Richiesta di pubblicazione.
Lo staff di iskrae
Al Parco la Goccia a Milano, così come in Amazzonia in Brasile, la deforestazione continua inesorabile.
La logica degli abbattimenti è la stessa, e si svolge, imperturbabile, nell’ambiguità di chi avrebbe il dovere e il potere di salvaguardare l’aria della città come l’atmosfera del mondo.
Accanto ai Gasometri della Bovisa-Goccia, l’11 marzo le ruspe e le seghe del Politecnico e del Comune di Milano hanno cominciato ad abbattere al suolo rami e tronchi di platani alti decine di metri.
Uno spettacolo avvilente per i pochi che casualmente hanno assistito alla scena, passando per questi luoghi oggi, in lockdown, ancora più deserti. Di questa situazione evidentemente si approfitta per agire indisturbati.
Gli oltre 50 alberi rasi al suolo saranno sostituiti da un edificio intitolato dal Politecnico DENG, Dipartimento di Energia.
Di nuovo il verde soffocato dal grigio. Il cemento travestito da progresso al posto del bosco che respira e ci fa respirare.
Il peggio è che il territorio limitrofo della Goccia era già stato desertificato in passato, eliminando altre decine di alberi.
IL DENG avrebbero almeno potuto costruirlo li, dove lo scempio era già avvenuto.
Il risultato di questa operazione è quindi la distruzione di un bosco di almeno cento alberi, sacrificato per costruire un Dipartimento di Energia che andrà ad affiancarsi a un altro Dipartimento di Energia edificato poco distante, e tuttavia, a quanto ci risulta, inefficiente dal punto di vista energetico!
Comune e Politecnico negli ultimi tempi hanno sventolato davanti a cittadini e comitati dei fogli con rendering e l’hanno chiamata partecipazione. Ma la partecipazione di cittadini e comitati chiede da sempre di risparmiare il verde della Goccia (più di 2500 alberi in uno spazio grande quasi come parco Sempione) e di prendersene cura. Invece, a spizzichi e bocconi, il verde della Goccia viene smantellato.
Dalla cima dei platani, mentre seghe e ruspe sono in azione, intanto fuggono gli uccelli che stavano nidificando: l’ennesima violazione del regolamento del verde del Comune di Milano che vieta l’abbattimento degli alberi da marzo a settembre.
Da Giuseppe Sala, autoproclamatosi sindaco verde che riguardo allo scempio del Bassini confidava di essere “pentito”, da Ferruccio Resta, rettore smart del Politecnico, alla guida del sapere di tanti giovani che sono chiamati a costruire un futuro vivibile dalle nuove generazioni, ci aspetteremmo i passi coerenti con la transizione ecologica.
Che continuamente, vuotamente, viene promessa e sempre rimandata.
COMITATO LA GOCCIA
Milano, 13 marzo 2021
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