Fiori di racconto e fisici sparsi in tutto il Paese. Questo il 25 aprile inventato dall’Anpi. E sarà ancora una volta un grande 25 aprile, nonostante la pandemia
Andrea Liparoto
Questa nostra Italia tramortita dallo scoppio e dal lungo perseguire dell’ondata virale ha infatti bisogno di speranza, di ritrovare risorse di futuro, di sentirsi guidata da un antico timone di lotta che ha fissato punti fermi di civiltà, partecipazione e diritti inviolabili.
E allora ecco l’antifascismo e la Resistenza, ecco quelle madri e quei padri in soccorso così ben descritti nella loro ansia di poter essere sempre e efficacemente al servizio della comunità dal comandante partigiano Nello Quartieri “Italiano” nella sua testimonianza contenuta nel volume Io sono l’ultimo (ed. Einaudi 2012): “Guai a far naufragare la Resistenza nelle parole encomiastiche. Basterà dire, che un tempo lontano, c’erano dei giovani. E poi cominciare a raccontarla da quel punto. La Storia”.
L’Anpi, forte di questa direzione, ha così dato vita – in tutte le sue espressioni territoriali – ad eventi di narrazione e di trasmissione viva del patrimonio di valori di libertà e democrazia ereditati dal vasto movimento di Liberazione.
Manifestazione centrale sarà Strade di Liberazione: l’Associazione ha invitato le cittadine e i cittadini a deporre un fiore, alle ore 16, sotto le targhe delle vie e delle piazze dei propri Comuni dedicate ad antifasciste/i e partigiane/i. Il tutto avverrà naturalmente nel pieno rispetto delle normative anticovid. Un gesto semplice ma fortemente simbolico. Un fiore che diverrà una luce accesa su migliaia nomi e vicende di autentico sacrificio patriottico, laddove si intende non la patria abusiva e sottomessa instaurata dal criminale Benito Mussolini, ma quella che raccoglie un popolo libero, individualmente e socialmente responsabile, accogliente, attento al bene comune, pronto al dovere di tutelare i più deboli non di torturarli: il popolo della Costituzione nata dalla Resistenza. Sfileranno davanti a quelle targhe anziani e giovani con un fiore in mano per Giacomo Matteotti, Sandro Pertini, Irma Bandiera, Alcide De Gasperi, Antonio Gramsci, Bruno Buozzi, Tina Anselmi, Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, Ferruccio Parri, Ines Bedeschi, Don Giuseppe Morosini…
Ma anche combattenti meno noti, eppure preziosi nelle battaglie e nella loro organizzazione nei territori, perché la Resistenza era fatta di anime diverse, di talenti vari, e fu un miracolo di unità e valore. E ci piace immaginare che tanti giovani deporranno un fiore imparando magari per la prima volta che qualcuno giovane come loro 80 anni fa impegnò la sua esistenza in ideali davvero essenziali e fondamentali per poter essere oggi liberi di pensare, circolare, giocare, incontrarsi, sognare. Hanno dato la loro adesione, tra gli altri: Arci, Articolo 1, Cgil, Cisl, Fiap, Acli, Massimo Ghini, Fabrizio Gifuni, 6000sardine, Partito Democratico, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rete NObavaglio, Comune di Firenze, Unita – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, Possibile.
A partire dalle 10.15, con la diretta social sulla pagina www.facebook.com/anpinaz intitolata Staffetta della Liberazione, saremo poi impegnati a dar luogo ad un racconto diffuso del coraggio, delle paure, dello spirito unitario e civile delle partigiane e delle partigiane, ma anche dell’ambiente cupo, razzista e sanguinario creato dal fascismo. Tutto con collegamenti esterni, letture, musica, incontri, presentazioni di libri, testimonianze dirette dei protagonisti. Parteciperanno, tra gli altri: Gianfranco Pagliarulo, Dacia Maraini, Giuliano Montaldo, Eugenio Finardi, Laura Gnocchi, Gad Lerner, Francesco Filippi, Chiara Colombini, Marta Cuscunà.
Un momento suggestivo sarà quello in cui verrà svelato il lato umano dei grandi comandanti partigiani attraverso il racconto dei figli e dei nipoti: prenderanno la parola Rosella Stucchi, figlia di Giovanni Battista Stucchi, Ferruccio Parri, nipote di Ferruccio Parri, Giuseppe Longo, figlio di Luigi Longo, Pietro Pizzoni, figlio di Alfredo Pizzoni coordinati dal direttore di www.patriaindipendente.it Natalia Marino. Pilastro educativo e di solida memoria attiva di questo 25 aprile resta il Memoriale della Resistenza italiana, promosso dalla Presidenza nazionale Anpi, curato da Gad Lerner e Laura Gnocchi, disponibile dal 18 aprile sulla piattaforma www.noipartigiani.it.
Impossibile anche solo accennare all’infinità di iniziative messe in campo, con generosità e distinte capacità creative, dai nostri Comitati provinciali e Sezioni, sono tutte pubblicate sul nostro sito nazionale: https://www.anpi.it/eventi/contesto/festa_della_liberazione_25_aprile
Insomma una Festa della Liberazione da cui partire per rivitalizzarci e rivitalizzare democraticamente. Chiare le parole del Presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo: “Conquistammo democrazia, libertà e giustizia sociale, che non sono mai date una volta per sempre. E non basta difenderle; dobbiamo espanderle ogni giorno, come se ogni giorno fosse il 25 aprile”.
22 Aprile 2021