La Polizia Federale brasiliana (PF) ha chiesto al giudice della Corte Suprema (STF) Celso de Mello di interrogare il presidente Jair Bolsonaro sulla sua ingerenza nelle indagini dell’agenzia.
Il 24 aprile l’ex giudice Sérgio Moro ha rassegnato le dimissioni da ministro della Giustizia, adducendo l’ingerenza politica di Bolsonaro nel PF e condizionando la sua uscita dal governo con la rimozione del delegato Mauricio Valeixco a capo del potente corpo di polizia, come in realtà è avvenuto.
In risposta a queste accuse, lo STF ha emesso un rapporto sull’interferenza del leader dell’estrema destra e il PF ha chiesto, in risposta, una proroga di 30 giorni per concludere le indagini sul caso.
A seguito di questa richiesta, De Mello ha chiesto al procuratore generale Augusto Aras di decidere se, al termine delle indagini, denunciare Bolsonaro o chiudere il caso.
Si prevede che l’ex militare sarà interrogato per iscritto o di persona al termine dell’indagine.
Per il momento sono state fatte una serie di dichiarazioni ed è stato reso pubblico un video, come stabilito dal preside della FST, di una riunione ministeriale del 22 aprile in cui Moro ha assicurato di essere stato minacciato da Bolsonaro con le dimissioni a fronte delle pressioni per un cambiamento del PF.
Nel filmato, il presidente appare offuscato e si lamenta di non ricevere sufficienti informazioni dal FP. Ammette di aver cercato di cambiare la direzione di quel corpo.
Nonostante la registrazione della bomba, l’ex capitano dell’esercito nega le accuse e sostiene che si trattava della sua sicurezza personale.
Per la polizia, la dichiarazione del capo dello Stato è necessaria per il “corretto svolgimento delle indagini” e descrive nei dettagli la sua presunta interferenza con le prestazioni dell’agenzia, forzando un cambiamento nella sua leadership.
Il PF ha inoltre segnalato la necessità di effettuare prove di edizioni dell’archivio audiovisivo e un’approfondita “analisi dei messaggi dei cellulari” di Moro nella sua comunicazione con Bolsonaro.
Il PF ha anche riferito che è necessario fare le verifiche delle modifiche dei file audiovisivi e un’approfondita ‘analisi dei messaggi dei cellulari’ di Moro nella sua comunicazione con Bolsonaro.
Maggio 31, 2020