DANILO TOSARELLI – MILANO
In Spagna hanno deciso di includere nella manovra finanziaria 2021 una mini patrimoniale.
Il governo in carica, presieduto da Pedro Sanchez leader del partito socialista, è formato da PSOE e PODEMOS.
Questa scelta nasce con lo scopo di fornire un consistente aiuto a sanità e spesa sociale.
E’ stata prevista una tassazione, prima inesistente, che riguarderà le società d’investimento immobiliare quotate in borsa.
Una imposta sui dividendi e le plusvalenze dei grandi gruppi ed altri provvedimenti su iva ed accise sul diesel.
Introduzione della Tobin tax e la “Tasa Google”, imposta che la multinazionale californiana ed altre imprese dovranno pagare.
Tasse, che questi giganti dovranno versare al governo spagnolo per servizi offerti nel campo della pubblicità o della vendita dati.
Chi dichiara un reddito che supera i 200mila euro, pagherà una IRPEF del 26%. Oggi è del 23%. Più 3 punti.
Chi percepisce un reddito superiore ai 300mila euro, pagherà una IRPEF del 47%. Oggi è del 45%. Più 2 punti.
Giova precisare, che questa riforma toccherà solo una parte esigua di contribuenti.
Solo lo 0,08% rientra nello scaglione del 47%.
Nessuna rivoluzione in atto. L’incremento delle varie tassazioni fanno sorridere.
In un momento tra i più difficili, causa pandemia da Coronavirus, il governo ha deciso.
CHI HA DI PIU’, VERSI DI PIU’.
Una semplice operazione di giustizia sociale, coerente con le aspirazioni di un governo di sinistra.
Pensate, che tali misure garantiranno un incremento del 10% per la spesa sociale.
Un maggior respiro, soprattutto per le categorie più deboli del paese.
OXFAM è una confederazione internazionale di organizzazioni no profit. E’ presente in oltre 90 nazioni.
Ha come scopo, la riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo.
Da tempo insiste per chiedere ai grandi patrimoni un incremento di 0,50% del loro gettito fiscale.
Una richiesta che non trova risposte.
Pensate, che nel mondo vi sono 2153 persone che hanno più denaro del 60% della popolazione mondiale.
Quasi tutti pagano le tasse dove sono per loro più convenienti. Vogliono pagare il meno possibile.
Proprio in questi giorni, Milena Gabanelli ci ha fornito alcuni dati sulle caratteristiche di queste ricchezze.
Incredibile come alcuni di essi, grazie al coronavirus, abbiano incrementato i loro profitti a dismisura. (https://www.facebook.com/SensoComunePop/posts/2794040077475945/)
Aumenta il divario tra chi ha sempre meno e chi non sa più dove mettere questa infinita ricchezza.
Anche OXFAM, senza essere un’organizzazione rivoluzionaria, sostiene il principio che ha ispirato la scelta degli spagnoli.
CHI HA DI PIU’, DEVE CONTRIBUIRE DI PIU’.
Una scelta di giustizia o paradossalmente una grave ingiustizia verso lor signori?
OXFAM, ha fatto degli studi per verificare il grado di incisività della sua proposta.
Se almeno, non dico tutti, ma una parte consistente di grandi patrimoni aderisse alla proposta dello 0,50% in più.
Si creerebbero 117 milioni di posti di lavoro finalizzati all’assistenza e cura di anziani e malati.
E in Italia?
Nel mondo esistono 25 gruppi internet.
Amazon, Google e Microsoft gestiscono il 50% di tutte le vendite on line, servizi internet e mercato dei softwares.
Fonti Mediobanca, ci dicono che In Italia le società presenti, nel 2019 hanno realizzato 3,3 miliardi di ricavi.
Hanno pagato in tasse solo 70 milioni di euro.
Giusto precisare che non è un problema solo italiano. Ma anche noi ci rendiamo complici con la nostra inerzia.
Quando entrerà in vigore una web tax, che possa contrastare efficacemente queste evasioni fiscali legalizzate?
Le tasse si pagano sugli utili e grazie alle varie filiali domiciliate in vari stati, gli utili vengono spostati.
Queste tecniche definite di “ottimizzazione fiscale”, consentono di spostare gli utili dove il prelievo è bassissimo.
E’ stato calcolato che tra il 2015 e il 2019, questi big di internet abbiano sottratto al fisco 46 miliardi di euro.
Tornando a casa nostra, a fronte di ricavi miliardari, ecco quanto versano al nostro fisco questi giganti.
