’ennesima rivoluzione colorata in Ucraina. E non si sono dubbi che qui non si parla solo del destino ucraino, cercano di sfruttare l’Ucraina come una pedina nel gioco geopolitico».
24/04/2014