Tra pochi giorni cade l’80° anniversario della guerra condotta dall’Italia fascista alla Grecia. La tentata conquista della Grecia da parte di Mussolini, avvenuta il 28/10/1940, è la cartina di tornasole della incapacità di un regime, quello fascista, che ha dominato l’Italia per oltre un ventennio, di guidare il Popolo Italiano secondo i principi del buon governo e del bene dei cittadini.
Addirittura, tale mancata impresa dimostra l’inconsistenza di tale regime sia sotto il profilo culturale che economico, che organizzativo. Innanzi tutto, gli Antifascisti non si devono mai stancare di rimproverare il tronfio “duce” Benito Mussolini, di aver portato avanti per oltre due decenni una ideologia aggressiva, guerrafondaia verso gli altri Popoli, accompagnati sul piano interno da un regime dittatoriale nel quale le masse contavano poco, molto poco, per non dire NULLA.
Il loro unico compito era quello di “credere obbedire combattere e…… morire per il “duce”. Il concetto fondamentale che ha guidato il fascismo dal 1922 al 1945 è quello che una nazione debba prevalere e dominare sulle altre. Questa impostazione non è condivisibile, in quanto ogni Stato si deve sentire fratello ed amico degli altri Stati, non superiore agli altri paesi, che lo circondavano. La cosa più grave è che Mussolini voleva dimostrare la superiorità del popolo italiano sugli altri popoli non con strumenti pacifici bensì con la guerra! Addirittura per Mussolini e per i fascisti non c’era altro modo di dimostrare le capacità del nostro popolo se non quello di armarlo e mandarlo ad aggredire altri paesi. Per il “duce” ed i suoi squadristi avevano poca importanza la scienza e la cultura, quello che contava per loro era il “valore” militare, cioè la capacità di aggredire, uccidere e schiavizzare altri popoli. Era lontano molto lontano dalla loro mentalità il concetto che uno Stato come l’Italia può acquistare prestigio nel mondo tramite l’arte, la cultura e la scienza. Un leader di altro livello e non un istrione, come Benito Mussolini, avrebbe investito somme ingenti nella ricerca medica e nello sviluppo delle scienze agrarie e forestali, dal momento che in quel periodo in Italia si moriva spesso e volentieri per malaria e tubercolosi. Le donne, poi, morivano in gran quantità al momento del parto. Addirittura, i contadini, senza strumenti ed attrezzature moderne, dopo un anno di duro lavoro, impiegato a coltivare terreni poco fertili, portavano a termine un raccolto misero e di scarsa qualità. Tutto questo, purtroppo, interessava poco il “duce” tutto preso a fare del popolo italiano un popolo guerriero. Proprio per tale retroterra culturale, il fascismo è stato un regime che ha condotto una serie infinita di guerre: 1922 – 1934, “riconquista della Libia”; 1935- 1936 guerra d’Etiopia; 1936-1939 guerra di Spagna; 1939 guerra d’Albania; 1940 – 1945 seconda guerra mondiale!
Tutte guerre di Mussolini, nessuna da condividere e tute da condannare, quella contro la Grecia assume un significato negativo, molto negativo del tutto particolare. Infatti, la Grecia ha avuto storicamente e culturalmente molti legami con l’Italia.
A ben guardare la nostra civiltà non è Romana, ma Greco-Romana, in quanto i Romani conquistarono militarmente la Grecia circa 2000 anni orsono, ma rimasero affascinati dalla sua civiltà, dalla sua cultura, e dalla sua Arte, e si considerarono continuatori di tale civiltà. Nonostante ciò, il duce nel 1940 non trovò di meglio che dichiarare guerra alla Grecia, cioè ai nostri Antenati. Il tutto senza un vero motivo politico, ma per sete di dominio e sete di presunta “grandezza”.
Prato