28 mag 2020 —
Cari firmatari,
rieccomi, poiché qui la situazione diventa ancor più assurda.
Mi ripromettevo di aggiornarvi dopo la prossima udienza (prevista per l’11 di giugno) presso il Tribunale di Livorno, utile perlomeno a salvaguardare la mia logistica aziendale, ma i fatti sembrano precedere addirittura tale occasione, poichè quei “parassiti” che si sono aggiudicati l’ex-casa mia hanno avviato un “cantiere di lavoro” per ristrutturazione, confondendosi e mescolandosi con lo stesso spazio del mio cantiere aziendale, usufruendo di un solo accesso e, quindi, creando traffico e movimentazione perlomeno a rischio, con gravi responsabilità.
Conflitto da risolvere proprio nella suddetta udienza prevista. Chi è che permette che avvenga anche questo? Io lo stò denunciando, ovviamente, perchè si aggiunge a quella subita manovra-truffa già da tempo sotto indagini della Procura.
E, fatto ancor più grave, il loro “cantiere” non è assolutamente delimitato, per norma precisa di legge! Ovvio che io non me ne assuma alcuna responsabilità e si rischi di arrivare allo scontro….. Nel libro in preparazione (per il quale vi sono già contatti con importante editoria), descriverò il tutto nei dettagli, citando i nomi di tutti coloro che appaiono responsabili dell’…operazione.
Cose italiote, ancora? Ma fin quando deve durare?!
Vi terrò informati dell’evoluzione (che aggiunge paradosso al paradosso).
Chiedo una cosa molto semplice, chiedo quello che mi è dovuto: chiedo giustizia.