di MOWA
“L’uomo non è niente altro che quello che progetta di essere; egli non esiste che nella misura in cui si realizza; non è dunque niente altro che l’insieme dei suoi atti, niente altro che la sua vita.” (Jean-Paul Sartre)
C’è ancora qualcuno convinto che se non ci si unisce e organizza con parole d’ordine chiare – tra persone oneste – il futuro di questo (e non solo) Paese è destinato al perpetuo saccheggio da parte di chi ha prodotto ricchezza e sviluppo sfruttando il proletariato.
La testimonianza la si è avuta, per l’ennesima volta (e se non ci si darà una mossa) con l’intercettazione (non l’unica purtroppo) udibile nella trasmissione di Presa Diretta – Caccia al tesoro, del 28 settembre 2020, dove vengono ricostruiti, per filo e per segno, gli itinerari, sin qui raggiunti oggettivamente dagli inquirenti, dei soldi (prevalentemente pubblici – cioè di tutti) frutto di movimentazioni inquietanti atte ad arricchire pochi soggetti e, anche, sotto copertura politica.
L’intercettazione del commercialista di quel partito che grida ai quattro venti “prima gli italiani” la dice lunga sulla sincerità, anche nei confronti del proprio elettorato. Ma sentiamo cosa dice il commercialista, il 12 maggio 2020, e, quindi, pochi mesi fa:
“Con tutti i soldi che si sono fottuti in questi anni, non hanno certo problemi a cacciar fuori 30.000 € tutte in un colpo. Eddai tu non hai idea milionate e milionate” … “Non rompessero i coglioni, va bene! Non rompessero i coglioni. Tirano fuori i 25.000 € domani, perchè ce li hanno. Se non ce li hanno li rubano, come hanno sempre rubato. Se no, Luca fa la denuncia e li fa fallire. Non c’è altra alternativa. Io non voglio saperne niente. Luca è una persona mia. Luca lavora con me da tanti anni, è rimasto fottuto in questa roba qui e magari gli darò io i soldi, poverino. Per carità, però non è giusto che loro abbiano sempre ragione. No, no fanno il cazzo che vogliono. Fanno le porcate con le società. Ho imparato che gente sono, come si comportano, che se non stai attento ti rubano il pezzo di carta, perchè loro sono fatti così. Hanno ciucciato un sacco di soldi dalla Lega. Una montagna, ma una montagna! Non dico 49 milioni ma non ci siamo lontani sai. Te lo dico. Perchè una parte li hanno mandati … casualmente, hanno istituito le Leghe regionali e lì hanno dato dei soldi. Una parte li hanno mandati su e, poi, sono tornati e, una parte, se li sono spartiti. Allora, dessero i soldi a Luca perchè io di cose ne so e vorrei portarmele nella tomba. ”
Una dichiarazione, senza filtri, di come un ceto sociale si sia appropriato delle sorti del paese e che ragioni fuori dai paradigmi dello sviluppo collettivo e adotta, invece, la tecnica del “prendi i soldi e scappa”. Non fa nulla se, poi, a pagare sono milioni di persone che subiranno un danno sì economico ma, ancor prima, etico e morale, perché un siffatto comportamento crea sfiducia in tutto l’impianto basato sulle regole e i principi che sono (o dovrebbero essere) la base delle istituzioni democratiche, riconosciute dalle nazioni civili.
Una democrazia non può definirsi tale se metti a guardia di casa uno svaligiatore.
Negli anni della seconda Repubblica (non che mancassero nella Prima ma, almeno, erano contenuti) l’impennata dei politici/arraffoni è salita vertiginosamente e si è abbassata in modo vorticoso la soglia delle remore, degli indugi a commetere atti contrari alla decenza ed alla morale.
Già, la questione morale, tanto voluta dai comunisti di Enrico Berlinguer, che oggi vengono dipinti, dagli attuali detrattori, come i mali della Terra, invece, di ringraziarli per aver saputo tener duro contro gli attacchi di quel ceto intermedio che aspira a diventare quello che oggi assistiamo nella loro rappresentanza parlamentare ricca di condannati, spergiuri, puttanieri e molto altro ancora. E, poi, ancora, massoni! Quegli onnipresenti soggetti, con cappuccio e grembiulino, i quali sostengono – quando lo ammettono – di non essere assolutamente coinvolti in nulla delle porcherie che hanno rovinato interi Stati. Seguaci, costoro, spesso, del motto dannunziano e, personale interpretazione della sigla MAS, dei motoscafi armati per la caccia ai sommergibili del periodo fascista (della frase latina «ricòrdati di osare sempre») “memento audere semper” e, “tanto innocenti” da non risultare per nulla estranei alle vicende più torbide dei vari Paesi come (ad es.) in Italia tra gli attori principali del crac del Banco Ambrosiano o della strage alla stazione ferroviaria di Bologna ma, anche – e risultante dalle indagini sulla Lega – nelle vicende di cui parla la trasmissione Presa diretta.
Un futuro molto incerto per le persone perbene se non si attrezzeranno a breve per ricomporre quello spirito unitario e di classe che ha salvaguardato un benessere collettivo per decenni e che, ora, i massocapitalisti stanno sgretolando pezzo dopo pezzo, sin dentro “il morale” degli aventi diritto al voto e che disertano perché non hanno più un riferimento politico serio.
La “ricomposiazione” degli oppressi non è una butade di un nostagico comunista ma un bisogno primario onde evitare che la barbarie abbia il sopravvento sulle sorti di miliardi di persone spinte verso un individualismo senza costrutto. La dimostrazione di come i comunisti siano stati capaci di realizzare piani a beneficio del genere umano viene riconosciuta dalla più alta carica internazionale: l’Onu la quale ora riconosce un ruolo fondamentale alla Repubblica popolare cinese come “un pilastro del multilateralismo” .
Altro che Trump, Merkel, Netanyahu, Macron, Conte e via discorrendo perché il futuro può beneficiare di prospettiva, solo, se si diventa tutti protagonisti in prima persona… ed, è arrivato il momento di farlo! I comunisti di questo Paese sino a Berlinguer e Natta hanno saputo disegnare un radioso futuro, una nuova carica propulsiva degli oppressi con la via italiana al socialismo. Non si gettino alle ortiche le conquiste, ottenute con duri sacrifici.