Tra tutte le sciagurate “imprese” belliche del fascismo, l’invasione da parte delle nostre truppe della Russia è emblematica dell’incapacità del regime fascista di operare nell’interesse dell’Italia.
Da marxisti, quali siamo, ci teniamo a ribadire che per motivazioni ideali aborriamo la guerra.
Tutte le controversie intemazionali devono esser risolte pacificamente.
Nel caso che ci riguarda, è bene precisare che il fascismo ha fatto la guerra alla Russia, dalla quale è uscito con le ossa rotte, perdendo tra morti, feriti e dispersi circa 250.000 uomini, senza avere alcun motivo valido e senza avere alcuna controversia in corso con tale Stato.
La cosa più grave è che il 22 giugno 1941 Hitler ha invaso l’Unione Sovietica, senza neanche avvertire il suo servo Mussolini. Nonostante ciò, il “Duce” ha insistito per partecipare all’operazione. In questa insistenza nel mandare al massacro centinaia di migliaia di uomini, prima 60.000 circa e successivamente circa 250.000 è racchiusa tutta la pochezza del regime fascista.
Infatti, nella logica predatoria, che noi aborriamo, dobbiamo far presente, che, qualora la guerra fosse stata vinta da Hitler, il grande “mercato” russo sarebbe stato conquistato dall’industria nazista, non certo da quella italiana. In sostanza, il cavaliere Benito Mussolini ha fatto la guerra per nulla. Sarebbe stato molto meglio, sempre nella logica guerresca alla quale noi siamo fennamente contrari, che il l0% delle forze impiegate in Russia, fossero state mandate ad occupare Malta, che era una base aereonavale degli Inglesi, che affondavano con bombardamenti aerei e con i sommergibili, molte delle nostre navi dirette in Africa.
In definitiva, possiamo dire che il fascismo, invece di spendere i pochi soldi che aveva a disposizione, nei settori della scuola e della sanità, ha preferito, per “prestigio”, sperperarli in imprese belliche tutte regolarmente perse, ma affermiamo anche che, ove mai qualcuna di tali imprese avesse avuto un esito positivo, i vantaggi sarebbero andati alla Germania di Hitler, molto più forte di noi industrialmente.
Questo nostro scritto vuole essere un appello a tutti i Democratici, affinchè la parola guerra venga cancellata dall’Agenda Politica contemporanea.
Ricordiamo, inoltre, ali ‘Europa intera, che la sua libertà è stata pagata ad altissimo prezzo dal Popolo Sovietico, che ha avuto 16 milioni di morti civili ed 11 milioni di morti militari.
Agli smemorati ed ai manipolatori della Storia, facciamo presente che la guerra contro il nazifascismo, cioè la seconda guerra mondiale, non è stata vinta il 06 giugno 1944 sulle coste della Normandia (Francia) dagli alleati Angloamericani, bensì il primo febbraio 1943, a Stalingrado, sul fiume Volga (Unione Sovietica).
Per dimostrare la validità della nostra tesi su dove, su quando e su chi ha vinto la II guerra mondiale, riportiamo quello che il 12 Novembre 1942, scrivevano sul loro giornale gli operai di Stalingrado, assediati, in condizione fisiche e psichiche spaventose, dai nazisti nelle officine “Barricata” ed “Ottobre Rosso”:
“Vi scriviamo mentre la battaglia tocca il suo vertice massimo, con il rumore dei cannoneggiamenti, il rombo assordante degli aerei, e i vivi bagliori degli incendi. Vogliamo dirvi che siamo decisi a tener duro fino alla morte, perchè comprendiamo che non combattiamo soltanto per la città, ma difendiamo la nostra Patria e tutto ciò che ci è caro e senza questo non potremmo vivere. Qui, davanti a Stalingrado, si decide per noi sovietici e per il mondo intero se saremo liberi o schiavi. Giuriamo di difendere la città fino al!’ultimo respiro, fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultimo battito del cuore”.
Questi operai senza nome e senza cognome meritano un ringraziamento dall’umanità intera, in quanto essi, al fine di liberare il mondo dal nazifascismo, per mesi e mesi sono stati sottoposti a gravosi turni di lavoro, sotto incessanti e spaventose incursioni dei bombardieri nazisti, che nei soggetti deboli conducono alla pazzia ed al suicidio, mentre gli operari di Stalingrado non solo hanno avuto il coraggio e la tenacia di lavorare ma hanno avuto la freddezza di tenere le loro armi personali, accanto agli strumenti di lavoro.
Alla fine, a prezzo di sacrifici immani hanno vinto la seconda guerra mondiale.
Questo ricordo dell’invasione dell’Unione Sovietica, da parte di Hitler e di Mussolini, avvenuta il 22 giugno di 80 anni orsono, è stato per noi doveroso, per rispetto ai Combattenti di Stalingrado e per riguardo ai Popoli dell’Unione Sovietica.
Oggi, onde evitare che massacri simili si ripetano, gradiremmo che tutti i Democratici si ritrovassero su questi ideali:
Esiste una solo razza: quella umana!
Esiste una sola patria: il mondo intero!
Esiste un solo obiettivo: la Pace Universale!
Francesco Mandarano
Militante Antifascista
Prato