di MOWA
“I miei fantasmi mi hanno detto qualcosa di nuovo
sto marciando verso la Corea;
non posso dirvi cosa farò
crociata è l’idea
Yankee Doodle keep it up, ecc.”
[Robert Lowell, 1952]
Quanti avranno fatto un balzo sulla sedia quest’oggi (2 maggio) mentre, davanti al televisore, ascoltavano le notizie dei vari telegiornali “assaporando”, magari, un pasto in tempi di covid-19, perché vedevano passeggiare sorridente il Presidente della Corea del Nord che, nei giorni passati, era stato, praticamente, dato per morto.
Sì, proprio lui Kim Jong-un, il tanto odiato coreano che negli anni passati i giornalisti di mezzo mondo occidentale dipingevano come la “dinastia” che ha segreti immensi nell’armadio come l’aver fatto divorare dei parenti (nel senso che li aveva fatti mangiare dai cani) per smanie di potere, così, anche questa volta, invece, lo si vede riapparire in buona, anzi, buonissima, salute tra i suoi concittadini.
Denigrare (come hanno più volte fatto qui in Occidente) personalità scomode è un attimo, basta, rendere ridicolo, l’avversario politico, prima magari dipingendolo come uno con la smania di potere e si sa che, soprattutto, in quei posti è pieno zeppo di comunisti ed è quasi d’obbligo imporsi con la forza (è, praticamente, nel loro DNA come recitano le loro migliaia di slogan “il potere nasce dalla canna del fucile” oppure, “la rivoluzione non è un pranzo di gala”, o peggio ancora “ce n’est qu’un debut continuons le combat” ecc., ecc.) da rendere evidente, lapalissiano, che non può che essere incontrovertibilmente così. Fallito il messaggio, della notizia bufala dei famigliari divorati, si passa, come si diceva (o meglio dicevano i giornalisti di mezzo mondo occidentale), a far scattare l’arma dell’eccentrica pettinatura che, però, non ebbe modo di attecchire granché per via dei loro concittadini che le avevano ben più svariate della sua [1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 …].
Una stampa anticomunista occidentale ostinata che, ovviamente, ha sempre un piano di riserva, quello della notizia clou, da tirare in ballo, come il fatto che il “tiranno” Kim Jong-un non lo si vede più da giorni e, i vari satelliti spia dell’Occidente lo confermano (ed al mondo dovrebbe essere normale essere osservati da sconosciuti), e quindi questo dovrebbe essere il segno della sua evidente morte. Non si capisce il nesso. Kim Jong-un si assenta per una vacanza, una gita fuori porta della capitale nordcoreana, o problemi personali da risolvere con la compagna o ancora chissà quante altre cose e, invece, il tanto amato “Occidente” lo vuole vedere, per forza, subito morto. Ma quale “bacata” testa hanno alcune persone per arrivare a volere (o sperare) la morte di una persona anche se avversario politico? Eppoi, dicono che i cinici, truculenti, sadici… sono quei comunisti!
Un Occidente che ha avvelenato le menti di milioni di persone con l’ anticomunismo tanto da mischiare, capovolgendoli, i liberatori dal nazifascismo trasformandoli in carnefici.
Un occidente che ha speso miliardi di dollari da decenni (sin da quando la Seconda Guerra Mondiale era in corso) per foraggiare intellettuali, storici, giornalisti, professori, scienziati, killer… con soldi degli ignari contribuenti per invertire la storia e, spesso, lo hanno fatto con coperture di fondazioni, autentici bancomat della CIA (come Fondazione Farfield, Hoblitzelle, Littauer, Miami District Fund, Price Fund, Caritatevole Rabb, Vernon Fund, Whitney Trust, Holmes, Fleischmann… ben oltre 170 [9]). E, purtroppo, le residue incrostazioni di quel malcelato malcostume riaffiorano come molti corpi cilindrici, che non hanno neppure la decenza di farsi un esame di coscienza o di autocritica. Quelli comunisti sono i cattivi mentre, invece, qui…
[9] Gli intellettuali e la CIA – La strategia della guerra fredda culturale – Stonor Saunders ed. Fazi pag. 122-123