di MOWA
«…finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e in servi, non ci sarà né normalità né pace.» (Pier Paolo Pasolini)
Si rafforzano le schiere, politico affaristiche, di quel vertice di potere emerso nella seconda e antidemocratica-maggioritaria Repubblica che, in barba alla Costituzione, vuole imporre, con l’inganno, un candidato Presidente della Repubblica che abbia, purtroppo, requisiti di indecenza civica. In questo periodo assistiamo ai proclami di personaggi…. che si sperticano per far passare, nell’opinione pubblica, l’idea che alcune persone siano “sante”, quando in realtà hanno condanne penali (ricevute e/o definitive) ed inoltre sono legate a massonerie fortemente penalizzanti rispetto alle regole democratiche dei vari Stati per un convivere civile.
Un grido di disapprovazione dovrebbe levarsi da tutti quei democratici che hanno temuto e lottato che tutto ciò non avvenisse e, invece… tutto tace.
Una Costituzione, nata dalla Resistenza al nazifascismo, che viene usata come strofinaccio per i pavimenti sporchi, in questo modo si fa passare alle persone perbene tutto quello che c’è di più indicibile e, come ultimo affronto di un potere sordo e arrogante, vorrebbero, addirittura, mettere sullo stesso piano la candidatura alla Presidenza della Repubblica di un Mario Draghi o un Silvio Berlusconi con quella di Sandro Pertini.
Questo è un tempo di cambiamenti subiti da un popolo che avrebbe, invece, dovuto capire già da tempo, visti alcuni predecessori Presidenti in odor di “grembilini”, quanto accade e che non ha, ancora, invece, realizzato quello che sta avanzando e si prospetta per il futuro delle loro vite, di quelle dei loro nipoti e figli ora che non esiste più un partito come era il P.C.I. di Enrico Berlinguer che possa contrastare i potenti, lottare per gli oppressi e far sentire la loro voce.
Purtroppo si sta, anche, facendo strada una fine ingloriosa, se non si reagisce per tempo invertendo la rotta, per la nostra radiosa Costituzione valoriale a cui stanno facendo fare la stessa fine di quella rana, che, messa in acqua fredda nella pentola, nuotava felice ma sotto c’era un fuoco lento… E quel “fuoco lento”, per i democratici italiani ha iniziato ad ardere con le privatizzazioni dei gioielli dello Stato (IRI, ecc.), ad opera proprio dell’amico di fratellanza di Draghi, Romano Prodi, per poi passare, negli anni successivi, a modificare alcuni diritti civili con Lamberto Dini, Giuliano Amato sino a Matteo Renzi ( si va dal sistema pensionistico all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ecc.), affondando la lama del coltello nel corpo vivo della Repubblica con le modifiche sia al sistema elettorale che alla stessa Carta costituzionale; tutto ciò ha, di fatto, sugellato lo schema di potere attuale fatto di partiti-aziende più simili agli USA dove chi ha i soldi governa il paese.
Un sordido potere fatto di disonesti che hanno plasmato (e stanno plasmando) un paese a loro somiglianza e modello tanto che sono aumentati i disagi per gli onesti sia con il diffondersi del malaffare sia con azioni che impauriscono chi cerca di contrastarlo.
Il diffondersi del fascismo, ricordiamolo sempre, come costola del potere massocapitalistico, non è altro che uno dei tanti sintomi di quanto desiderano quelle élitarie schiere di agiati come ben rappresentato da quanto scritto dall’intellettuale/poeta Pier Paolo Pasolini ne La rabbia, pubblicata sul n. 38 di Vie Nuove il 20 settembre 1963:
“…finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e in servi, non ci sarà né normalità né pace.
La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui. Vedete questi? Uomini severi, in doppiopetto, eleganti, che salgono e scendono dagli aeroplani, che corrono in potenti automobili, che siedono a scrivanie grandissime come troni, che si riuniscono in emicicli solenni, in sedi splendide e severe: questi uomini dai volti di cani o di santi, di jene o di aquile, questi sono i padroni.
E vedete questi? Uomini umili, vestiti di stracci o di abiti fatti in serie, miseri, che vanno e vengono per strade rigurgitanti e squallide, che passono ore e ore a un lavoro senza speranza, che si riuniscono umilmente in stadi o in osterie, in casupole miserabili o in tragici grattacieli: questi uomini dai volti uguali a quelli dei morti, senza connotati e senza luce se non quella della vita, questi sono i servi.
È da questa divisione che nasce la tragedia e la morte. La bomba atomica col suo funebre cappuccio che si allarga in cieli apocalittici è il futuro di questa divisione. Sembra non esservi soluzione da questa impasse, in cui si agita il mondo della pace e del benessere. Forse solo una svolta imprevista, inimmaginabile… una soluzione che nessun profeta può intuire… una di quelle sorprese che ha la vita quando vuole continuare… forse… “
Sta, ora, a chi subisce la violenza di un laido potere capire cosa diventi necessario fare per non subire quello che piove di improvvido dall’alto e diventare, finalmente, il motore del proprio avvenire…
foto di Tama66 / 2030