Una narrazione condotta dal senatore Sergio Flamigni, dall’ex magistrato Carlo Palermo, da giornalisti e autori come Marcello Altamura, Rita Di Giovacchino e Carlo D’Adamo, che si contrappone con dati di fatto alla verità ufficiale del “Memoriale”:una nuova analisi balistica per fare luce sulla dinamica dell’agguato, un filmato inedito che svela la targa di un’auto di supporto in via Fani la mattina del 16 marzo 1978 di cui le indagini non hanno mai tenuto conto e la fonte “Beirut2”, intervistata da Carlo Palermo, che riferisce di una foto scattata ad Aldo Moro in un cortile durante la prigionia, di come la guerra fredda era fattivamente diretta da gruppi che controllavano sia Washington sia il Cremlino, a conferma del fatto che Aldo Moro doveva morire – e non per mano delle Brigate rosse – al fine di attuare un golpe in Italia .