di DANILO TOSARELLI – MILANO
La mia sarà una voce nel deserto?
Non importa. io voterò NO.
Anche a me piace vincere.
Ma se in questo momento il mondo gira male, posso rinunciare alle mie idee ed ai miei valori?
Forse continuerò a perdere, ma non voglio rassegnarmi all’idea di un pensiero unico che non ammette repliche.
Oggi una bugia ripetuta 10 volte diventa verità.
Un bugiardo invitato 10 volte in trasmissione, apparirà sincero a chi lo ascolta.
Una verità che invece non trova voce, risulterà sconosciuta e poco credibile.
E’ il potere che sceglie a chi dare voce e quindi favorisce il consenso.
Questa amara consapevolezza non deve però far perdere la speranza.
Chi combatte rischia di perdere. Chi non combatte ha già perso.
Il 29 marzo 2020 ci sarà il REFERENDUM per confermare il taglio dei parlamentari.
Se vinceranno i SI, la prossima legislatura verranno eletti solo 600 parlamentari contro i 945 attuali.
Trattandosi di REFERENDUM COSTITUZIONALE, non vi sarà quorum.
Sceglieranno per tutti quelli che si recheranno alle urne.
Sulla carta non c’è partita.
Tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, si sono allineati alla battaglia storica del Movimento 5 stelle.
Tutto ciò dovrebbe far riflettere sulla qualità della scelta.
Tutti insieme appassionatamente? Quando mai? E soprattutto, perchè?
Persiste un diffuso sentimento anticasta.
E allora, perchè non cavalcare l’ignoranza in materia di molti italiani?
Accarezzare la pancia è diventato ormai il mantra di molti politicanti.
Sottolineo POLITICANTI e non POLITICI, perchè la differenza è sostanziale.
Peccato che troppi italiani voteranno SI, inconsapevoli di darsi la zappa sui piedi.
Stiamo parlando dell’importanza per l’elettore di poter decidere con sufficiente libertà.
Stiamo parlando di rappresentanza. Stiamo parlando di democrazia vera.
Non lo dico io. Lo sostengono molti costituzionalisti che invitano a votare NO.
NON E’ VERO CHE I PARLAMENTARI SONO DAVVERO TROPPI.
Spesso si parla a vanvera senza conoscere i numeri.
Attualmente i dati ci dicono che eleggiamo un deputato ogni 96mila abitanti.
Nella media dei grandi Paesi Europei.
Se vince il Si alla riduzione dei parlamentari, ne eleggeremo uno ogni 151mila abitanti.
Per me un dato preoccupante, che riduce la rappresentanza.
Elemento non secondario, visto che già oggi un italiano su due non va più a votare.
Per alcuni, le mie sono seghe mentali, ma non mi preoccupa il loro giudizio.
Non a tutti coloro che ascolto, do’ la stessa importanza.
Il populismo imperante la fa da padrone.
E’ sufficiente parlare di “taglio delle poltrone”, per raccogliere consensi a piene mani.
Peccato che “meno poltrone” equivarrà a “meno democrazia”.
Con l’attuale sistema elettorale e la riduzione dei parlamentari, la soglia di sbarramento salirà di molto.
Almeno dal 3 al 5% alla Camera e tra l’8 ed il 10% al Senato per riuscire ad eleggere propri rappresentanti.
Solo i grandi partiti avranno possibilità di avere eletti e questo priverà molti italiani di una loro rappresentanza.
Aumenterà l’estraniazione degli Italiani dalla politica.
IL MODO MIGLIORE PER ALLONTANARE ALTRI ITALIANI DAL VOTO. RIDUCENDO IL NUMERO DEI PARLAMENTARI SI RISPARMIANO SOLDI PUBBLICI.
E’ Vero.
Io stesso ho creduto all’inizio, a questa informazione che esalta i “risparmiatori italiani”.
Ma se risparmio si tratta, sarà bene quantificarlo.
In un anno lo 0,007 del bilancio dello Stato. Ossia 1,35 euro a cittadino.
