Ci scusiamo di non poter mettere a disposizione diversi interventi causa il pessimo stato della registrazione.
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Intervento introduttivo di Dario Ortolano – CSP-Partito Comunista:
Pontedera 11-5-2013-Conferenza operaia_per tornare a vincere_intervento Dario Ortolano CSP 1 parte
Pontedera 11-5-2013-Conferenza operaia_per tornare a vincere_intervento Dario Ortolano CSP 2parte
pontedera 11-5-2013-Conferenza operaia_Per tornare a vincere_intervento Dario Ortolano 3
Intervento di Walter Montella dipendente pubblico di Milano:
“Per tornare a vincere” CSP Pontedera, 11 maggio 2013
Buongiorno a tutti.
Il mio intervento vuole prendere una piega diversa da quella che potreste aspettarvi, perché parlare di Funzione Pubblica significa spiegare cosa sia, come si articola e in quali ambiti, quindi, si dovrebbe dire che il Pubblico Impiego è tutto ciò che è definibile come “il rapporto di lavoro, in cui una persona mette volontariamente la propria attività (dietro, ovviamente, corresponsione retributiva) al servizio dello Stato” o di sue “articolazioni” (che siano esse), Enti pubblici non economici.
Si dovrebbe dire, inoltre, che la nostra Costituzione dedica diverse disposizioni democratiche al rapporto pubblico e in particolare
all’art. 51 stabilisce che: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici o alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro” ;
all’art. 54: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”;
all’art. 97: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”;
all’art. 98, infine: “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”.
Si deve, anche, ricordare che sino agli anni ’70 (per effetto dell’espansione delle funzioni esercitate dalla pubblica amministrazione al fine di migliorarne l’efficienza) le controversie scaturenti dal rapporto di lavoro (che era un patto unilaterale esercitato dal potere pubblico – non espressione di autonomia privata – e non mediante contratto ma effettuato con il c.d. decreto di nomina) erano affidate al giudice amministrativo e che le organizzazioni sindacali vollero rivendicarne un maggior spazio negoziale portando poi il legislatore, nel 1993, alla riforma del P.I. (Legge 93 del 29 marzo 1983) che riconosceva la contrattazione collettiva.
Nel momento stesso che venivano ampliate queste opportunità si prefigurarono tre aspetti negativi:
+) il primo: con l’aumento della domanda occupazionale nella P.A., si misero in moto meccanismi di forte clientelismo che potremmo abbreviare con la formula: “un posto di lavoro stabile per averne un ritorno in voto elettorale” e qui dovremmo ricordare cosa disse Gherardo Colombo nella sua indagine sul fenomeno “tangentopoli” (“Di fronte a quanto stava accadendo mi ero reso conto che sarebbe stato impossibile dare una soluzione attraverso un processo. E proposi una sorta di “condono” dietro l’ammissione di responsabilità. Invece, alla fine, ha prevalso il senso di impunità. Le leggi sono state cambiate in corso d’opera. Certi reati come l’abuso d’ufficio e il falso in bilancio sono diventati, via via, reati più leggeri. Hanno reso più difficili le rogatorie con l’estero e così il maggior numero dei reati è andato in prescrizione. Ha prevalso un senso di impunità».
+) il secondo aspetto, invece, era di aver creato le premesse che indussero alla privatizzazione di pezzi, sempre più rilevanti, del Pubblico Impiego (negli anni ’90 con la Legge 421 del 23 ottobre 1992 – [“Delega al Governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanità, di pubblico impiego, di previdenza e di finanza territoriale.”] – e la
Legge 59 del 15 marzo 1997 c.d legge Bassanini, [Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa] in particolare, vi furono il
D.Lgs. 29 del 3 febbraio 1993, [Razionalizzazione della organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell’articolo 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421] il
D.Lgs. 396 del 4 novembre 1997, [Modificazioni al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, in materia di contrattazione collettiva e di rappresentativita’ sindacale nel settore del pubblico impiego, a norma dell’articolo 11, commi 4 e 6, della legge 15 marzo 1997, n. 59] il
D.Lgs. 80 del 31 marzo 1998 [Nuove disposizioni in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, di giurisdizione nelle controversie di lavoro e di giurisdizione amministrativa, emanate in attuazione dell’articolo 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59] e il
D.Lgs. 387 del 29 ottobre 1998 [Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, e del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80])
+) il terzo: (e più antipatico) aver fatto diminuire le prerogative di compattezza sul fronte lavorativo perché hanno fatto credere di aver ampliato la democrazia sui posti di lavoro mentre, invece, si sono prodotte sacche di amoralistico sindacalismo concertativo avulso a se stesso, corporativo, clientelare, settoriale, in molti casi categoriale o peggio ancora sub-categoriale, (vedi i precari) ecc. tralasciando la visione di classe che avrebbe dovuto far superare queste barriere di carattere aleatorio verso un orizzonte pubblico e di bene collettivo.
Tanto furono gli stravolgimenti nel Pubblico Impiego da costruire, (dal mio punto di vista) quelle che sarebbero diventate le premesse per i piani delle attuali esternalizzazioni delle attività pubbliche affidate ai privati (es. ospedali, ferrovie, poste, autostrade, acquedotti) e, purtroppo, di costruire le basi per la modifica del Titolo V della Costituzione che ha decentrato alcune attività (ad es. la sanità, la scuola) sfavorendo, nel contempo, quelli che sono i controlli sia delle risorse economiche che di indirizzo riducendone, di fatto, le prerogative sull’utilità generale ivi compresa l’economicità a favore dei privati. Diceva Gherardo Colombo nel citato articolo: “la Bicamerale e’figlia di quella “societa’ del ricatto”… Il tentativo di riscrivere la seconda parte della Costituzione e’ la sola strada a disposizione di quella “societa” per occultare il passato.”
