Trovati i commenti inviati al sito da Marco Valeriani, sul tema delle scarcerazioni dei mafiosi, decisamente interessanti (e, probabilmente, anche “sofferti” dall’autore ma, assolutamente, non condivisibili), si è pensato di restituirli ai lettori in modo diverso sotto forma di post per evidenziare il grado di degenerazione e stordimento culturale a cui sono soggetti molti attori del paese Italia.
Buona lettura
Lo staff di iskrae
12 mag 2020, 10:59
Buona giornata carissimi,
vi spiego perchè, da parte mia, difendo il Ministro Bonafede con le unghie e con i denti e, peraltro, il sindaco De Magistris avrebbe dovuto raccontare la sua versione in merito a tutta questa querelle in altra sede e non nella trasmissione di un conduttore di talk show che si commenta da solo per come si muove e come parla. Vediamo i punti fermi:
1) Alfonso Bonafede era fresco di nomina e anche per dirigere un Ministero occorre un periodo di rodaggio;
2) da Ministro, Bonafede convoca il dott. Di Matteo con l’intenzione di affidargli la direzione del DAP. Evidentemente si tratta di un attestato di stima e di fiducia nei confronti di un magistrato apprezzato per la lotta alla mafia. Il più apprezzato con il dott. Gratteri. Già questo fa cadere tutti i sospetti sul Ministro che è stato sostanzialmente accusato di essere colluso con i mafiosi o addirittura mafioso, lui stesso;
3) Il Ministro Bonafede ci ripensa. Ma qui possiamo fare diverse ipotesi fra cui: a) qualcuno consiglia il Ministro e lo convince che il dott. Di Matteo non sarebbe adatto a tale ruolo; b) il Ministro era stato troppo precipitoso e non si era avveduto che la nomina al DAP era sostanzialmente destinata ad altra persona. Nel primo caso si apre un problema: chi avrebbe consigliato il Ministro in un certo senso ? Ma guardate che nei Ministeri prestano servizio funzionari di ben lungo corso e che si sanno muovere in maniera disinvolta. Non è neanche detto che siano collaboratori stretti del Ministro Bonafede;
4) i mafiosi vengono a conoscenza della possibilità di nomina di Di Matteo al DAP. Da chi vengono informati ? Dal Ministro o da qualche suo strettissimo collaboratore ? Ma nei Ministeri ci sono occhi e orecchie dappertutto e immaginatevi voi quante volte i mafiosi saranno stati informati da qualcuno in qualche Ministero. Anche nelle carceri. Assolutamente nulla prova un coinvolgimento del Ministro e fra l’altro il suo comportamento sarebbe poco comprensibile. Ma perchè avrebbe chiamato il dott. Di Matteo di sua iniziativa informandone poi i mafiosi ? Letteralmente non ha senso…
5) in alternativa al DAP il Ministro Bonafede ha offerto al dott. Di Matteo la nomina di direttore dell’Ufficio Affari Penali, esattamente quello da cui Falcone ebbe la possibilità di modernizzare gli strumenti di contrasto alla mafia che sono quelli che conosciamo. Un nuovo attestato di stima ma il dott. Di Matteo rifiuta l’offerta e secondo me fa male perchè anche da quel ruolo avrebbe potuto svolgere la sua missione. Fra l’altro il dott. Di Matteo ha cominciato a sviluppare un certo retropensiero solo dopo la questione delle scarcerazioni facili e non prima. Non si capisce l’amarezza per la mancata nomina visto che gli attestati di fiducia e stima da parte del Ministro non sono mancati anche offendo un altro incarico.
6) il dott. Di Matteo non ha mai fornito una versione alternativa e differente da quella del Ministro.
