All’inizio di questo mese la ministra della Difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer aveva espresso rammarico per la decisione di Washington di ritirare i soldati americani dalla Germania, auspicando allo stesso tempo che la ridistribuzione delle truppe in Europa avrebbe mostrato l’impegno americano nel partenariato transatlantico.
Gli Stati Uniti prevedono di ritirare dalla Germania 11.900 soldati e dispiegarli in altre zone, ha riferito ai giornalisti il segretario alla Difesa Mark Esper.
“L’attuale piano dell’EUCOM (comando europeo delle truppe statunitensi – ndr) riposiziona circa 11.900 soldati dalla Germania”, ha detto Esper durante una conferenza stampa al Pentagono.
Secondo il numero uno del Pentagono, le truppe statunitensi avrebbero iniziato a lasciare la Germania entro poche settimane per essere dislocati tra Belgio e Italia nell’ambito del progetto del Dipartimento della Difesa statunitense di schierare parte delle proprie forze più vicino ai confini russi.
Esper ha sottolineato che un obiettivo chiave del ritiro è rafforzare il fianco sud-orientale della Nato vicino al Mar Nero.
Ha aggiunto che alcune forze potrebbero essere inviate in Polonia e nei Paesi baltici se Varsavia firmerà l’accordo che è già stato di fatto concluso.
Complessivamente 5.600 soldati statunitensi saranno riposizionati dalla Germania in altri Paesi della Nato, mentre altre 6.400 militari dovrebbero far ritorno in patria.
Il 15 giugno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato l’intenzione di tagliare il contingente militare in Germania da quasi 10mila unità, fino a quando avrebbe pagato la quota dovuta alla Nato.
Ogni Paese membro della Nato dovrebbe, ma il vincolo non è obbligatorio, spendere almeno il 2% del proprio Pil in difesa; le spese militari della Germania sono state pari solo all’1,4% del Pil l’anno scorso.
Al momento 34.500 militari statunitensi sono di stanza in Germania, insieme a 17mila civili statunitensi e 12mila cittadini tedeschi che lavorano nelle basi militari.
29.07.2020