Settembre 2021, stavamo uscendo da un’estate di speranze anti covid ed entrando nella dura fase finale della pandemia. Terracina, la città amata da Aldo Moro, che vi andava anche in inverno per lunghe passeggiate, è ancora animata dai turisti anziani senza scadenza nelle ferie e da gruppi di tedeschi che non se ne vogliono tornare al freddo del Nord Europa. Un paio di poliziotti escono dal piccolo commissariato locale e trovano un messaggio minatorio, un volantino che ritrae una persona incappucciata mentre taglia la gola ad un poliziotto in divisa sovrastata dalla scritta “Slaughter Pigs”, in italiano “Macelliamo i Maiali”. Quel volantino era diretto proprio a loro, alla Polizia di Stato.
Terracina è una città con tante sfaccettature e in molti hanno motivi per avercela con le forze dell’ordine. Siamo nel crocevia di un imponente traffico di droga, un centro dallo sviluppo commerciale compulsato dagli investimenti del clan Licciardi (più altri), un angolo di costa dove la battaglia per la gestione degli stabilimenti balneari si combatte con ogni mezzo, dentro una vera e propria faida di interessi finanziari. Eppure la Questura di Latina su quel volantino ha subito altre idee. Il vicequestore Irene Di Emidio mette i sui uomini a scannerizzare uno per uno gli elementi di quel documento che dà dei “maiali” ai poliziotti. E’ un lavoro lungo, meticoloso. A giugno 2022 i tasselli si mettono in fila: gli autori del volantino sono due neonazisti del posto. La camorra non c’entra, la droga nemmeno. Siamo di fronte ad una microcellula dai rigurgiti neofascisti e adesso su quella piccola città del Lazio si apre un altro scenario. La Procura di Latina ha chiesto e ottenuto l’arresto di Leonardo Cirillo, nato a Roma e residente a Terracina, e Andrea Sicignano di Fondi, ventenni entrambi. Sono stati loro due a posizionare materialmente il volantino davanti al commissariato di Terracina e ora sono accusati di aver divulgato idee fondate sulla superiorità degli appartenenti alla ideologia nazista e fascista. La polizia ha documentato l’esistenza di un’attività di propaganda con l’affissione di altri volantini simili in altri ambiti cittadini, come parchi pubblici frequentati da adolescenti, al fine di promuovere le proprie idee. Insomma la ricerca di nuove adesioni che è stata la chiave di volta dell’indagine. L’analisi telematica dei device usati dai due ventenni ha ulteriormente confermato la loro ideologia suprematista e la volontà di creare un gruppo nazifascista in quel territorio, “con vocazione violenta e l’attuazione, al momento solo ideologica, di azioni dimostrative”. Tutti e due gli indagati a casa avevano varie armi da punta e taglio, materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste e un ordigno confezionato in maniera artigianale ad alta potenzialità. Oggi saranno ascoltati dal gip del Tribunale di Latina.
(Nella foto il volantino agli atti del fascicolo della Procura di Latina)
Terracina è una città con tante sfaccettature e in molti hanno motivi per avercela con le forze dell’ordine. Siamo nel crocevia di un imponente traffico di droga, un centro dallo sviluppo commerciale compulsato dagli investimenti del clan Licciardi (più altri), un angolo di costa dove la battaglia per la gestione degli stabilimenti balneari si combatte con ogni mezzo, dentro una vera e propria faida di interessi finanziari. Eppure la Questura di Latina su quel volantino ha subito altre idee. Il vicequestore Irene Di Emidio mette i sui uomini a scannerizzare uno per uno gli elementi di quel documento che dà dei “maiali” ai poliziotti. E’ un lavoro lungo, meticoloso. A giugno 2022 i tasselli si mettono in fila: gli autori del volantino sono due neonazisti del posto. La camorra non c’entra, la droga nemmeno. Siamo di fronte ad una microcellula dai rigurgiti neofascisti e adesso su quella piccola città del Lazio si apre un altro scenario. La Procura di Latina ha chiesto e ottenuto l’arresto di Leonardo Cirillo, nato a Roma e residente a Terracina, e Andrea Sicignano di Fondi, ventenni entrambi. Sono stati loro due a posizionare materialmente il volantino davanti al commissariato di Terracina e ora sono accusati di aver divulgato idee fondate sulla superiorità degli appartenenti alla ideologia nazista e fascista. La polizia ha documentato l’esistenza di un’attività di propaganda con l’affissione di altri volantini simili in altri ambiti cittadini, come parchi pubblici frequentati da adolescenti, al fine di promuovere le proprie idee. Insomma la ricerca di nuove adesioni che è stata la chiave di volta dell’indagine. L’analisi telematica dei device usati dai due ventenni ha ulteriormente confermato la loro ideologia suprematista e la volontà di creare un gruppo nazifascista in quel territorio, “con vocazione violenta e l’attuazione, al momento solo ideologica, di azioni dimostrative”. Tutti e due gli indagati a casa avevano varie armi da punta e taglio, materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste e un ordigno confezionato in maniera artigianale ad alta potenzialità. Oggi saranno ascoltati dal gip del Tribunale di Latina.
(Nella foto il volantino agli atti del fascicolo della Procura di Latina)