di MOWA
«Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra.» (Gino Strada)
L’atmosfera di casa, dei vari Stati, sta considerevolmente peggiorando – e non per responsabilità, oramai diventata incontrovertibile del clima che annienterebbe l’intera umanità e a cui nessuno guarda stupidamente più, come fa notare il saggio studioso del CNR, Mario Tozzi – ma per l’uso considerevole delle immagini mandate in onda su ogni canale, ad ogni ora del giorno e della notte, delle televisioni o via web, della guerra o che riprendono il presidente della Russia, Vladimir Putin, in riunione con il suo staff, controbattere al responsabile dei servizi segreti o quello della Bielorussia, Alexander Grigoryevich Lukashenko, mentre indica sulla lavagna con una bacchetta aree geografiche di una cartina senza che nessuno faccia notare la stranezza che, tutto ciò, dovrebbe essere coperto, visto il momento particolarmente difficile, dalla massima riservatezza. E, invece, no tutto alla luce del sole…
I casi sono due o sono stupidi loro – e non ci si può credere – o lo sono gli altri che sprecano intere puntate televisive con giornalisti in veste di pseudo-psicologi lombrosiani, nel cercare di decifrare la postura, lo sguardo… di Putin, in cui “si riusciva ad intravedere che, sicuramente”… (?) Oppure, giornalisti trasformati in analisti militari che spiegano che, sulla cartina di Lukashenko (e chissà di quale occasione o data) quel puntino infinitesimale della mappa (non visibile ad occhio umano) indicava evidenti intenzioni bellicose di quel paese… (?)
La paranoia o isteria fa vedere cose sotto una luce diversa e, soprattutto, in un disordine anormalo quando, invece… è molto, ma molto, più semplice e meno complesso. A meno che, quella paranoia sia già una condizione mentale con un evidente sviluppo di manie di grandezza e, forse, di persecuzione verso cui si stanno spingendo delle persone normalissime in modo che intravedano delle ombre in una notte senza luna.
Fortunatamente, ci sono persone più pragmatiche dei media che fanno, sul web, ottime osservazioni e che pongono delle semplici domande come premessa ad una critica all’isterismo in corso nel conflitto in atto ad Est:
«Basta rispondere a poche semplici domande per capire come stanno davvero le cose:
In che paese la lotta vittoriosa contro il nazifascismo assurge ad orgoglio nazionale
In Russia o in Ucraina?
In che paese sono stati messi al bando i partiti comunisti?
In Russia o in Ucraina?
In che paese i sostenitori dei nazisti oggi assurgono al ruolo di eroi nazionali?
In Russia o in Ucraina?
In che paese i gruppi paramilitari dichiratamente neonazisti sono stati assorbiti ed inquadrati nell’esercito regolare?
In Russia o in Ucraina?
In che paese la casa dei sindacati è stata assaltata impunemente dando fuoco a coloro che erano lì rifugiati?
In Russia o in Ucraina?
In che paese in questi giorni si sta ristabilendo l’aparthaid verso i cittadini di pelle scura?
In Russia o in Ucraina?
Quale dei due paesi è accerchiato sempre di più da basi Nato e Usa?
La Russia o l’Ucraina?»
Chiosa alla fine con:
«Sbaglia, in sintesi, chiunque pensa di riproporre il solito giochino dell’equidistanza senza nemmeno porsi il problema di identificare dove sia il nemico principale.
Nato, USA ed UE ci stanno portando alla guerra.
Anche in questo caso: prevenire è meglio che curare.
I vaccini prevengono le malattie e l’instaurazione del socialismo la guerra.»
