Il consiglio comunale del capoluogo pugliese cancella dalla toponomastica cittadina un nome legato al “Manifesto della razza”, che anticipò di pochi mesi le leggi razziali del 1938
Già, mai più. Nicola Pende fu uno scienziato che aderì convintamente al fascismo e firmò – forse la firma più autorevole – il “Manifesto della razza”, pubblicato il 14 luglio del 1938. Pochi mesi dopo venivano approvate le leggi razziali. Sulla figura di Nicola Pende, nato a Noicattaro, presso il capoluogo pugliese, l’Anpi provinciale di Bari ha dato vita non molto tempo fa a un interessante convegno in cui si sono approfondite le responsabilità dello scienziato e più in generale le caratteristiche del razzismo fascista.
La via di Bari intitolata a Nicola Pende è (era) una traversa – per dare un’idea – di corso Alcide De Gasperi, prossima a strade che portano il nome di Giosuè Carducci, Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy. Un inquietante paradosso della toponomastica. Ebbene, nei giorni scorsi il consiglio comunale di Bari ha approvato un ordine del giorno che promuove la cancellazione del nome di Nicola Pende dalla via finora a lui intitolata.
Immediato il comunicato della segreteria provinciale dell’Anpi: “La decisione assunta ieri dal consiglio comunale di Bari su proposta del consigliere Danilo Cipriani, di cancellare l’intitolazione di una via cittadina all’endocrinologo razzista Nicola Pende, corona una aspirazione di lunga data ben avvertita dalla coscienza democratica della città, cui ripugnava l’omaggio a una personalità che aveva conferito il crisma della autorità scientifica alla infame persecuzione razziale messa in atto dal regime fascista. La stessa Amministrazione comunale realizza così finalmente un intento già dichiarato fin dal 2006. L’Anpi, che ha promosso una giornata di studi e pubblicato un libro sulla vicenda delle leggi razziali e di Pende, legando tale iniziativa alla richiesta di intitolare diversamente quella strada, è soddisfatta, ringrazia il consiglio comunale e le associazioni del Coordinamento Antifascista provinciale che hanno condiviso la stesso obiettivo. L’Anpi auspica inoltre che tale impegno di memoria pubblica, che stigmatizzi la collaborazione alle politiche razziste anche attraverso coerenti intitolazioni di aule, scuole, epigrafi, sia fatto proprio dalle istituzioni formative, universitarie e scolastiche del territorio”.
È ancora da decidere il nuovo nome della via; intanto l’orientamento della maggior parte delle associazioni democratiche e antifasciste è quello di proporre la nuova intitolazione a Alba De Cespedes, scrittrice e combattente antifascista, che nel 1943-44 operò a Radio Bari, prima emittente libera in Italia.
27 Maggio 2020