Intanto cominciamo a sgombrare il campo dalle accuse infamanti. Il Ministro Bonafede non è mafioso, nè complice o colluso con la mafia e non ha neanche trattato per la scarcerazione dei mafiosi. Altri trattarono in altri tempo e le rispettive parti politiche che oggi accusano di “mafiosità” il Ministro dovrebbero sciacquarsi la bocca e andarsi a leggere gli atti del processo sulla “Trattativa”. Il cui PM era proprio il dott. Di Matteo. Sono stati commessi errori e magari anche errori gravi o gravissimi ? Ma intanto cominciamo a dire che neanche il Decreto precedente prevedeva la scarcerazione facile di boss mafiosi e altri criminali patentati. E’ giusto porre la questione ma ancora non si capisce e si continua a non capire come mai si continuano a versare parole e inchiostro per attizzare ulteriormente la polemica e attaccare il Ministro. Anche accusandolo di avere commesso errori gravi. E’ sostanzialmente un Ministro di Grazia e Giustizia sotto processo mediatico e alla fine anche il sindaco De Magistris sbaglia perchè tutto sommato avrebbe dovuto mettere in rilievo che c’è un clima di sciacallaggio politico. Il dott. Di Matteo dovrebbe mettere un pochino da parte la questione della mancata nomina al DAP e pensare seriamente allo stato del paese. Dovrebbe riconoscere quantomeno quello che ho esposto escludendo in maniera categorica le accuse più infamanti al Ministro. La verità è che non lo ha fatto e ha continuato a non farlo.
Visto che nella mia vita ho sempre ritenuto che si dovesse essere franchi nelle opinioni – almeno con chi è franco e onesto con noi – dirò che a questo punto della questione della mancata nomina del dott. Di Matteo al DAP mi importa poco o punto, perchè non sarebbe cambiato niente o sarebbe cambiato molto poco. E’ una controversia che non merita lo spazio che le è stato dato e un paese come l’Italia non può fossilizzarsi su questioni che, peraltro, in massima parte sono chiare. Oggi in Italia si contano decine di migliaia di morti per coronavirus e credo che nel mondo si tocchi la bellezza della cifra di centinaia di migliaia di decessi. Io stesso ho avuto contezza di quello che è successo… La mafia è un grave problema che va sempre adeguatamente affrontato ma affermare che oggi deve essere posto al primo posto dell’agenda politica, beh… Quelli che lo affermano, non so in che mondo vivono, francamente io vivo nel mondo reale e posso immaginare quello che accade ed è accaduto negli ospedali. Quanti dottori e quanti infermieri si sono ammalati o sono morti in servizio, uccisi da un killer invisibile e silenzioso molto più mortale di qualsiasi mafia. E non c’è “protezione” e non c’è “scorta” possibile… Persone che hanno convissuto con la morte giorno per giorno, infermieri pagati una miseria, operatori sanitari che rimarranno sconosciuti. Questi sono gli eroi di oggi che l’Italia ha fatto in fretta a dimenticare. E dovrebbero ricordarsene gli “amici dell’antimafia”, il dott. Di Matteo e gli altri che, comunque, sembrano non aver capito quello che è successo in Italia. Innegabilmente oggi le priorità sono sanitarie ed economiche. Di più non aggiungo…
E poi non vi fa proprio effetto vedere mischiati assieme il diavolo e l’acqua santa ? Gli amici del dott. Di Matteo quasi in linea con gli amici e sodali di Dell’Utri ?
Ecco questa è la vera questione del nodo mafioso in Italia
A presto
Marco Valeriani
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12 mag 2020, 11:13
Solo un piccolo appunto: comunque sia vedo che questi magistrati sono spesso impegnati a sostenersi e difendersi fra loro. Questa è una malignità ma voglio dirla lo stesso: se avessero profuso solo la metà delle energie intellettuali e fisiche per dirimere l’annosa questione delle stragi italiane, oggi non staremmo ancora a parlare sull’argomento. Esecutori spesso assolti e mandanti ed ispiratori a piede libero… Questi sono i brillanti risultati… Certo ci sono state le operazioni di inquinamento e di depistaggio che hanno fuorviato le indagini, ma ci sono stati anche i magistrati compiacenti come sappiamo benissimo. Ma prendiamo solo il caso Moro e alle brillanti intuizioni di giudici come Priore, Imposimato o Ionta… Hanno dato un notevole contributo per mettere una bella pietra sopra l’affaire Moro.