Sempre con questa logica la Regione Lombardia, negli ultimi 20anni, ha favorito solo alcuni a scapito di altri andando contro, persino, a quanto da loro esaltato ovvero il sistema del “libero mercato” e, a motivo di ciò, le continue indagini da parte dei magistrati.
Se pensate per un attimo che attraverso il controllo del Pubblico Impiego si possono decidere quali risorse indirizzare per costruire opere edilizie (che vanno dalle strade agli edifici), quali medicinali o apparecchiature mediche comprare, quali licenze commerciali emettere, quanto investire nell’istruzione o ricerca, ecc. capite che la valenza non è assolutamente insignificante.
Com’è potuto accadere il disastro in cui siamo e verso cui stiamo andando nel Paese dove le forze politiche complessive di sinistra, negli anni passati, avevano saputo raggiungere oltre il 40 % dei voti e le Organizzazioni sindacali avevano e hanno milioni di tesserati,?
Cos’è successo nel Paese che ha (ma anche qui dovrei dire “aveva”) una solida e robusta Costituzione che garantisce e si tutela contro queste evenienze?
Semplice: chi aveva la funzione di controllare (dai partiti, ai sindacati, alle associazioni di consumo, ecc. sino al cittadino comune) ha sposato la tesi della progessiva destrutturazione dello Stato sollecitata dai poteri forti (anche attraverso le sue diramazioni come la massoneria – ricordate l’occupazione manu militari della P2 nelle funzioni pubbliche?), perché ne voleva un maggior controllo … funzione pubblica che corrispondeva alla vita e alla democrazia di agnuno di noi.
Non sono state casuali, quindi, le attenzioni della Massoneria (intesa come estensione degli interessi della borghesia) verso i sindacati in quanto queste organizzazioni sono (o meglio dovrebbero essere) i primi controllori, sui posti di lavoro, sia del Pubblico Impiego che dell’indirizzo verso cui devono andare le risorse pubbliche… Per spiegare quanto è stato proficuo il connubio tra i vari livelli denuncio che ci sono dirigenti sindacali della Funzione Pubblica, di tutte e tre le confederazioni (e qualcuno di questi è diventato di recente consigliere regionale del PD in Lombardia) che condividono spazi politici con strutture massoniche come la Società Umanitaria di Milano.[1][2]
Perché avere propri referenti (inteso come funzionari/dirigenti) nello staff del sindacato vuol dire favorire le politiche di “distrazione di massa” verso obiettivi che favoriscono il grande capitale a danno del mondo del lavoro. Faccio un es. per tutti: si predilige fare politica sindacale verso la costruzione di fondi pensione integrativi, legati ad andamento borsistico, facendo perdere la stabilità al denaro versato piuttosto che mettere in discussione il sistema.
Capite che quando un sindacato (indifferentemente sia CGIL, CISL, UIL) si trasforma (con i lavoratori) in agente di borsa (dove vige per definizione la speculazione che vuol dire: qualcuno ha guadagnato ma molte altre attività hanno perso, posti di lavoro compreso) non ha futuro per il mondo del lavoro.
C’è da chiedersi se sarebbe stato possibile, negli anni in cui sono esistiti i CUB (diretta espressione di controllo democratico e di indirizzo politico nei posti di lavoro), in supporto ai Consigli di fabbrica, avere fenomeni di estensione delle privatizzazioni, ad es., nell’ambito della sanità.
Sarebbe stato possibile avere posizioni politiche e sindacali schizofreniche a tutela del San Raffaele che continua ad essere la gallina dalle uova d’oro del grande capitale privato?
Perché non fare battaglie sindacali o politiche per chiedere che diventino tutti pubblici invece di ostinarsi a regalare milioni su milioni di euro ai capitalisti?
Che ruolo hanno avuto i dirigenti sindacali della Funzione Pubblica rispetto le politiche di esternalizzazione? Enorme!
Enorme e fortemente connivente a quello che è diventato poi lo sperpero del denaro pubblico e l’indebolimento del fronte democratico e di tutela del patrimonio collettivo sino a cagionare, in moltissimi casi, la chiusura delle produzioni strategiche del nostro paese. (es. la storia dell’ILVA- ex- ITALSIDER, è emblematica…)
Avere, invece, un buon contraltare nel sindacato vorrebbe dire avere monitoraggi continui degli investimenti pubblici con conseguenti verifiche degli investimenti sostenuti nell’interesse della collettività.
Perché la funzione pubblica è o dovrebbe essere il sistema di regolazione delle attività della “società” nel suo complesso e della soluzione delle realtà disagiate (carceri comprese), dunque un segmento fondamentale del nostro paese.
Diceva Gramsci in “Lo sviluppo della rivoluzione”: “Promuovere il sorgere e il moltiplicarsi di Consigli operai e contadini, determinarne il collegamento e la sistemazione organica fino all’unità nazionale da raggiungersi in un congresso generale, sviluppare una intensa propaganda per conquistarne la maggioranza, è il compito attuale dei comunisti. L’urgere di questa nuova fioritura di poteri che sale irresistibilmente dalle grandi masse lavoratrici, determinerà l’urto violento delle due classi e l’affermarsi della dittatura proletaria. Se non si gettano le basi del processo rivoluzionario nell’intimità della vita produttiva, la rivoluzione rimarrà uno sterile appello alla volontà, un mito nebuloso (…). ”
Grazie!
nota:
[1] vedere immagine al link http://iskra.myblog.it/archive/2011/07/10/dens-d%C5%8Flens-20-quando-la-tv-e-salutare-alla-mente.html
[2] vedere immagine al link https://www.iskrae.eu/?p=447