Una persona che canta solo a “gettoni” donati da una cultura bislacca non pensando al danno che quelle parole fanno alla sua terra martoriata da vipere assetate di potere che si nascondono tra gli umili e desiderano, solo, privare della libertà i suoi abitanti vuol dire che non ha capito nulla della vita.
Quando quelle stupide parole, ritmate sul pentagramma, finiranno di ridicolizzare i suoi abitanti che vengono soggiogati da una finta e strumentale coesione territoriale di chi, in realtà, si arricchisce alle spalle dei veri poveri, allora sì che si potrà cantare che la democrazia ha vinto sull’imbecillità. Allora si canterà a squarciagola la canzone dedicata a Peppino Impastato:
“Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare…
Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura
Contando cento passi lungo la tua strada”.
Allora… 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!”
Lo staff di iskrae