E i giudici antimafia ? Visto che si sa che non si tratta di sola mafia… Visto che si sa che esistono gli “spezzoni deviati dello Stato”… Visto che si sa che alle stragi hanno partecipato altri soggetti… Si impegnassero a dar loro un nome e un cognome e a perseguirli. Perchè non se ne può più delle stesse formule utilizzate già trenta, quarant’anni fa.
A presto
Marco
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12 mag 2020, 12:32
Solo questo… Vorrei non essere frainteso. E’ ovvio che sono d’accordo anch’io quando si dice che il Ministro Bonafede deve rispondere nelle sedi appropriate (Parlamento) sulla questione delle scarcerazioni facili nel senso che deve chiarire con più precisione quanto è successo ripercorrendo fatti e ricostruendo il contesto. Però è altra cosa dal processo mediatico che si sta facendo quotidianamente da più parti, accusandolo al peggio di complicità con i mafiosi e al meglio di errori madornali – senza mai specificare la competenza di questo o di quello -. Beh… Io a questo coro non mi unisco e, se ne avessi i titoli, darei corpo e anima per difendere il Ministro anche perchè queste accuse e questi attacchi sono per la maggior parte motivate dall’intenzione di coinvolgere e infamare l’intero governo. Una sorta di prova generale per colpire ed affondare Conte e insediare il governissimo tecnico targato Draghi e sostenuto verosimilmente da un inedito pentapartito (PD, Italia viva, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia). Oggi come oggi chi si avventura in certi territori e in certi tentativi, screditando e infamando i Ministri di questo governo, spiana oggettivamente la strada all’altra ipotesi, che noi sappiamo esistere… Nè più, nè meno… Ritorno sulla questione: il dott. Di Matteo, valente e intraprendente magistrato, dovrebbe avere un minimo di grano salis politico e capire che si è delineata una situazione da cui i movimenti antimafia potrebbero uscire con le ossa rotte. Oppure a questa cosa della nomina al DAP ci teneva a tal punto da mettere da parte qualsiasi altra implicazione di questa storia. Accusare un Ministro di mafia, senza prove e neanche indizi, è diffamatorio. Imputargli la scarcerazione dei boss senza che questi ne avesse realmente le competenze è distorsione dei fatti. Punto.
Allora questi “amici dell’antimafia” sono delle volpi nel pollaio che però vengono beccate dalle galline perchè non si sa dove pensano di andare a parare. Veramente credono ciecamente di fare la cosa giusta ? E cosa otterranno ? Il possibile varo di quel governo Draghi di cui è vociferato ? Magari a loro sta bene così se questo Ministro è troppo sensibile alle pressioni mafiose.
Forse però, magari ogni tanto non guasterebbe un certo senso di responsabilità politica e magari sostenere la candidatura del dott. Di Matteo come Ministro di Grazia e Giustizia in un prossimo governo.
Tutto il resto è noia
A presto
Marco V
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12 mag 2020, 15:13
Vorrei solo che si capisse perchè il dott. Di Matteo ha sbagliato e si è messo in una posizione veramente scomodissima. Non c’entra il fatto di ammettere che la versione resa dal dott. Di Matteo sia veritiera o meno e vi spiego perchè…
a) il dott. Di Matteo prende il telefono e chiama la trasmissione de “Non è l’Arena” per rispondere a quelle che, secondo lui, sono rilievi che mettono in dubbio l’integrità della sua persona. Il fatto è che:
1) contatta il conduttore della trasmissione della 7 Massimo Giletti che notoriamente non ha simpatie per questo governo ed è piuttosto “salviniano”. Ovviamente aveva tutto il diritto di replicare ma forse sarebbe stato meglio attendere e rispondere con più calma e in altra modalità;
2) il dott. Di Matteo si irrita perchè viene insinuato che si stava conducendo una trattativa con il Ministro per la sua nomina. Questa è un’autentica sciocchezza a cui poteva rispondere – anche qui – con calma e con maggiore efficacia perchè al Ministro spettano le nomine dirigenziali e giustamente vengono convocate quelle che si ritengono le eccellenze. Solo l’ignoranza o la malafede può far dire certe cose e per questo si deve rispondere con maggiore tatto;
3) non si capisce perchè il magistrato più protetto e scortato del mondo su cui pende una condanna a morte comminata dalla mafia siciliana, perda le staffe e risponda per così poco.
