IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE COMPIE 41 ANNI! (SSN)
Roberto Innocenti Torelli
La storia per l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione e per il suo finanziamento il suo articolo 53.
Sotto la mobilitazione massiccia dei sindacati dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, studenti e medici la classe politica approvò il SSN.
La riforma alta nei principi trovò, strada facendo, un suo ridimensionamento con la riforma Amato – De Lorenzo del 1992, con la parentesi della riforma Bindi del 1999 che ha provato a collegare il SSN regionalizzato ai suoi principi originari.
Venti anni di continui aggiustamenti che hanno lasciato traccia nei nodi irrisolti e nelle tensioni che resistono.
Nodi e tensioni che riflettono le resistenze storiche per il suo finanziamento.
Una prova lampante è la rivendicazione delle autonomie differenziate di alcune regioni del centro nord che aumentano ancor di più le attuali disuguaglianze economiche sociali.
Serve capire che se il SSN non funziona in modo equo e solidale ed universalistico, i problemi economici e sociali che generano povertà e disuguaglianze diventano intollerabili.
Nessuno può accettare che i ricchi possono curarsi ed altri no.
Ma la nostra classe politica ha avuto ed ha il tempo di leggere e capire tra una comparsata e l’altra in TV?
Ed i giornalisti che li intervistano?
Ma ecco la storia del SSN per il suo finanziamento!
<Dai Brevi 7 giorni di attesa alle odierne Lunghe liste di attesa e dal Vero Pronto Soccorso all’attuale Lungo Soccorso>!
Queste le grandi difficoltà di allora,ma anche di oggi, al finanziamento di un diritto disposto
dall’articolo 32 della Costituzione previa applicazione del suo articolo finanziatore: il 53.
Negli anni 70′ la discussione per il finanziamento del nascente SSN era molto vivace,
nel senso che i lavoratori autonomi non volevano saperne di uscire dalle loro varie “casse mutue”.
Poi ci fu l’accordo tra governo e sindacati di tutte le categorie.
Così venne stabilito che i lavoratori dipendenti versavano il 3% dalle loro buste paga e tutti i tipi di lavoratori autonomi il 5% sul reddito dichiarato.
Questo contributo venne definito ” tassa sulla salute”.
Ma i lavoratori autonomi non cessarono le loro proteste ed infine l’ebbero vinta.
Così venne abolita quella “tassa sulla salute” che venne assorbita, con un gettito molto inferiore, dall’introduzione dell’IRAP (imposta regionale sui redditi delle attività produttive) con un prelievo del 4%!
Così da contributo progressivo personale divenne regressivo, che colpisce i redditi medio/bassi invece che quelli medio/alti, perchè gli imprenditori, così come fanno per tutti i costi d’impresa, lo trasferirono sui prezzi di vendita dei loro prodotti.
Visto il minore gettito dato dall’IRAP vennero introdotti con legge dello Stato i ticket
che resero e rendono tuttora ancor più regressivo il sistema tributario per cui molti lavoratori dipendenti e pensionati con i loro modelli ISEE, risultando ricchi e meritevoli dei ticket, vengono smistati dove spendono meno, ovvero verso il privato mentre chi ha un modello ISEE da modello UNICO risulta,eludendo ed evadendo, povero e meritevole della esenzione.
In fondo, di fatto, stanno vincendo coloro che si sono,da sempre, opposti al SSN!!
Secondo l’ultimo bollettino del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle entrate tributarie, il gettito Irap totale nel 2018 è stato pari a 23,618 miliardi di euro.
Una vera miseria se pensiamo che per l’attuale finanziamento del SSN sono destinati circa 110 miliardi annui.
E’ così che viene sancita la fine del SSN!
Infatti, come possiamo pretendere dai lavoratori e pensionati, dopo avere pagato tutta l’Irpef,
l’IVA e le accise etc. etc. per il loro concorso alle spese pubbliche, fargli ancora pagare i vari ticket sul SSN?
Inoltre i lavoratori e i pensionati,oltre che dall’Irpef sono, storicamente massacrati,
dai tributi indiretti sui consumi.
