No, questa volta non è stata satira. Troppo pesante la presa in giro ricostruita in televisione, per non parlare di “lapidazione politica”. Anche per i soggetti interessati. Da un lato il network tv saudita “MBC” e dall’altro il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. In mezzo, la parodia di un discorso fatto alla Casa Bianca, in cui un attore che recita proprio la parte di Biden, pronuncia una serie di frasi squinternate. Prima di addormentarsi in diretta, sostenuto da un altro attore, che impersona Kamala Harris.
Quasi un attacco ‘trumpiano’
Nel video, che ha già fatto milioni di visualizzazioni sul Web, il Presidente Usa confonde la Spagna con la Russia, inserisce a sorpresa l’Africa e annuncia grandi rivelazioni, per poi mettersi immediatamente a ronfare. Appare chiaro che non è tanto un modo di ironizzare sulle storiche “gaffes” di Biden, quanto piuttosto un deliberato attacco alle sue facoltà cognitive. Già oggetto di sgradevoli polemiche negli Usa. Ma a noi, a dirla corta e netta, interessa esclusivamente il risvolto geopolitico, di questa vicenda da cabaret aziendale.
Azione deliberata dei vertici sauditi
Riflettiamo. La “MBC” mette in onda solo quello che fa piacere al potere saudita. La censura preventiva di bin Salman funziona come un setaccio e, anzi, certe iniziative possono anche essere “stimolate” dallo sceicco in persona. Insomma, le cose non succedono per caso. Se la tv di Riad sbertuccia Biden e poi il video fa il giro del mondo, a cominciare dai Paesi arabi, allora significa che l’Arabia Saudita non è più così legata agli Stati Uniti. Un rovesciamento delle alleanze? Non siamo ancora a questo punto, ma al Dipartimento di Stato devono aprire gli occhi. Gli arabi non sono così facili da imbonire come certi europei.
Forse il nucleare iraniano
Pare che al principe bin Salman gli americani avessero dato precise garanzie, per quanto riguarda il nucleare iraniano. Il riferimento è alle discussioni in corso a Vienna, per il Trattato che si era rimangiato Trump. Invece, ora, spifferi di corridoio dicono che le promesse non sono state mantenute e che Washington ha fatto concessioni “troppo larghe” agli ayatollah. Mandando su tutte le furie i sauditi. E pure gli israeliani, ma questa è un’altra storia. Per tale motivo, l’Arabia ha di fatto dichiarato “guerra diplomatica” agli Stati Uniti, mettendosi di traverso anche sulla crisi ucraina. Come del resto hanno fatto quasi tutti i Paesi del Medio Oriente.
Forse la guerra nello Yemen
Bin Salman ha rifiutato di parlare al telefono con Biden e ha lasciato dietro la porta il Segretario di Stato, Antony Blinken. Tanto per far capire il clima che si è creato. Gli Usa non aiuteranno i sauditi a vincere la guerra nello Yemen e non venderanno gli F-35 agli Emirati. Ma loro non produrranno una goccia di petrolio in più, per calmierare il prezzo. E soprattutto, secondo fonti israeliane, potrebbero rivolgersi ai cinesi per rifornirsi di armi di ultima generazione. Per quanto riguarda il rapporto tra Usa e Iran, verrebbe voglia di dire “oltre al danno la beffa”. Infatti, se i sauditi hanno guastato il feeling con gli americani per colpa di Teheran, sembra di capire che adesso anche per gli iraniani sia girato il vento.
Attacco anche dall’Iran
Ieri, l’articolo di apertura del “Teheran Times” ha attaccato ferocemente Joe Biden, scrivendo che “sta accelerando il declino dell’America”. Dopo averlo coperto di critiche, in pratica, il giornale degli ayatollah lo accusa delle stesse colpe che gli attribuiscono i sauditi. Insomma, a quanto pare, almeno una cosa è riuscita al Presidente degli Stati Uniti: scontentare tutti.
18 Aprile 2022