di MOWA
“Ruba un pezzo di legno e ti chiamano ladro; ruba un regno e ti chiamano duca.” (Zhuangzi filosofo – 369 -286 a. C. da Il libro di Nan Hua – Citazioni di Chuang Tzu)
Nello stesso giorno, 11 settembre, anniversario dei tragici avvenimenti accaduti anni fa in altre parti del Mondo (1973 Cile, 2001 USA…), le pagine della stampa irrompono con la notizia di un altro imminente “crollo”, quello del “nuovo” scandalo ai piani alti del partito rimasto in piedi e che ha strumentalmente cavalcato il disagio morale e sociale per guadagnare consensi dopo le vicende giudiziarie di “Mani pulite”: la Lega. Anzi, sembrerebbe, da quello che riportano le cronache dei quotidiani, sia ancor peggio di quello apparso sino ad ora all’opinione pubblica, perché sono stati utilizzati soldi della Regione Lombardia (e quindi quelli pubblici dei cittadini) per l’acquisto di un immobile.
Immobile, si badi bene dicono le cronache, sia stato acquistato dalla Andromeda Srl tramite un appalto ritagliato su misura, sulla società amministrata dai commercialisti & C. della predetta Lega.
L’inchiesta in corso sarebbe relativa all’acquisto di un capannone alle porte di Milano, Cormano, che verrebbe trasformato nella sede di Lombardia Film Commission.
Non interessano particolarmente gli 800 mila euro in questione ma il fatto che, nonostante siano cambiati i simboli di questo movimento/partito, le dinamiche poco cristalline siano rimaste immutate partendo dalla famosa banca Crediteuronord di lontana memoria che, in buona sostanza, raccolse “3400 soci tra cui 400 veneti, [e] si poteva entrare con 25 euro” e che la suddetta banca “avrebbe dovuto servire tutto il nord ma alla fine [rimasero] soltanto tre […] sportelli a Milano, Brescia e Bergamo. Ma nel 2001 la banca [era] già in rosso e l’anno dopo necessita[va] di una ricapitalizzazione. Dove sono finiti i soldi?”
Le cronache, sulla Credieuronord, riportano altro e questa volta sono raccontate, proprio, dal capostipite di una famiglia di condannati e vecchio leader del Carroccio, Umberto Bossi:
“Pazienza se ci è toccato mettere di mezzo l’euro – ha commentato Bossi davanti ai suoi – l’importante è che sarà una grande banca”. Che non avrà vita facile, ha aggiunto il leader della Lega Nord: “La Banca dei soci della Lega raccoglierà molti quattrini che saranno tolti ad altre banche e darà fastidio al sistema bancario tradizionale”.
Venti miliardi di lire il capitale sociale, che la Lega conta di far salire in breve tempo a 35. Umberto Bossi conta sui militanti, che presto saranno chiamati a sottoscrivere azioni e obbligazioni dell’istituto di credito la cui missione “sarà quella di sostenere lo sviluppo della Padania, non solo di guadagnare”.
Presidente sarà Francesco Arcucci, suo vice Gian Maria Galimberti, che hanno già sottoscritto un accordo con le Poste italiane che offriranno ai soci della banca la possibilità di versare sul conto corrente attraverso gli sportelli postali. Tra le facilitazioni una carta di credito padana e la possibilità di conoscere il saldo sul display del telefonino. Target: artigiani e piccole e medie imprese del Nord. (1)
Altri soldi di terzi soggetti che questo movimento/partito sembrerebbe fare involare nei meandri dei conti poco trasparenti e che viaggiano come un jet disinvoltamente da un paese all’altro molto più di quei poveri migranti che vengono bistrattati da questi politici d’operetta.
Un cinico gioco del gatto con il topo dove chi delinque si ripara dietro assurde e pretestuose scuse come “giustizia ad orologeria in tempo di elezioni” o altre amenità del genere senza spiegare (ecco l’ulteriore disonestà intellettuale di chi solleva tali obiezioni) che in Italia non vi è mai stato (viste le diverse e frequenti tipologie di scadenze elettive) un provvedimento giudiziario che sia stato lontano da esse. Quindi è da ritenersi profondamente immorale tale valutazione.
Come è da ritenersi immorale sentire per bocca dell’attuale capo di tale movimento/partito sfidare la giustizia con frasi minacciose sul genere:
“Credo che si risolverà in nulla. Siamo tranquillissimi, da anni cercano soldi in Svizzera, Lussemburgo, Liechtenstein e non trovano mai nulla”
Parole irrispettose di chi dovrebbe, invece, sia per forma che per posizione istituzionale, avere nei confronti di chi fa le indagini massimo rispetto e dovrebbe spiegare agli italiani (di cui si riempiono la bocca) ed ai contribuenti (quelli veri) dove siano finiti, anche, gli altri 49 milioni di euro per i quali hanno, sin dall’inizio, dichiarato di non saperne nulla…
Ora, provate a pensare, visti questi biglietti da visita di presentazione di tale movimento/partito compresi i casi dell’attuale presidente della Regione Lombardia, di quelli della Regione Piemonte…, se dovesse vincere le elezioni anche in Toscana cosa accadrebbe?
Ai cittadini consapevoli si chiede di pensarci molto, ma molto, bene!