DANILO TOSARELLI – MILANO
Please, prenditi QUALCHE MINUTO per te.
Scegliti il MOMENTO GIUSTO.
Poi, alla fine, MI DIRAI se ne è valsa la pena.
Spesso mi dicono che i miei post/articoli sono TROPPO LUNGHI.
Risponderò sempre, che se un argomento interessa lo si legge FINO IN FONDO…
Questa PIGRIZIA MENTALE, a non finire ciò che si è iniziato a leggere, non è casuale.
E’ una tendenza MOLTO DIFFUSA e con effetti deleteri.
Fai parte anche tu di questa categoria di persone che si VUOLE MALE?
Dati ISTAT riferiti all’anno 2018.
6 italiani su 10 non leggono nemmeno un libro all’anno.
GLI ITALIANI LEGGONO POCO.
In Europa, siamo negli ultimi posti nella classifica dei lettori.
Sebastiano Vassalli, il candidato premio Nobel 2015 per la letteratura, amava ripetere.
“Con la lettura ci si abitua a GUARDARE IL MONDO con 100 occhi, anzichè solo 2.
A sentire nella propria testa 100 PENSIERI diversi, invece che uno.
Si diventa persone CONSAPEVOLI”.
Probabilmente questo VALORE è stato recepito meglio da altri Paesi Europei.
In Svezia il 90% legge almeno un libro all’anno.
Danimarca 82%
Gran Bretagna 80%
Germania 79%
Paesi bassi 86%.
Italia 40%.
L’ITALIANO medio non legge o legge pochissimo.
Le statistiche ci dicono che le PERSONE DI SUCCESSO sono avidi lettori.
La lettura è CULTURA e ti da’ una marcia in più.
LA LETTURA E’ SAPERE.
IL SAPERE E’ POTERE.
La percentuale di lettori di un Paese, contribuisce a fare la differenza.
Stretta è la correlazione con il benessere economico, sociale, culturale di quel Paese.
Già nel 1919, un certo ANTONIO GRAMSCI, sosteneva il ruolo centrale della cultura.
Non sono solo le condizioni economiche ad essere il MOTORE DELLA STORIA.
Qualunque processo di trasformazione sociale e politica non può prescindere dalla CULTURA.
Gramsci non si stancò mai di ripetere “ISTRUITEVI, perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza“.
I libri hanno sempre rappresentato un PERICOLO per le dittature.
Non è difficile comprenderne il perchè.
Il nazismo bruciava ogni libro distante da quella ideologia.
Lo fece Mussolini, per l’idea malsana che il fascismo fosse l’unica ideologia possibile.
Lo fece Pinochet in Cile ed anche più recentemente l’ISIS.
Lo fece anche la Chiesa Cattolica con la Santa Inquisizione.
Oggi però, i principali NEMICI DELLA LETTURA sono altri.
Lo scorrimento distratto di BACHECHE VIRTUALI è il modo nuovo di informarsi.
Ci si sofferma per alcuni secondi su un titolo e già ci si ritiene informati.
Ma è questa l’INFORMAZIONE che serve?
Ma davvero queste persone sanno di cosa stanno parlando?
Esiste ed è in costante aumento, una istintiva RITROSIA A LEGGERE.
Ci si annoia a leggere i giornali e qualunque scritto richieda un certo impegno.
Se uno scritto non è brevissimo, si RINUNCIA A LEGGERLO sino in fondo.
Anche se l’argomento può interessare, qualsiasi APPROFONDIMENTO risulta pesante.
Si sta perdendo l’abitudine a concentrarsi.
Subentra una PIGRIZIA MENTALE dannosa e controproducente.
Questa SCARSA PROPENSIONE alla lettura, fa trionfare ignoranza e SUPERFICIALITA’.
Scarseggia la capacità di analisi.
Aumenta l’INCAPACITA’ di distinguere il vero dal falso.
Si diventa oggettivamente, più indifesi e più MANIPOLABILI.
Qualcuno lo ha capito molto bene e sfrutta queste circostanze favorevoli.
Stiamo parlando della famosa POLITICA POP.
Quella tanto amata dai DEMAGOGHI della nostra politica.
Quella che sconfina nello spettacolo, tralasciando l’ESSENZA delle questioni.
Gli EFFETTI stanno diventando sempre più DEVASTANTI.
I GIOVANI sono più interessati alle foto che accompagnano il post.
Il contenuto dello stesso appare spesso inutile e noioso.
PERCHE’ LEGGERLO?
In POLITICA, vince chi riesce ad inventarsi lo SLOGAN più simpatico e creativo.
Poco importa conoscere il PROGRAMMA di quel partito.
Ciò che conta è che parlino di te, nel bene o nel male.
Non conta la COERENZA, non conta la serietà. Devi fare notizia.
Se poi sai diffondere astute FAKE NEWS… hai buone possibilità di VINCERE.
E’ stata pubblicata da poco, una RICERCA dall’American Psycological Association.
Jean Twenge è professoressa di psicologia dell’Università statale di San Diego.
Con altri 2 colleghi è autrice dello studio su studenti che vanno dal 1976 sino al 2016.
“Negli anni ’70, gli studenti delle scuole superiori, LEGGEVANO molto di più.
Il 60% ogni giorno, leggeva un libro, una rivista o un quotidiano.
Nel 2016, SOLO IL 16% degli studenti delle superiori ha riferito di averlo fatto.”
“Questo DECLINO nella lettura dei supporti stampati e in particolare dei libri, è preoccupante.
Leggere testi di LUNGA DURATA come libri o riviste, è molto importante.
E’ fondamentale per comprendere idee complesse e sviluppare capacità di PENSIERO CRITICO”.
La Twenge sostiene che i bambini SUPER CONNESSI stanno crescendo in un certo modo.
“Stanno diventando meno ribelli, più tolleranti, meno felici e IMPREPARATI per l’età adulta.”
Secondo voi, tutto ciò rappresenta un’EVOLUZIONE POSITIVA O INVOLUZIONE?
La ricerca ha analizzato le abitudini di lettura degli studenti tra il 1976 ed il 2016.
I dati provengono da “Monitoring the Future”, indagine in corso dal 1975.
La prof Twenge e colleghi hanno preso un campione di 1 milione di ADOLESCENTI.
Hanno confrontato il consumo di libri, giornali e riviste (media legacy) e i “media digitali”.
Il DECLINO dei tassi di lettura dei media legacy è iniziato nei primi anni “80.
E’ aumentato rapidamente dal 2005 in poi.
Smartphone ed INTERNET ad alta velocità sono diventati sempre più disponibili.
Il tempo trascorso davanti a TV e SCHERMI VARI è triplicato tra il 1980 ed il 2010.
La ricerca si conclude evidenziando grande PREOCCUPAZIONE.
Il minor tempo dedicato alla lettura potrebbe determinare inferiori prestazioni a scuola.
Inoltre, non è da sottovalutare l’effetto derivante da un utilizzo così intenso dei SOCIAL MEDIA.
Gli esperti ci dicono, che AUMENTERA’ l’isolamento sociale ed anche i problemi di salute mentale.
Continuerò ad essere un convinto SOSTENITORE dell’importanza della lettura.
Mi piace concludere con una frase del celebre Woody Allen.
” LEGGO PER LEGITTIMA DIFESA.”
Foto di copertina: Ben White