E’ sempre Mediobanca a fornirci le cifre.
Amazon 10,9 milioni
Google 5,7 milioni
Facebook 2,3 milioni
E-bay 145mila euro
Ciliegina finale per tutti gli amanti dei film.
Netflix 6mila euro. Meno di un operaio metalmeccanico.
Dati rapporto OXFAM 2019.
Il 20% più ricco degli italiani detiene il 70% della ricchezza nazionale
Il 20% successivo ne detiene il 16,9%
Il 60% più povero si deve accontentare del 13,1% della ricchezza nazionale.
In Italia vivono 36 tra gli uomini più ricchi al mondo.
La lista Forbes del marzo 2019, ci dice che la ricchezza dei primi 3 miliardari è cospicua.
Equivale alla ricchezza netta detenuta dal 10% della popolazione più povera.
Stiamo parlando di 6 milioni di italiani.
Potrebbero bastare questi dati, ma il rapporto sopracitato ne cita a sufficienza per farmi ribollire il sangue.
Aumenta sempre più il divario tra ricchezza e povertà.
Eppure, quando qualcuno cita l’esempio spagnolo per introdurre la questione Patrimoniale, si cambia discorso.
Tutti i partiti italiani presenti nelle istituzioni, ritengono sia una proposta da comunisti.
Evidentemente, la giustizia sociale è un valore da comunisti.
La questione, di una più corretta distribuzione della ricchezza prodotta non è all’ordine del giorno.
Neppure la gravità di questa pandemia è in grado di far sorgere qualche dubbio.
Governo ed opposizione più che mai allineati e concordi nel ritenere che di Patrimoniale non si deve parlare.
Credo di poter dire, che questa Italia stia dando il peggior esempio di se stessa.
La famiglia Della Valle ha donato 5 milioni di euro da destinare alle vittime del coronavirus.
Pensate che Della Valle sarebbe contrario ad una possibile mini Patrimoniale come in Spagna?
Il suo mi sembra un segno tangibile.
E come lui, altri ricchi che vivono nel nostro Paese.
Ricordo che l’ex banchiere Pietro Modiano, già nel 2011, ne parlava.
E ci teneva a precisare, che per loro ricchi, contribuire sarebbe stato davvero poca cosa…
Eppure Conte non ne vuole sentire parlare.
Ma neppure dall’opposizione giungono richieste in tal senso.
Ed anche la CGIL di Landini ha abbandonato l’idea di farne una proposta forte.
Non pretendo di copiare la formula spagnola, ma perchè non ipotizzare anche in Italia una mini Patrimoniale?
I numeri possono cambiare, ma l’obiettivo deve essere lo stesso.
Forse non servono risorse, per contrastare una pandemia che sta angosciando ognuno di noi?
Si chiedono sacrifici a tutti, vedi effetti preoccupanti del lockdown, ma non si chiede un contributo a chi ne ha tanti.
Piuttosto chiediamolo ai dipendenti pubblici… come ipotizza il filosofo Cacciari.
Siamo davvero ad una sorta di follia.
Non più grave dell’ultima proposta del senatore Salvini.
Un triplo condono: edilizio, fiscale, tombale.
“C’è bisogno di far emergere tutto ciò che è nascosto, perchè l’Italia ha bisogno di recuperare questi soldi.”
Un altro regalo immorale a chi evade e si arricchisce alle spalle di tutti gli italiani onesti.
Ciò che mi preoccupa, è lo constatare che il Paese non sa trovare uno slancio unitario.
Di fronte ad un’emergenza, si preferisce anteporre la polemica politica.
L’opportunismo, sta rendendo cieca la nostra classe politica e tutti noi ne stiamo pagando le conseguenze.
Avanti di questo passo, abbiamo di fronte un baratro.
Il coronavirus sta evidenziando le gravi carenze, il pressapochismo e le incapacità di questa classe politica.
La necessità di una mini Patrimoniale anche nel nostro Paese, è ormai vitale.
Quale partito avrà l’ardire di proporla con forza all’attenzione degli italiani e dell’Europa intera?
Per quanto tempo ancora dovremo attendere questo salto di qualità?
Nel frattempo guardo con apprensione ed ottimismo alla mini Patrimoniale di Pedro Sanchez e Pablo Iglesias.
Questa scelta coraggiosa mi dà speranza e mi fa star meglio.
Tanti auguri, compagni.
Foto di copertina: Jp Valery