di Gianni Barbacetto
Un tempo a Milano ci si svegliava e si diceva: “Che cosa devo fare oggi per il mio business?”. Ora invece ci si sveglia e ci si chiede: “Chi sarà il candidato sindaco di oggi del centrodestra?”. Ormai l’elenco è lungo. Nei mesi scorsi sono stati nominati, almeno per un giorno: Giulio Gallera, Alberto Zangrillo, Gabriele Albertini, Letizia Moratti, Franco Baresi, Paolo Veronesi, Sergio Dompè, Flavio Cattaneo, Ferruccio Resta, Alessandro Galimberti, Gianmarco Senna, Silvio Berlusconi, Marco Castoldi in arte Morgan, Maurizio Lupi, Luigi Santa Maria, Simone Crolla, Roberto Rasia dal Polo, Annarosa Racca, Riccardo Ruggiero, Maurizio Dallocchio, Fabio Minoli, Oscar di Montigny.
L’elenco è certamente incompleto, mi scuseranno gli esclusi e i dimenticati. “Se un qualche leader o leaderino del centrodestra non ti è venuto a chiedere di candidarti, vuol dire che in città non conti proprio niente”, mi dice tra lo sconsolato e l’ironico un personaggio della Milano che invece conta eccome. Il barometro cambia previsioni a ogni soffio di vento. Uscito di scena l’ineffabile Di Montigny (dopo che il Fatto ha raccontato le sue gesta e rivelato che è un pregiudicato), oggi il barometro segna Andrea Farinet, imprenditore e presidente di Pubblicità Progresso, e Luca Bernardo, potente medico del Fatebenefratelli. Con Maurizio “Rolex” Lupi sempre pronto a scattare come “candidato politico” appena (e se) sarà esaurito l’elenco dei “candidati civici”.
Ma la vera novità – ancora segreta – è un’altra: ci sta facendo un pensierino Urbano Cairo, l’editore del Corriere della sera e di La7. È in corso un sondaggio riservato per valutare il suo peso elettorale e la sua capacità di contrapporsi al candidato del centrosinistra Giuseppe Sala. Per ora trapela soltanto che Cairo sarebbe capace di far tremare il sindaco uscente, che nei sondaggi era dato avanti solo di pochi punti anche in contrapposizione a candidati quasi sconosciuti: conquista il centro città, ma è asserragliato nel villaggio di Asterix assediato dalle periferie che voterebbero qualunque candidato gli si opponesse.
Certo, Cairo avrebbe un problemino di conflitto d’interessi, ma non dimentichiamoci che siamo nell’Italia di Berlusconi. Una bella campagna elettorale potrebbe distrarlo dalle preoccupazioni che gli arrivano dall’America, dove il fondo Blackstone gli chiede 600 milioni di dollari di danni per la mancata vendita dell’immobile di via Solferino sede del Corriere.
In attesa che sbocci la candidatura Cairo – se son rose fioriranno – cerca di occupare la scena, almeno per qualche giorno, il dottor Bernardo. Il suo più grosso merito è quello di essere il pediatra di Licia Ronzulli, regista di Forza Italia nel tempo del declino di Berlusconi. Ma Luca Bernardo, inventore della coloratissima Casa pediatrica del Fatebenefratelli, in politica è figlio d’arte: suo padre era un deputato democristiano siciliano e suo fratello, Maurizio, è stato parlamentare berlusconiano del Pdl, poi dell’Ncd, infine candidato (non eletto) del Pd.
Luca Bernardo, il pediatra, ebbe i flash della cronaca addosso quando nel settembre 2012 invitò a diventare “angelo custode” della pediatria del Fatebene una giovane consigliera regionale di Forza Italia: si chiamava Nicole Minetti, ex igienista dentale all’Ospedale San Raffaele di Milano – dunque un po’ collega – ma purtroppo allora già indagata per favoreggiamento alla prostituzione.
La stampa, in quei mesi impegnata in maniera manettara a raccontare lo scandalo di Ruby e del bunga-bunga, non capì la scelta. Eppure la bella Nicole si presentò al reparto pediatrico per l’investitura angelica. Poi ebbe altro da fare: l’imputata nel processo bunga-bunga da cui è uscita con una condanna a 2 anni e 10 mesi. Se Bernardo resisterà come candidato, potrebbe convincerla a tornare in politica: come angelico assessore a Milano.
1 luglio 2021