Ci aspettavamo un sottosegretario all’istruzione (Gabriele Toccafondi) che fosse più consono alla Costituzione italiana ed invece…
L’avrà mai letta?
Avrà mai letto il 3° capoverso dell’articolo 33 che recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato“.
Ci aspettavamo, soprattutto, un sottosegretario all’istruzione che fosse più equilibrato nelle sue scelte ed invece…
Ma vuoi vedere che forse, e ribadiamo il forse, ha saltato l’articolo 33 perché superstizioso?
Si sa molti napoletani sono superstiziosi e, quindi, si salta dal 32 al 34 (che sono, rispettivamente, nella Smorfia ‘O capitone – il capitone ed il periodo natalizio lo pretende – e ‘A capa – il capo come rappresentazione dell’intelligenza) perché non si sa mai… Anche perché, a pensarci bene, il numero 33, sempre nella Smorfia, sono gli anni di Cristo e lui, da buon napo-ciellino, preferisce, sicuramente, non scherzare con i Santi.
Ci aspettavamo, anche, un sottosegretario all’istruzione che fosse più libero dai poteri forti ed invece…
… Poi, invece, abbiamo riflettuto sul nome ed allora ci siamo posti una domanda:
“Un nome può concretizzarsi?”
La risposta, probabilmente, sta nei fatti… Non vi pare?!
No, ma che avete capito.
Avete frainteso maliziosi, perché s’alludeva al gioco della morra a tre, in cui il vincitore tra i primi due contendenti gioca con il terzo… il 17 ‘A desgrazia (La disgrazia)
MOWA
Miracolo del governo Letta: pioggia di milioni sulla Scuola privata
Per le paritarie la crisi non esiste: arrivano 500 milioni dalla legge di Stabilità. Esulta l’aera catto-ciellina, che trova nel Pd il suo nuovo referente.
Cecilia M. Calamani
Il Vaticano con tutte le sue diramazioni politiche esulta per la Legge di Stabilità, che foraggia le scuole paritarie al di là delle aspettative. In barba alla crisi, gli istituti privati parificati potranno contare su 500 milioni di euro per quest’anno e 500 per il prossimo.
Intervistato dalla rivista ciellina Tempi, il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, anch’egli ciellino, esulta: «Se questi fondi non fossero stati reintegrati, le scuole paritarie sarebbero sicuramente andate incontro a un taglio degli stanziamenti pari al 45 per cento, che sarebbe automaticamente corrisposto a un raddoppio delle rette». Ma non basta: Imu e Tares ne minano ancora la sopravvivenza. «Secondo me – continua Toccafondi – il vero tema è riuscire a far comprendere che, così come sarebbe assurdo far pagare l’Imu alle scuole statali, lo è altrettanto farla pagare a quelle paritarie, che non sono affatto scuole “di élite” o in alcun modo esclusive, ma sono scuole normalissime, gestite da enti no profit e senza scopo di lucro, la cui unica ragione d’esistere è l’educazione degli studenti. Scuole che, pertanto, al pari di quelle statali, svolgono un servizio pubblico e aiutano tanto le famiglie quanto lo Stato a risparmiare».
Gli «enti no profit e senza scopo di lucro», naturalmente, sono la Chiesa. E l’«educazione degli studenti» di cui parla il sottosegretario è quella cattolica, in un Paese laico che dovrebbe garantire istruzione gratuita e aconfessionale a tutti i cittadini.
Ma alla fine Toccafondi tutti i torti non li ha, nonostante l’articolo 33 della Costituzione dica espressamente che «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Già, perché dal 2000 le scuole paritarie fanno parte a tutti gli effetti del sistema pubblico di istruzione. E non certo grazie a uno dei ministri clericali dei governi Berlusconi, ma per mano di un ministro di sinistra, Luigi Berlinguer (oggi Pd), che con apposita legge stabilì: «Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali». Il che non annulla certo il veto costituzionale al finanziamento degli istituti privati, ma lo annacqua e ne rende incerti i confini.
Dal centrosinistra è partita dunque la presunta parità tra istituti statali e istituti privati, ed è ancora un governo guidato dal Pd, se pur di larghe intese, che perpetua l’anticostituzionale sostentamento mentre al contempo blocca gli stipendi degli insegnanti statali per tutto il 2015 (c’è la crisi!). Il cavallo di battaglia del Pd quando era all’opposizione, il potenziamento dell’istruzione pubblica contro il suo sistematico smantellamento ad opera del duo Moratti-Gelmini, è solo un ricordo. Ora le energie sono tutte rivolte a trovare un collante con gli Alfano, i Formigoni e i Giovanardi, che danno ossigeno al governo mentre lo tolgono al Paese.
23 dicembre 2013