Cari ragazzi e cari uomini,
Mi rivolgo a voi dopo aver letto dell’ennesima “goliardata” (se così si può definire uno stupro di gruppo)ai danni di una ragazzina loro compagna di scuola ad opera di un gruppo di adolescenti americani: non contenti di aver rovinato la vita ad una coetanea, hanno deciso di pubblicare su youtube il racconto (a loro parere ironico) della notte in cui hanno compiuto la loro terribile ed ignobile azione (il video può essere visionato [qui] – ATTENZIONE! contiene messaggi molto forti).
Guardando il video, nel sentire le risate (non solo maschili) mentre questi giovani raccontano e ascoltano l’accaduto, mi si accappona la pelle: in che direzione stiamo andando? Come fa un gruppo di ragazzi a gloriarsi di un gesto così schifosamente riprovevole nei confronti di un altro essere umano?
Ho pensato di scrivere a voi, parte dell’umanità maschile, non perché io vi creda tutti responsabili e capaci di simili gesti, anzi… proprio il contrario! Voglio provare a ragionare sul fatto che non siete tutti così e che dovreste indignarvi, voi per primi, del fatto che altri uomini possano sentirsi autorizzati a compiere atti di questo genere per sentirsi “più potenti”, trasmettendo l’idea-luogo comune che tutti siate così.
Questo non è “essere uomini”: stuprare una ragazzina, picchiare una donna, sfruttarla, farla sentire un oggetto, un essere inferiore, violentarla psicologicamente fino ad annullarla, offenderla per strada o fare apprezzamenti volgari non sono gesti sinonimo di virilità, né sono azioni che vi permetteranno di sentirvi migliori.
Vorrei capire cosa scatti nella mente di una persona per voler sopraffare e distruggerne (sia fisicamente, che moralmente) un’altra, per quale motivo alcuni uomini si sono sentiti in diritto di uccidere, nel nostro paese, 124 donne lo scorso anno e, molti altri, si sentono in diritto di violentarle, senza rispettare la loro volontà, la loro esistenza: noi donne siamo esseri umani e abbiamo pensieri, emozioni, paure ed aspirazioni… proprio come voi.
I messaggi contraddittori che vengono trasmessi dalla televisione non aiutano la causa di noi donne: i bambini crescono con l’idea che incontreranno sempre o sante o peccatrici; alle bambine viene trasmessa l’idea che, quando saranno adolescenti, dovranno piacere ai “maschietti della loro età” puntando tutto sul loro aspetto fisico, sul sesso, sulla vacuità delle relazioni.
I ragazzi crescono con un’unica idea dei rapporti sessuali tra uomini e donne: quella proposta dai video pornografici trovati online o prestati da qualche amico.
Ammettiamolo, la pornografia non regala alla donna un ruolo paritario nel sesso: siamo circondati da video (e cartoni animati giapponesi hentai) in cui gli stupri vengono mostrati agli uomini per eccitarsi, mostrando ragazze contente all’idea di subìre una violenza fisica a proprio danno. In questo caso, lo stupro viene mostrato come qualcosa di “diverso dal solito”, qualcosa grazie al quale “uscire dalla routine quotidiana” e dare un po’ di “pepe” ai rapporti di coppia.
NIENTE DI PIU’ FALSO! Le donne NON si eccitano nell’essere stuprate, le donne hanno dei desideri, delle esigenze e hanno paura di subìre una violenza sessuale!
E’ terribile sentire la propria persona, la propria volontà annullate; è terribile dire “NO” e non essere ascoltate; è altrettanto terribile sentirsi costrette a compiere delle azioni e dei gesti contro i propri desideri.
So bene che, soprattutto da parte di alcuni ragazzi adolescenti, è difficile decodificare tutti i messaggi corporei della ragazza con cui si è in intimità, ma i “NO” di una persona possono non essere solamente verbali e possono essere facilmente compresi prestando attenzione alla postura ed ai gesti dell’altra persona.
E’ importante insegnare ai ragazzi a comprendere e A RISPETTARE questi gesti perché, quando una donna dice “NO”, anche col corpo, non deve MAI essere forzata.
L’altro giorno leggevo sul web di ragazze che si compiacevano dei complimenti ricevuti dal ragazzo per cui avevano una cotta; questo il tono delle conversazioni: “F. mi ha detto che sono scopabile! Allora gli piaccio… Che emozione!”.
Da quando c’è da essere felici se un uomo ti definisce “scopabile”? Che rispetto può nascere da una relazione dove per l’altro sei solamente “corpo” e non testa, personalità, sentimento, ricordi?
E l’importanza di soddisfare anche i bisogni e i desideri del partner? Forse, agli uomini, andrebbe insegnato che anche le donne hanno voglia di attenzioni verso i loro segnali e per il loro piacere fisico… e non è certo dalla pornografia maschile o dalla televisione che si impara a riconoscerli, ma cominciando a parlare, ad ascoltare e rispettare le richieste della persona che abbiamo accanto: che sia compagna o amante occasionale.
Sarebbe importante (e d’aiuto) intensificare l’educazione sessuale nelle scuole (a partire dalle scuole primarie, se non prima), senza scinderla dall’ educazione all’affettività, perché quest’ultima permetterebbe a TUTTI di imparare ad ascoltare con attenzione chi abbiamo davanti e a rispettarl*.
Probabilmente, sarebbe altrettanto utile rieducare anche gli adulti, in modo che possano re-imparare a rispettare e a rispettarsi.
Posted by DameVerte on gen 4, 2013