DANILO TOSARELLI – MILANO
Un altro fallimento della politica.
Chi ha promosso e sostenuto questi 5 referendum?
Ebbene, costoro hanno gravi responsabilità.
Un ulteriore affossamento della credibilità della politica.
Portare al voto il 20% dell’elettorato è un fallimento e basta.
Evidenzia, ma non deve essere consolatorio, una crisi profonda.
L’astensionismo è un problema serio, ma stavolta c’è altro.
Se un cittadino non comprende, non vota.
E se comprende che la posta in gioco non vale… va al mare.
Tanto denaro pubblico sprecato per il nulla.
Per consentire il voto occorre un’organizzazione costosissima.
La democrazia ha costi elevatissimi ed io dico, ben spesi, ma…
Stavolta, no. Abbiamo buttato nel cesso un patrimonio. Per nulla.
Aumenta lo scollamento tra politica ed opinione pubblica.
L’italiano medio diffida ormai di tutti e certe scelte sono colpevoli.
Di questo passo andremo sempre più alla deriva.
La politica che abbiamo sotto gli occhi non offre speranze.
Occorre riformare una politica ormai scevra da passioni.
Mi capita di rimpiangere i partiti della prima repubblica.
Allora, le ideologie hanno saputo tenere alto morale ed aspettative.
Oggi non si capisce più nulla ed il nuovo ha fatto solo disastri.
Spesso non si colgono le differenze tra un partito e l’altro.
Insomma, c’è tutto da ricostruire e nessuno ne ha voglia.
Ecco il vero dramma di questo Paese.
Si preferisce navigare a vista, con un solo obiettivo.
Racimolare quel consenso elettorale che rappresenta potere.
Un potere che poi non viene utilizzato per affrontare i veri problemi.
Molti cittadini pensano che il voto sia ormai inutile.
Le decisioni si prendono altrove e le istituzioni perdono il loro ruolo.
In questi anni, i partiti hanno fatto crescere diffidenza e rassegnazione.
Si pensa, che la politica non sia più in grado di migliorare le loro vite.
L’astensionismo è la risposta più diffusa e lancia un messaggio.
La politica deve essere altro e deve tornare a coinvolgere noi tutti.
Si deve tornare a far discutere la gente su qualità della vita e futuro.
Solo così, le risposte saranno altre ed il cittadino tornerà in campo.
Oggi invece, si preferisce lasciare il cittadino nell’incultura.
Abituarlo a delegare, in cambio di raccomandazioni e favoritismi.
Peccato che la delega uccide il protagonismo e l’esito è nefasto.
Ti disabitui a pensare ed ad agire con il tuo cervello.
Ma forse qualcuno vuole proprio questo…
Ipotizzo e nessuno si soffermi sui tecnicismi, perché non serve.
Immaginate un referendum su questioni tipo queste.
Salario sociale, riduzione dell’orario di lavoro, scala mobile….
Patrimoniale e magari eutanasia o legalizzazione della cannabis.
Davvero pensate che la partecipazione al voto sarebbe stata uguale?
Oppure avremmo visto un grande coinvolgimento popolare?
Ve li ricordate i referendum su aborto e divorzio?
Altro che passività e delega…
Per chi ancora crede nel valore della politica, non esiste altra via.
Recuperare la fiducia della gente e riportarla al protagonismo.
Da dove ripartire?
Oggi la strada è molto in salita. Il governo Draghi ne è l’emblema.
Tutti insieme, pur non amandosi, ma per evitare scossoni.
Credo che il nostro Paese abbia bisogno di altro.
A partire da un governo che sia politico e da un’opposizione vera.
Le opinioni diverse sono una ricchezza e fanno la differenza.
I padroni, chiamateli come volete, esistono ancora.
Come esiste, chi ancora stenta a tirare la fine del mese e lavora…
Questo Paese ha bisogno di tornare alla politica vera.
Quella che si divide su contenuti ed obiettivi, ma crei delle coscienze.
Un cittadino maturo sa distinguere e non rinuncia al voler esserci.
Nonostante tutto, non voglio rinunciare a questa speranza…
Foto di Brett Jordan