di MOWA
«E’ proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare avere paura dei tuoi ricordi.»
(Pablo Neruda)
L’Europa si deve confrontare con questa nuova ondata di strisciante militarismo che serpeggia tra le file dei politici odierni che ben poco sanno (o fingono di non sapere) di cosa fosse tale cultura e, soprattutto, a cosa può portare se non alla guerra.
Uno folto schieramento di politici che (come zerbini di interessi élitari), sono incuranti delle conseguenze sulla popolazione civile se non viene presa in esame l’ipotesi di far rispettare le conquiste di pace faticosamente ottenute in questi ultimi decenni e che rischiano, invece, di essere vanificate per cecità e/o incapacità nell’avere la visione di un fulgido futuro di serenità e cooperazione sinergica.
Parole semplici come “pace” o “disarmo” sembrano, per questa nuova generazione di parvenu e ignoranti della politica, diventate delle autentiche bestemmie e considerate desuete, fuori moda, obsolete, superate se non vengono ricollocate nel giusto alveo della Storia che ha fatto crescere milioni di persone con un complessivo buon tenore di vita e possibilità di interscambio tra le culture. Paradigmi di un progresso sostanziale (decisamente da completare a causa della resistenza di sacche di privilegiati) che non deve essere assolutamente abbandonato per delle crociate guerrafondaie imposte da quella esigua élite di folli che vorrebbero (per l’ennesima volta) costruire uno scenario alla dottor Stranamore.
Ecco, i motivi del perché vanno messe fermamente alla berlina le parole dei vari “Biden di turno” quando accusano pretestuosamente Putin di essere un assassino senza esibire uno straccio di prova. Accuse che non si permette di fare ad altri suoi alleati che hanno fatto fare guerre senza motivo alcuno come avvenuto in Iraq con la finta provetta di antrace esibita al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il 5 febbraio 2003, da Colin Powell, oppure, aver creduto (o concordato?) le panzane del suo compare isrealiano, Netanyahu, per entrare nei territori siariani, alle slide mostrate al mondo di come Teheran abbia nascosto alla comunità internazionale le reali intenzioni del suo programma nucleare .. e la lista delle menzogne di questa esigua, ma influente, élite sarebbe lunghissima. Basti ricordare una delle più clamorose menzogne, quella del 2 agosto 1964 nel Golfo del Tonchino che fu il pretesto programmato dagli USA per intervenire in modo massiccio nel Vietnam.
Non si può rimanere indifferenti e non alzare un grido collettivo di protesta contro guerra che questi zerbini della politica odierna stanno assecondando, anche, con finte opposizioni.
Il tempo stringe per delle risposte di contrasto e verso una politica di pace dopo quanto diramato dall’agenzia Darpa (l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata della Difesa) in uno dei suoi comunicati ufficiali e riportato dal quotidiano il Manifesto:
“informa di aver incaricato la Lockheed Martin di fabbricare «un sistema missilistico ipersonico a raggio intermedio con lancio da terra», ossia missili con gittata tra 500 e 5500 km della categoria che era stata proibita dal Trattato sulle forze nucleari intermedie firmato nel 1987 dai presidenti Gorbaciov e Reagan, stracciato dal presidente Trump nel 2019”
Quindi, non una fake news ma una decisione presa ai piani alti della Casa Bianca ed espressa ufficialmente dal capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati uniti, generale James C. McConville. Una decisione quella dell’US Army che si sta preparando a installare nuovi missili ipersonici in Europa che metteranno a rischio la vita di milioni di persone del tutto ignare delle scelte di questi incoscienti che vanno bloccati e rimessi in condizione di non nuocere alla collettività che vorrebbe un mondo ben diverso e pacificato.
Sarà sufficiente una sola marcia della pace ad Assisi per bloccare questi farabutti o non servirà di più?