I compagni delle Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer per la ricostruzione del P.C.I. invitano tutti i compagni e simpatizzanti a partecipare all’iniziativa promossa dai compagni di San Giuliano Terme il 12 giugno a Metato (Pisa) in ricordo del nostro segretario Enrico Berlinguer e si fanno promotori di una serie di iniziative a livello locale e nazionale per avviare una riflessione politica sulla necessità, per i proletari e per le classi subalterne di questo Paese e d’Europa, di un loro Partito che sia espressione dei loro interessi storici e immediati.
Non ci sembra che le problematiche sulla QUESTIONE MORALE e l’EUROCOMUNISMO sollevate da Enrico Berlinguer siano state superate, quello che si vede è che le miopi formazioni politiche di “sinistra” della seconda Repubblica non sembrano intenzionate ad affrontarle.
Pensare che abiurare al nostro compito storico, sciogliendo e dividendo il P.C.I., lasciando in mano ai massocapitalisti la gestione del potere, sia in Italia che in Europa, sia stato un elemento di progresso, si è dimostrato non solo un madornale errore ma un vero e proprio tradimento da parte di un gruppo dirigente che ha anteposto i propri interessi personali a quelli delle classi di riferimento, i proletari e le classi subalterne.
Di questa mutazione genetica del gruppo dirigente del Partito Comunista riferiva Adele Morelli, moglie di Alessandro Natta, al giornalista Antonello Caporali in una intervista per il Venerdì del 15 giugno del 2001, rivelando un fatto gravissimo e dai risvolti inquietanti accaduto durante il ricovero del marito in ospedale a causa di una ischemia cardiaca:
«…come del resto ogni mattina, Adele Morelli, la moglie del segretario del Pci, accende la radio. Il suo Alessandro è avidissimo di notizie. Il Gr annuncia: la direzione nazionale del Pci avrà sul tavolo le dimissioni di Natta. “Mio marito impallidì, per poco non gli viene un altro coccolone… Non aveva scritto nessuna lettera di dimissioni, nulla” ».
Alessandro Natta, coerentemente non prese mai la tessera del PDS e dei DS, e così descriveva i dirigenti post comunisti, nel racconto della moglie al giornalista Caporale:
«“Sono ignoranti, non leggono nulla”. Lui comunista e giacobino, non riusciva a farsi una ragione per i nuovi stili di vita. Sentiva parlare di barche a vela, diceva a sua moglie: “Ma come vivono questi? Sono ambiziosi, troppo”».
Noi crediamo che sia giunto il momento della verità su come si sia giunti alla sparizione del nostro Partito che non è disgiunta dalla evidente necessità di avere in Parlamento la nostra formazione politica fatta di donne e uomini che ritornino ad essere gli interpreti più coerenti e vigili dei valori costituzionali nati dalla Resistenza al nazifascismo.
Ecco perché è importante l’iniziativa promossa dai compagni di San Giuliano Terme.
Partecipiamo in massa e riprendiamoci i nostri valori e le nostre bandiere.
Saluti comunisti