di MOWA
“Sono entrato o meglio mi sono avvicinato alla massoneria per il tramite del messinese Carmelo Ugo Aguglia, nobile messinese, intorno alla fine degli anni ’80. Io frequentavo l’università di Messina. Per la verità iniziai a frequentare il Rotary. Il Rotary era un trampolino di lancio per entrare nel GOI. Il tempio di Messina, che si trovava nella zona del Papardo. Ricordo che fra gli altri frequentatori di questi ambienti massonici di Messina vi era Franco Sensi, presidente della Roma Calcio. Nel 1992-93 arrivò a Messina, da Reggio Calabria, la soffiata su un’indagine sulla massoneria. In quello stesso periodo Aguglia mi fece entrare nell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, che è un sodalizio organico al Vaticano. A capo di tale Ordine vi era Mons. Montezemolo, zio di secondo grado del più noto Luca Cordero. La cerimonia di iniziazione si celebra in chiesa. All’interno dell’Ordine vi era Matacena Elio” [deposizione di Virgiglio del 29 aprile 2015, in GOTHA – il legame indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati, di Claudio Cordova, ed. PaperFIRST, pag. 296]
Perché una privata associazione ha esposto alla Procura della Repubblica e diffidato dei medici che sono in prima linea e all’avanguardia nella ricerca sulle forme virali?
Quale motivo, realmente, avrebbe suggerito a questa associazione privata (a cui hanno aderito, pare di capire, da medici o professori di Università di ospedali privati di Milano ad addetti ai call center, da casalinghe a geometri, da fotografi a dipendenti pubblici “musicista e appassionato di politica”, da addetti alle pulizie a blogger e consulente aziendale, da deputati al presidente Confesercenti Reggio Calabria, da avvocati-consiglieri regionali della Puglia a…) a spingersi a tanto da mettere in discussione ricercatori-medici di prestigio internazionale?
Al momento non è dato sapere con precisione se non quanto scritto nell’esposto e alla diffida (a quale titolo, poi, una diffida visto che non sono ne l’ISS o l’OMS e, tanto meno, organo di polizia?) da far, forse, affiorare una preoccupante ipotesi di mera concorrenzialità più che di competenze.
E, poi, saranno solo queste le motivazioni o vi è dell’altro, visto che una delle diffidate è, nientepopodimenoche, un fiore all’occhiello della ricerca – lotta al bioterrorismo e biosicurezza con una spiccata capacità di conoscenza in ambito della criminalità – del nostro paese?
Qualcuno vuole, forse, minare per velati interessi di bottega la straordinaria figura nel mondo medico e direttrice della struttura complessa dell’Ospedale Sacco?
Ospedale pubblico con grandissime competenze riconosciute internazionalmente in “Batteriologia, Virologia, Epidemiologia, Biologia Molecolare, Parassitologia, Micologia, Micobatteriologia, Immunologia, emergenze microbiologiche (nell’ambito di difesa dal bioterrorismo e di pandemie). È attrezzato per l’esecuzione dei tradizionali esami colturali nell’ambito della batteriologia, della micologia e della parassitologia, ma esegue anche i più innovativi esami di biologia molecolare per la diagnosi delle malattie infettive. È particolarmente competente nella diagnostica delle epatiti virali (A, B, C, Delta,), della infezione da HIV e malattie sessualmente trasmesse. Fa parte della rete dei laboratori di riferimento per le malattie trasmesse da artropodi. È’ dotato di apparecchiature d’avanguardia per la diagnosi rapida e l’esame colturale delle infezioni da micobatteri (tubercolosi ed altre micobatteriosi). Si è specializzato nel controllo delle resistenze agli antibiotici (per batteri e micobatteri) e ai farmaci antiretrovirali (HIV) con l’utilizzo delle più moderne tecnologie e apparecchiature”! [1]
O, forse, perché in passato la ricercatrice dell’Ospedale Sacco aveva (ed ha) contrastato un modus vivendi lontano dalla sua mentalità, fatta di “meritocrazie diverse da quelle propriamente scientifiche, di parentopoli e mafia”, per il quale ha passato l’esperienza di una denuncia (vinta in Cassazione), per un’intervista rilasciata a L’Espresso?
Qualcuno, forse, non gradisce il fatto che la ricercatrice (anchesì donna per qualcuno!) sia una super-esperta e gestisce il centro di Microbiologia e Virologia più importante d’Italia?
Forse, un succulento piatto per i privati che se smantellato lascerebbe il campo a enormi interessi delle case farmaceutiche come stiamo assistendo altrove con medici che lavorano nel privato. [2] [3]
Si assiste (come iniziano a notare anche i più distratti) a quale danno hanno arrecato le politiche di pantòpodi presidenti di Regione con i loro vari lacchè che hanno agevolato (con soldi pubblici) le strutture private come ospedali, cliniche, RSA ecc., specie quando succedono cose che ne richiedono grande bisogno per i cittadini.
Perché, allora, queste denunce, che finiranno in momenti lontani dall’epidemia, con, forse, il probabile, solo, intento di avere notorietà e non dare modo ad altri scienziati di osare a dare soluzioni su base diverse rispetto a quelle che l mainstream enfatizzano con le comparse mediche.
Non vorremmo trovarci, come persone, a dover mettere in discussione la ricerca sul fronte della salute, forse, per colpa di qualche perditempo arrivista che accusa la Microbiologa dell’Ospedale Sacco, che si mette al fianco delle donne per aiutarle a dotarsi della giusta autostima, aiutandole a vivere bene con sé stesse in ambienti difficili come quelli scientifici e militari e che sicuramente non è tra quelle ambigue figure di cui qualcuno vorrebbe, invece, prendere il posto.