di: MARIO AVENA
Il neo sindaco di Lione piccona il TAV.
Una presa di posizione chiara, senza se e senza ma quella assunta dal fresco primo cittadino francese, appena eletto con una valanga di voti.
Si tratta del verde Gregory Doucet, che ha strabattuto al primo turno, con il 52 per cento dei voti, il rivale e candidato della destra, Etienne Blanc, il quale aveva fatto proprio dell’Alta Velocità il suo cavallo di battaglia.
Come del resto Doucet, che ha aspramente criticato il progetto considerato inutile, ultra costoso, di impatto ambientale devastante.
Spiega Doucet: “Fra le nostre città, Torino e Lione, esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente, ed è su quella che dovremo investire. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale. E ora vogliono farci credere che con il TAV rilanceremo l’attività. Ma è assurdo”.
Ancora: “Se valorizzata, la linea che già corre fra Torino e Lione è sufficiente per i treni che vi devono circolare. Ecco, investiamo lì”.
Poi, per chi non ha sentito o capito: “Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. E’ la scelta peggiore. Bisogna fermare il TAV”.
Una soluzione, quella di potenziare l’attuale linea Torino-Lione, logica, naturale e più volte indicata in questi anni dalle associazioni ambientaliste e da non pochi esperti del settore. Più economica, non impattante sotto il profilo ambientale, molto meno “aggredibile” da cosche e clan che non vedono l’ora di tuffarsi su fondi & appalti.
La Torino Lione – viene fatto notare – esiste già e non è un ‘tunnel di montagna’, ma una galleria mista merci-passeggeri ammodernata quasi dieci anni fa, nel 2011 e utilizzata oggi solo al 30 per cento delle sue capacità.
Ovvio investire soldi per un ulteriore potenziamento e per far sì che le sue capacità vengano utilizzate in modo molto più efficace.
3 Luglio 2020
Nella foto Gregory Doucet