DANILO TOSARELLI – MILANO
Ho sempre avuto nel cuore la scuola.
Perchè la scuola è cultura, è vita, è futuro.
Ma ogni volta che mi soffermo sui problemi della scuola…
E’ come ricevere un pugno allo stomaco.
Tra i 37 Stati OCSE, siamo all’ultimo posto.
Solo il 7,9% della nostra spesa pubblica viene destinata all’istruzione.
Meglio di noi anche Stati Uniti, Canada, Giappone e Brasile.
Nel 2017 L’Italia ha speso dall’infanzia all’università 66 miliardi di euro.
Nel 2009 ne aveva spesi 72 miliardi di euro.
Questi ultimi dati Eurostat ci dicono quanto sia poco considerata la scuola in Italia.
Invece di investire di più, si investe di meno….
Ecco il pugno allo stomaco.
Nel 2018 i nostri DIPLOMATI tra i 25 e 64 anni sono il 61,7%.
La media europea è il 78,1%.
I LAUREATI italiani sono il 19,3%.
Media europea il 32,3%.
In UE siamo i penultimi per numero di giovani laureati.
E’ il momento di parlare di una vera e propria piaga sociale.
L’ABBANDONO SCOLASTICO dei nostri ragazzi under 25.
Nel 2018 sono il 14,5% degli under 25, coloro che al massimo hanno la terza media.
Ottimisticamente la licenza di media inferiore e senza frequentare corsi o attività formative.
In Europa non siamo ultimi, ma non credo sia rincuorante.
Dopo di noi la Turchia, Islanda, Spagna e Malta.
Ciò che preoccupa è l’inversione di tendenza registrata a partire dal 2017.
Nel 2009 superava di poco il 19%. Dato pessimo.
Poi sempre meglio, con percentuali di abbandono scolastico più ridotte.
Purtroppo nel 2017 si è scesi al 14% e nel 2018 al preoccupante 14,5%.
Doveroso aggiungere che i ragazzi del Sud fanno più fatica di quelli del Nord.
In Sicilia, il tasso di abbandono scolastico è pari al 24%.
In Veneto invece eccelle in Europa con il suo 8%.
La media europea è al 10,6%.
Questi dati fotografano bene, un fenomeno che molti politici vogliono ignorare.
Stiamo assistendo sempre più al blocco del cosiddetto ascensore sociale.
La percentuale più alta di abbandoni, si registra nelle famiglie con redditi bassi.
Una fetta consistente dei nostri giovani sta perdendo la speranza.
La speranza di aspirare a migliori condizioni economiche.
Aumenta l’amara consapevolezza, che chi nasce povero morirà povero.
Senza un consistente investimento da parte dello Stato, questi numeri peggioreranno.
Si approfondiranno le storiche diseguaglianze sociali.
Ne trarranno vantaggio le varie mafie, che nella povertà e nell’ignoranza prosperano.
Voglio aggiungere un particolare che farà drizzare le orecchie anche ai più distratti.
Silvia Granziero ha scritto in data 11/6/19 su the Vision un articolo davvero sconvolgente.
Un’alta quota di abbandoni scolastici incrementerà i cosiddetti neet.
Sono quei ragazzi mediamente tra i 20 e 24 anni, che non fanno nulla.
Non studiano, non si formano, non lavorano.
Costano allo Stato per l’intera loro esistenza, una cifra tra 1 e 2 milioni di euro.
Questo elevato costo sociale è dovuto al fatto che queste persone non pagano tasse.
Hanno necessità di un welfare cui non possono contribuire, perchè risultano senza lavoro.
Inoltre richiedono una notevole spesa sanitaria.
Non vi chiedete il perchè?
Esiste un “Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione”.
Viene citato nell’articolo e riporta un dato che mi ha colpito.
“Le persone con un basso livello di istruzione hanno in media più problemi di salute.
A ciò si aggiunge una minor speranza di vita”.
Azzerare l’abbandono precoce porterebbe ad un incremento del PIL compreso tra 1,4 e 6,8%.
Oltre ai freddi numeri, tutto ciò migliorerebbe la qualità della vita di molti italiani.
Inoltre, darebbe un contributo importante alla crescita del Paese.
Dove studiano i nostri giovani?
Stiamo parlando di EDILIZIA SCOLASTICA.
I luoghi dove si trascorrono gli anni più belli della nostra vita.
Gli edifici scolastici in Italia sono poco più di 39mila.
Purtroppo sono vecchi, spesso inadeguati, in gran parte insicuri.
Due terzi di questi hanno almeno 40 anni, ma l’età media è di 52 anni.
Se posso dire, leggendo questi dati, un vero e proprio disastro.
I problemi delle strutture sono sia interni che esterni.
Non voglio soffermarmi sui criteri antisismici, perchè ci sarebbe da piangere.
In molti non sono ancora state abbattute le barriere architettoniche.
Gli spazi per la didattica sono spesso inadeguati ed obsoleti.
Neppure la manutenzione ordinaria e straordinaria viene garantita.
Nel 2018 la Fondazione Agnelli ne ha monitorati più di 9mila.
Per rimettere in sesto le scuole italiane, servirebbero 200 miliardi di euro.
Precisando, che non stiamo parlando di costruire nuove scuole.
Servono 200 miliardi di euro per risistemare il patrimonio scolastico esistente.
Anche perchè e lo dico con grande tristezza ed amarezza, si prevede…
Da qui al 2030, si dovrebbero perdere più di un milione di studenti.
Voglio concludere questa fotografia sulla scuola parlando dei DOCENTI.
Mi limiterò a riportare dati incontestabili.
Arrivano dal rapporto “Education at glance 2019” curato dall’OCSE.
SCUOLE ELEMENTARI
Il salario iniziale di un nostro maestro è di 30.403 dollari.
Media OCSE 31.276 dollari.
Dopo 15 anni di esperienza
36.604 dollari per un maestro in Italia
42.078 dollari media OCSE.
A fine carriera
Da noi 44.468 dollari
Media OCSE 55.364 dollari.
SCUOLE MEDIE INFERIORI
Salario iniziale per un nostro prof è di 32.725 dollari.
Media OCSE 34.230 dollari
Dopo 15 anni di esperienza
39.840 dollari per un prof in Italia.
47.675 dollari media OCSE.
A fine carriera
Da noi 48.833 dollari
Media OCSE 57.990 dollari.
SCUOLE MEDIE SUPERIORI
Salario iniziale per un nostro prof è di 32.725 dollari.
Media OCSE 35.859 dollari.
Dopo 15 anni di esperienza
40.952 dollari per un prof in Italia
49.804 dollar media OCSE.
A fine carriera
Da noi 51.045 dollari
Media OCSE 60.677 dollari.
Per scelta e brevità non affronterò le tante questioni correlate.
Ma mi appare evidente, come queste differenze di retribuzione siano eccessive.
Recentemente, anche Papa Francesco ha sentito il dovere di prendere posizione.
“I docenti continuano ad essere mal pagati.
Nonostante continuino con coraggio e determinazione nella sfida educativa.
Sono gli artigiani delle generazioni future.”
A voi ogni libero giudizio.
A me il dolore allo stomaco aumenta…
Foto di copertina: Daiga Ellaby