b) al dott. Di Matteo viene promessa la dirigenza del DAP ma poi viene riconvocato per informarlo che quel ruolo è stato occupato da un altro magistrato. Si può contestare o meno questa scelta ma affermare che si tratta del frutto di un’indebita pressione o, peggio, di una trattativa con i boss in carcere è pura illazione che confina con la diffamazione. Ora il dott. Di Matteo non ha affermato questo ma non lo ha neanche escluso recisamente, anzi… Come ipotesi l’ha lasciata aperta… Se si vogliono evitare discussioni non si dice “penso” o “non penso” ma “sono convinto”. Precisamente è quello che il dott. Di Matteo non ha fatto lasciando in piedi i dubbi e i sospetti. E tuttavia allora il dott. Di Matteo dovrebbe spiegare come mai, se il Ministro Bonafede era quantomeno sospettabile, l’aveva convocato per discutere una sua nomina dirigenziale. Mah…;
c) dalla mancata nomina del dott. Di Matteo al DAP alle rivolte carcerarie e alle scarcerazioni il passo è breve… Il Ministro Bonafede ha nominato Basentini piuttosto che Di Matteo per rendere più agevole la vita ai secondini mafiosi o, addirittura peggio, visto quello che è successo in questi mesi. E forse rientra in gioco un’altra trattativa di cui non c’è notizia nè prova ma continua ad essere evocata e non come mera ipotesi. Il problema è che non esiste atto che possa incolpare il Ministro di avere fatto scarcerare i boss con la scusa del coronavirus e sappiamo perchè. Dunque l’ennesima calunnia… E in questo caso che c’entra il dott. Di Matteo ? C’entra perchè lui stesso ammette di aver telefonato dopo aver fatto un collegamento fra tutti i fatti menzionati. Insomma si crea un retropensiero che, però non sono nè Giletti nè altri a insinuare. E’ proprio lui e viene da chiedersi se gli altri sarebbero arrivati alle stesse conclusioni senza quell’intervento piuttosto improvvido.
Vien da chiedersi se gli amici del dott. Di Matteo non si siano resi conto che il magistrato si era spinto un pò oltre con i suoi dubbi e le sue illazioni, ma dovendo sposare comunque quella parte lì, lo hanno difeso a spada tratta a costo di attaccare con ancora più veemenza il Ministro. Peraltro con quali risultati ? Non mi paiono molto buoni… Forse gli unici che gongolano sono proprio coloro che hanno sempre detestato Di Matteo per il processo “Trattativa”. Ecco il risultato è stato quello di dare a questa querelle uno spazio che ai tempi del processo “Trattativa” ci si poteva solo sognare e già questo dovrebbe far riflettere. Ma se così stanno le cose, per cosa verrà ricordato il dott. Di Matteo ? Per il processo del secolo di cui è stato PM ? O non piuttosto per questa spiacevole controversia che non gli porterà comunque troppo bene in quanto a stima e apprezzamenti ? E se, puta caso, il governo cadesse proprio a causa di questa faccenda e si formasse una maggioranza nella quale hanno ampio spazio coloro che avversano veramente il dott. Di Matteo e l’antimafia, che cosa di direbbe di questi ? Che hanno fatto bene ad attaccare il Ministro ? Oppure che sono stati fessi ?
Ma in certi contesti e in certe circostanze fessi e fesserie non dovrebbero essere ammesse.
Come dice l’adagio: chi è causa del suo mal…
Solo che non saranno gli unici a piangere.
A presto
Marco V
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