Praticamente tutte le imposte indirette sui consumi, se non vengono rese progressive in rapporto alla capacità contributiva effettiva, risultano essere incostituzionali in violazione dell’articolo 53 della Costituzione.
Ciò che segue si collega direttamente a quanto sopra esposto.
Ecco alcuni esempi!
Dal Sole 24 ore.
Nel 2005 l’apporto maggiore dell’auto all’Erario veniva dai consumi di carburante, che hanno generato tributi per ben 32 miliardi, pari al 42% del gettito complessivo dell’auto.
Le accise pesavano per più del 55% sul prezzo di un litro di carburante ed erano composte in buona parte da imposte di scopo, introdotte dai vari governi per raggiungere specifici obiettivi.
Ecco cosa paghiamo oggi ogni volta che acquistiamo un litro di benzina a cui va aggiunta l’Iva al 22%.
Oggi sul prezzo medio di 1 litro di benzina alla pompa di 1,626 euro ci sono tra accise ed IVA il 168% pari a 1,021 euro sul prezzo base di euro 0,605 .
UNA VERA TASSA REGRESSIVA CHE COLPISCE GRAVEMENTE LE CLASSI MENO ABBIENTI!
La soluzione?
Realizzare le politiche economiche e sociali scritte con chiare parole nella Costituzione!
Nello specifico di questo mio analitico commento occorre applicare l’articolo 53 della Costituzione per “dare progressività all’intero sistema tributario applicato all’effettiva capacità contributiva” e per avere le risorse economiche per finanziare,senza fare debito, i diritti sociali collettivi!
ALTRO CHE FLAT TAX PER RITORNARE AL 1848 DELLO STATUTO ALBERTINO!
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ECCO COSA ACCADE QUANDO L’ARTICOLO 53 DELLA COSTITUZIONE VIENE APPLICATO!
Roberto Innocenti Torelli
Ecco la pratica dimostrazione
Questo il titolo di un articolo di Repubblica del marzo 2012
“COSTRUTTORI EDILI TRADITI DAI LORO CLIENTI“
L’articolo dimostra, in modo chiaro e disarmante, l’efficacia dell’applicazione dell’articolo 53 della Costituzione, che mettendo al CENTRO la PERSONA con la sua vita economica fatta di entrate ed uscite, nell’evitare l’evasione fiscale e fare emergere un sommerso annuo pari a circa 450/500 miliardi per un mancato gettito di 260 miliardi!
E’ accaduto che i clienti hanno portato in deduzione dal loro reddito lordo il 36% del totale dell’importo delle fatture rilasciate dai fornitori per ristrutturazioni edilizie.
L’ Agenzia delle Entrate di Firenze,viste queste deduzioni, hanno potuto fare un “ controllo incrociato” ed hanno scoperto che i fornitori non avevano contabilizzato sul loro reddito d’impresa gli incassi degli importi dei loro clienti!
Il nuovo accertamento ha portato allo scoperto un sommerso di 11 milioni di imponibile tra IVA e IRPEF. Poi ci sono evasioni di IRAP e Contributi Previdenziali!
Per il precetto di capacità contributiva, di cui al 1°comma dell’articolo 53 della Costituzione, le spese primarie e sociali, non quelle che rappresentano un lusso, non sono soggette ad alcuna tassazione, nel senso che esse fanno parte della capacità contributiva. (On.le Scoca relatore, a nome di tutti i partiti, per l’articolo 53 della Costituzione votato all’unanimità dall’ Assemblea Costituente del 23 maggio 1947)
Inoltre, applicando i 2 commi dell’articolo 53 della Costituzione,viene accertata l’effettiva capacità contributiva e viene dato progressività al sistema tributario nel suo complesso.( tributi diretti ed indiretti sui consumi = IVA-ACCISE -IRPEF ed altre ancora).
A CURA DEL CENTRO STUDI ASSOCIAZIONE ARTICOLO 53 PER REALIZZARE LA COSTITUZIONE NELLA VITA DELLE PERSONE
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“IL MIO PROBLEMA E’UGUALE AL TUO. RISOLVERLO INSIEME E’ LA POLITICA. RISOLVERLO DA SOLO E’ L’EGOISMO”!
DON LORENZO MILANI