MOWA
La puntata di Report del 23 maggio 2022 è stata una straordinaria ricostruzione di come sia stato possibile avere il paese Italia alla deriva di spinte antidemocratiche per via e colpa delle varie partecipazioni cultural-politiche anche istituzionali.
Tanto vergognose le partecipazioni alla instabilità italiana che quelli di Report scrivono:
Stefano delle Chiaie è stato il capo di Avanguardia Nazionale, indagato e prosciolto nei processi sulle stragi di Piazza Fontana e della stazione di Bologna. Lo Cicero, autista del boss Mariano Tullio, racconta che Delle Chiaie si trovava a Capaci prima della strage del 23 maggio
Vincenzo Vinciguerra, all’ergastolo per strage, è stato un fedelissimo amico di delle Chiaie e ha parlato dei suoi rapporti con la P2 di Licio Gelli e con i servizi segreti. Molti collaboratori hanno riferito di stretti legami di Delle Chiaie con la ‘ndrangheta. Lo abbiamo intervistato in esclusiva.
E, ancora,
Negli anni 90 il leader di avanguardia nazionale Stefano Delle Chiaie si è adoperato per realizzare il progetto politico delle Leghe del Sud, che aveva lo scopo di dividere l’Italia. Lungo la via incontra diversi compagni: piduisti, commercialisti dei boss stragisti, avvocati legati ai servizi di sicurezza.
Stefano Delle Chiaie era uno in grado di di mettere a punto una piccola o grande guerra civile nel paese. Il suo ruolo ce lo spiega Antonio D’Andrea, vice segretario della lega meridionale: “Una nazione si può unificare con la forza, con la violenza. E alla stessa maniera si può dividere con la forza e con la violenza, soltanto così si può arrivare a una divisione”
Sino a ricostruire che
Dai verbali dimenticati, ma anche dalle testimonianze inedite di alcuni ex uomini delle forze dell’ordine emerge che Falcone e Borsellino avevano preso sul serio il ruolo dell’ eversione di destra, della massoneria e della P2 della struttura Gladio, negli omicidi e nelle stragi che venivano attribuiti alla mafia.
E che anche dietro la strage di Bologna vi fossero gli stessi. Una pista quella di Falcone rimasta in sospeso ma che ritroviamo indagando sui mandanti del suo omicidio.
(puntata intera)
P.S. Una puntata tanto precisa da provocare nelle istituzioni forti preoccupazioni da eseguire il giorno successivo la messa in onda
REPORT: PERQUISIZIONE IN ATTO DELLA DIA SU MANDATO DELLA PROCURA DI CALTANISSETTA PRESSO L’ABITAZIONE DELL INVIATO DI REPORT PAOLO MONDANI E LA REDAZIONE DEL SOTTOSCRITTO.
IL MOTIVO SAREBBE QUELLO DI SEQUESTRARE ATTI RIGUARDANTI L ‘INCHIESTA DI IERI SERA SULLA STRAGE DI CAPACI NELLA QUALE SI EVIDENZIAVA LA PRESENZA DI STEFANO DELLE CHIAIE, LEADER DI AVANGUARDIA NAZIONALE , SUL LUOGO DELL ‘ ATTENTATO DI CAPACI.
GLI INVESTIGATORI CERCANO ATTI E TESTIMONIANZE ANCHE SU TELEFONINI E PC.
Nota odierna di Report
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta ha diffuso un comunicato stampa a firma del procuratore capo, Salvatore De Luca, in cui spiega che la perquisizione è stata disposta a seguito delle interviste inserite nella trasmissione televisiva Report andata in onda ieri, 23 maggio 2022.
La nota dell’inviato di Report Paolo Mondani: “Le dichiarazioni di Alberto Lo Cicero e della sua compagna Maria Romeo sono da tempo note alla Direzione Nazionale Antimafia e alla Procura di Caltanissetta. Sorprende che 30 anni dopo i fatti di Capaci si indaghi su quelle dichiarazioni solo ora. Curioso è che nel decreto di perquisizione del sottoscritto la procura di Caltanissetta chieda di esibire i primi verbali dei colloqui investigativi nei quali Lo Cicero inizialmente raccontava molti più particolari che non riporterà, per motivi da accertare, nei successivi verbali di indagine. Anche la Romeo veniva sentita più volte, e più volte ha ribadito le circostanze a noi riferite. Nel frattempo molti documenti sono spariti. Ma è noto che la Procura Generale di Palermo questi documenti li ha ritrovati tanto da spingere la Direzione Nazionale Antimafia a iniziare un’inchiesta”.