Ma i fascisti di Casapound, che non rinunciano a fare i fascisti nemmeno in tempi di pandemia, trovano il modo di sciacallare, riversando il loro storico rancore sulla ricorrenza simbolo della lotta di liberazione dal fascismo con ‘un’intervista del loro leader Simone Di Stefano all’AdnKronos: “Bellissimo il 25 aprile virtuale – dice Di Stefano all’agenzia di stampa – dovrebbero farlo tutti gli anni. Si vedono su Zoom, Gad Lerner, Saviano, e festeggiano. E’ una festa di una parte degli italiani che non è la nostra, ovviamente – continua – giusto che abbiano il diritto di festeggiarlo, ma di certo non è una ricorrenza che accomuna tutto il Paese. Noi da tempo chiediamo di avere una festa nazionale come il 4 novembre, anniversario della vittoria della prima guerra mondiale, che ci unisce tutti e può far ritrovare un po’ di spirito nazionale perché purtroppo le vicende legate alla guerra civile portano sempre guerra civile. Dovremmo fare un passo in avanti e capire che l’Italia non è quella di 80 anni fa. Non festeggeremo, non canteremo e ci auguriamo che il 25 aprile diventi una iniziativa virtuale per i prossimi anni”.
8 aprile 2020