3.150 giovani sono stati selezionati nel corso del 2019 per accedere al Servizio civile regionale, presentato dalla Regione Toscana come “Un’esperienza formativa per giovani dai 18 ai 29 anni”.
Cosa rappresenta il Servizio civile per giovani diplomati, laureati e a volte pluri-laureati? Un’opportunità per accedere al mondo del lavoro, entrando come con un apprendistato in istituzioni o enti da cui potrebbero essere assunti una volta finito il Servizio civile, oppure dove dovrebbero essere assunti perché già abbondantemente formati, se fossimo in un Paese normale.
Il Servizio civile è stato istituito per “favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale, partecipare alla salvaguardia del patrimonio della nazione e per contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale”.
Ma cosa possono imparare i giovani se vengono trattati senza nessun rispetto? I giovani che hanno lavorato a maggio hanno scoperto senza nessun preavviso che l’assegno non sarebbe stato pagato il 29 di giugno perché ad aprile il progetto è stato sospeso, causa coronavirus, e che vedranno quel pagamento solo il 30 di luglio!!!
Eppure i giovani con quell’assegno di 433,80 euro al mese possono permettersi di non pesare sui genitori e di aiutare i bilanci famigliari se sono ancora in casa. Oppure possono – con parecchi sacrifici – mantenersi abitando per conto proprio.
Cosa devono fare fino al 30 di luglio, vivere di aria?
Chiediamo alla Regione di pensare che il lavoro dei giovani non è un gioco, che per loro il Servizio civile è una cosa seria e che non si tratta di una “paghetta” da erogare se sono stati buoni o no, ma di un impegno… questo sì civile verso dei giovani che vogliono dare il loro contributo alla società, nel rispetto della Costituzione.
Firma: petizione