Solidarietà agli oppressi è un atto dovuto e caritatevole e non va mai abbandonato ma si vuole chiedere a tutti quei “stimolati pacifisti dell’ultim’ora”, dove fossero quando il “democratico” Occidente «ha massacrato oltre ottanta fra dimostranti e poliziotti riuniti a Maidan Nezalezhnosti, la Piazza dell’indipendenza di Kiev cuore e simbolo – fino a quel fatidico 20 febbraio 2014 – delle manifestazioni a favore dell’accordo di associazione all’Unione europea… Già allora però molti sollevavano dubbi e perplessità»? [1]
Con ciò, non si vuole, assolutamente, giustificare l’atto violento in corso perché, come dice Gino Strada, «Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra» ma, non si devono, mai, dimenticare le varie testimonianze come quella di uno dei protagonisti del cecchinaggio sulla popolazione quando confessa:
«“Un giorno intorno al 15 febbraio – [rammenta Alexander Revazishvilli ndr]– Mamualashvili visitò personalmente la nostra tenda. Con lui c’era un altro tipo in uniforme. Ce lo presentò e ci disse che era un istruttore, un militare americano”. Il militare americano si chiama Brian Christopher Boyenger ed è un ex ufficiale e tiratore scelto della 101esima divisione aviotrasportata statunitense. Dopo Maidan si sposterà sul fronte del Donbass dove combatterà tra le fila della Legione Georgiana al fianco di Mamulashvili.» [1]
L’ennesima testimonianza di una forte presenza straniera con il compito di destabilizzare usando quella tecnica ben conosciuta da quell’Occidente “democratico” che in molti paesi del Mondo [2][3][4] è riassunta da quel protagonista diretto in Ucraina nel 2014:
«“Ci hanno spiegato di sparare per creare caos e confusione. Non dovevamo fermarci. Non importava se sparavamo ad un albero, a una barricata o a chi tirava le molotov. L’importante era seminare il caos.»[5]
Senza contare la straordinaria ricchezza del nuovo presidente, Volodymyr Zelensky, che acquistò nel 2015 (un anno dopo il golpe colorato in Ucraina) una mega-villa a Forte dei Marmi, in Italia, del valore – dicono le cronache – di 3,8 milioni di euro da una società italiana di proprietà di Zelensky ovvero la San Tommaso srl. [6] Una fortuna artistica fatta con l’oligarca russo Igor Kolomoiskyy con la serie “Servo del Popolo” trasmessa sul canale televisivo di proprietà dello stesso Kolomoiskyy. Una mega-villa in Italia tra altre ville di proprietà degli oligarchi russi che non viene, però, venduta cedendo i proventi agli ucraini che sono in difficoltà nel proprio paese. Si preferisce raccogliere denari da tutto il Mondo ma lasciare intatte le proprie ricchezze personali in uno strabico nazionalismo.
Un paese l’Ucraina che ha iniziato a fare affari con quell’Occidente agevolando taluni “oligarchi statunitensi” con il gas.
Ma le obiezioni su quanto sta accadendo in quell’area geografica sono innumerevoli e potrebbero risalire ai tempi di quando quello stesso Occidente ha brigato in tutte le salse (illegali comprese, anzi: soprattutto) per avere una Russia così composta al posto della ex Unione sovietica che “terrorizzava” prevalentemente i ricchi e distribuiva più equità sociale. Discutibile, fin che si vuole ma le statistiche della speranza di vita crollate dopo l’ex URSS, sono lì a testimoniare le preoccupazioni della stessa ONU.
Ora quest’Occidente, bugiardo fino al midollo, piange lacrime di coccodrillo, mandando poveri oppressi contro altri giovani e la guerra (come tutte le guerre) monterà in una escalation con esiti sempre più incerti. Bisognerà, anche, che qualcuno riesca a spiegare la storia degli USA e di come mai, dal 1772 al 2017, sono coinvolti in ben 222 anni di guerre contro altri Paesi che l’hanno, invece, subita.
Ecco, perché bisogna sostenere le bandiere della pace, conquista della Costituzione italiana (che continua ad essere disattesa), contro i mercanti di armi che siedono sugli scranni del potere, anche, in Italia e che non sono degni di occupare.