di MOWA
«Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.»(Enrico Berlinguer)
In Italia, come in tutta Europa, la maggior parte della popolazione è con gli occhi e il cuore rivolti alle partite di calcio della UEFA EURO 2020 mentre stanno passando impunemente leggi sui licenziamenti che lasciano mano libera alle imprese di discriminare ulteriormente il mondo del lavoro.
Un mondo del lavoro che, privo dei controlli necessari perché sono inadeguati sia gli investimenti che il personale specifico preparato, produce vittime o infortunati e, non ultimo, deturpa il territorio arrivando, persino, ad inquinare le acque di falda come avviene nel tanto decantato protettorato leghista territorio veneto.
Infatti, parlano le cronache che l’area “interessata dall’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) è pari a circa 180 km2 di un vasto territorio che si estende tra le province di Vicenza, Verona e Padova, per una popolazione stimata di 300 mila abitanti. All’interno di questo territorio trenta comuni si sono trovati a dover far fronte all’inquinamento anche dell’acqua potabile, visto che la loro fonte di approvvigionamento risulta fortemente inquinata dai PFAS.” Non sono sufficienti le ordinanze della Regione per chi attinge l’acqua per uso alimentare e irriguo da pozzi privati – che arrivano dopo l’inquinamento – bisogna intensificare la fase preventiva per tutelare la salute pubblica.
Un’area talmente vasta che, se non si inteviene massicciamente con politiche serie, fatte da persone responsabili e non da tromboni che amano ascoltare il suono della propria voce, si rischia di aumentare non il PIL ma la cronicità delle malattie e il numero dei malati terminali.
Politiche fatte da politici poco avvezzi a risolvere – se non a parole – in modo energico le problematiche dei loro concittadini e che, invece, si autoproclamano, ingiustamente nel territorio, come stupores mundi ma che sono attratti, solamente, come falene dai bagliori – in questo caso denaro – che viene fatto loro scivolare nelle tasche sotto varie forme.
“Falene” politiche che si sono private del senso della misura e che arrivano, in quel crogiolo di delirio di onnipotenza, a portare l’Italia e gli italiani a diventare una cloaca di ogni nefandezza che passa dalla loro testa come sta avvenendo nell’immenso territorio del viterbese inquinato da arsenico e ben documentato (anche con video) nel servizio giornalistico riportato da Veronica Di Benedetto Montaccini, dal titolo Acqua amara, in cui arriva a dire: “una delle “più grandi emergenze umanitarie d’Europa”, come l’hanno definita i medici dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment)”.
Un Paese dove i politici alzano la voce su ogni cosa, illudendo i loro concittadini, ma che non fanno nulla per risolvere il problema perché compiacenti con un sistema che ha le proprie radici marce in un finto progresso basato tutto sull’avere dove però l’essere diventa merce di scambio con vecchi e nuovi predoni di umanità e felicità del vivere in un Paese fatto di gente perbene.
Ecco, allora, salire la rabbia rimpiangendo la perdita di una forza seria (quel P.C.I. sino a Berlinguer) fatta da persone oneste che erano di contrasto al marciume che spingeva per emergere dalla fogna dove era stato relegato grazie ad anni di conquiste ottenute dopo battaglie sui diritti, prevenzione, salute pubblica… avendo come paradigma il sogno di un Paese modello invece di quello che sta sprofondando in un girone dantesco senza la possibilità di recuperare quella nomea positiva conosciuta in tutto il Mondo…
Foto di William Phipps