POSSO DIRE CHE NON MI FACCIO PRENDERE IN GIRO?
Non è questo uno dei principali problemi della nostra politica.
Ritengo che debba essere obiettivo comune, MORALIZZARE LA POLITICA.
Ma non è questa la riforma utile.
E non sono d’accordo con chi sostiene che questo è il primo passo che va in quella direzione.
Quali le garanzie che poi ne arriveranno altri?
Ciò che oggi vedo, sono solo i danni che questa riforma provocherà.
Mi piacerebbe invece, parlare di RIDUZIONE DEGLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI.
I tanti onorevoli Razzi del nostro Parlamento, hanno gli stipendi più alti d’Europa.
Un senatore può arrivare sino a 17.625 euro lordi al mese.
Un deputato sino a 18.735.
Escludendo i tanto discussi bonus, si arriva ad uno stipendio medio di 125.220 euro all’anno.
Anche qui, lo scandaloso raffronto con lo stipendio medio di un italiano che è di 29.599 euro annui.
Un Razzi qualsiasi, guadagna di base 4,23 volte di più di un italiano medio.
La maggior divaricazione tra i paesi europei.
Il costo di un parlamentare italiano è di circa 120.500 sterline all’anno.
Circa il doppio dei colleghi inglesi, che ne percepiscono 66mila.
Molto di più di tedeschi e francesi e 6 volte tanto quelli spagnoli.
Molto ci sarebbe da dire sulle soluzioni possibili.
Certo è, che questo sproposito di spese non è giustificabile.
Per onestà intellettuale, voglio citare i tentativi più eclatanti per porre dei rimedi.
Monti, quando era presidente del Consiglio nel 2011, propose di livellare le retribuzioni parlamentari a quelle europee.
La commissione incaricata interruppe i propri lavori dopo qualche mese.
Nel 2013 ci provò il senatore Vannino Chiti del Partito Democratico, ma anche quella cadde nel vuoto.
I 5 stelle ci riprovarono durante il governo con la Lega che ha sempre dichiarato di essere favorevole.
Ma tutto ciò non era nel programma di governo e non se ne fece nulla.
Se posso dire, in questi anni il M5S ci ha tentato, ma con poca convinzione.
All’inizio con tanta buona fede, poi per salvare le apparenze.
Troppi ne parlano da tempo. Nessuno è disposto a farne una questione dirimente.
Provate a chiedervi come mai…..
La vera rivoluzione culturale sarebbe il far tornare la politica al suo ruolo storico.
Fare politica non per arricchirsi, perchè l’essere eletto non può e non deve diventare l’affare della tua vita.
Ecco perchè la riduzione degli stipendi sarebbe il miglior deterrente.
Tu, caro onorevole, devi svolgere un ruolo di servizio per la collettività che ti ha eletto.
Se ci credi ben venga, se invece lo reputi troppo oneroso e mal pagato, torna pure da dove sei venuto.
La politica vera non può prescindere dalla passione.
Oggi il valore dominante è invece l’interesse personale.
La celebre caricatura di Crozza sull’onorevole Razzi, è emblematica.
Forse un’idea troppo nobile del ruolo che dovrebbe avere la politica?
Proprio nel momento in cui la politica è prevalentemente spettacolo, MORALIZZARE ha un senso.
E se è vero che la POLITICA E’ L’ARTE DEL POSSIBILE, nulla è irrealizzabile.
P.S. Proprio a conferma che non bisogna mai arrendersi, giunge la notizia che stanno nascendo in tutto il Paese comitati di sostegno a favore del NO.
Oltre a tutti i partiti della Sinistra Sinistra, ai Verdi, a +Europa, all’ANPI, alle Sardine ed al Comitato per il NO formato da costituzionalisti, adesso vediamo spuntare comitati anche con appartenenti di partiti che sostengono il SI.
Incredibile, ma vero.
Prove di resistenza che lasciano ben sperare.
Voglio concludere con una domanda da un milione di dollari.
E se vincessero i NO?