Secondo una dichiarazione rilasciata dal portavoce di China Media Group, il Dipartimento di Stato statunitense ha recentemente deciso di ridurre i membri dello staff degli istituti mediatici cinesi fra cui il CMG che lavora negli Stati Uniti, agendo in maniera totalmente contraria a quella che chiama “libertà di stampa”.
Il portavoce ha indicato che il CMG esprime forte insoddisfazione per l’asserzione statunitense dei “gruppi di inviati stranieri” e della decisione di chiedere a parte degli addetti cinesi di sospendere immediatamente il proprio lavoro alla CGTN America e alla CRI, istituti soggetti al CMG, dimostrando appieno l’ipocrisia di quella che chiama “libertà di stampa”. Le azioni statunitensi denotano pienamente mentalità da guerra fredda e pregiudizi politici, e non solo influenzano le normali attività stampa del CMG negli Usa, ma danneggiano anche gravemente l’immagine del Gruppo.
Come sottolineato dal portavoce, nonostante Usa continui a esercitare pressioni sul CMG, il governo statunitense non riuscirà a cambiare la continua ricerca del Gruppo per reportage di alta qualità volti al pubblico.
La dichiarazione del CMG è stata già pubblicata all’estero mercoledì 3 marzo.
2020-03-05