Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
Carissime compagne e compagni
in questi giorni si parla molto sui media massocapitalisti di Gabriele Del Grande come una vittima del dittatore della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.
Che sia vittima di un dittatore e di un paese membro della Nato non c’è dubbio.
Ma guardando sul blog di Gabriele Del Grande, Fortress Europe, si capisce che lui sta con quelli che destabilizzano Paesi sovrani, come la Siria, secondo gli interessi dell’imperialismo Usa e del suo braccio militare la Nato.
E’ scoppiata una qualche contraddizione nello stesso schieramento.
Poi se si va sul sito di una nota fondazione specializzata nella destabilizzazione e nel fomentare il terrorismo internazionale: la Open Society del criminale internazionale George Soros, il sionista, che opera per mettere in ginocchio economicamente intere nazioni, come ha fatto con l’Italia nel 1992-93 e che finanzia nazisti, come in Ucraina e le finte primavere di tutto il mondo, si scopre che questa banda di criminali ha finanziato Del Grande con 37.000 euro nel 2011, per un progetto di traduzione del suo sito Fortress Europe in inglese, arabo e francese e a rimborso dei tanti viaggi effettuati in quell’anno tra Tunisia, Egitto, Libia, Francia e sud Italia, tutti paesi ad alto intervento imperialista e Nato.
Eppure chi è e cosa fa George Soros con la sua Open Society è di dominio pubblico da molti decenni, quindi Del Grande non può non sapere che costui è un vero criminale che andrebbe processato da un nuovo tribunale di Norimberga e chi prende soldi da lui “diventa un complice di operazioni golpiste e criminali”.
Quindi non siamo al cospetto di un eroe, come vogliono farci credere i media massocapitalisti, ma a un personaggio che si muove all’interno dei disegni della Nato e delle potenze occidentali in quell’area. Siamo in presenza di un arresto fatto da un paese come la Turchia che ultimamente sembra muoversi come la maschera Arlecchino quando si mette al servizio di due padroni: un po’ con gli Usa e la Nato, un po’ con la Russia… insomma in questi continui capovolgimenti chi ne fa le spese sono il popolo turco, i curdi e anche chi è schierato nel momento sbagliato dalla parte sbagliata, come Del Grande.
Erdogan sicuramente utilizzerà la prigionia di Del Grande per avere dall’Italia dei favori e noi sappiamo bene che i governi italiani, imposti dagli Usa-Nato, sono specializzati nelle trattative e nel fornire aiuti a tutti coloro che si sono adoperati per i loro padroni: dai fascisti delle stragi, alle Brigate “rosse” del caso Moro, alla mafia.
Che Del Grande sia schierato dalla parte sbagliata ed operi in linea con la guerra psicologica degli Usa-Nato lo si capisce anche dai paragoni che fa quando accosta i criminali e taglia gole dell’Isis con i partigiani e i combattenti delle Brigate internazionali che hanno combattuto in Spagna.
Far credere che i fascisti dell’Isis siano portatori di valori di libertà e democrazia come lo erano i compagni che hanno combattuto in Spagna e nel liberare il nostro paese è un atto criminale di revisionismo storico.
Tra poco festeggeremo il 25 Aprile che fu una vera lotta di Liberazione da un’oppressione politico-militare, quella nazi-fascista, che però non ci ha permesso di capire immediatamente, che gli unici e veri alleati che avevamo erano gli uomini e le donne dell’Armata Rossa e i comunisti del P.C.I. mentre i governi occidentali erano, in varia misura complici del nazi-fascismo, che hanno utilizzato prima in funzione antisovietica e dopo l’espulsione dal governo dei comunisti nel 1947 li hanno tutti riciclati nei vari comparti statali.
Oggi il fascismo non si presenta in camicia nera ma dietro le insegne di finte democrazie come quella Usa e finti giornalisti che non spiegano, ma nascondono, che lo scontro presente oggi nel mondo è frutto della crisi di sovrapproduzione del sistema capitalistico, dove è previsto anche lo scontro tra padroni, secondo le leggi della concorrenza, ma che non è obbligatorio per i proletari del mondo stare con il padrone A o B, ma che è ormai giunto il momento di porsi la legittima domanda: è possibile costruire un mondo diverso e migliore da quello capitalistico?
Crediamo di sì. Occorre cominciare a chiamarlo con il suo nome: COMUNISMO.
Lo staff di iskrae.eu