Pensionati, brutte notizie per chi è nato in questi anni: si rischia il taglio degli anni di pensione con l’addio alle forme di anticipo previdenziale.
Dopo l’addio alla misura previdenziale Quota 100, quest’anno sarà la volta di Quota 102. Con la scadenza di forme di anticipo previdenziale molti futuri pensionati saranno penalizzati. L’INPS toglierà 5 anni di assegno previdenziale.
In fin dei conti, il Dossier sulle Pensioni è sempre al centro dell’attenzione da parte del Governo e delle forze politiche. Il Legislatore interviene ogni anno a correggere i conti pubblici intervenendo sulle misure previdenziali. In fin dei conti, dovevamo aspettarcelo visto che il debito pubblico si è accumulato nel tempo. Per rimpinguare le casse statali è stata adottata la Legge Fornero, che ha allungato l’età previdenziale ed è cambiato il criterio di calcolo.
Sono presenti sul tavolo nuove proposte volte a reperire delle misure per uscire prima dal mercato occupazionale.
Pensionati, tragica notizia per i nati nell’anno 1960
Il 31 dicembre 2021 è stato il termine ultimo per dire definitivamente addio alla misura Quota 100. Chi è stato penalizzato? La misura di anticipo previdenziale consentiva di andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi previdenziali versati.
A beneficiare di Quota 100 sono stati i nati nell’anno 1959, mentre coloro che sono nati nel 1960 sono stati penalizzati. Si tratta di una vera e propria beffa: coloro che sono nati nel 1960 sono costretti a lavorare 5 anni in più rispetto a coloro che sono nati nel 1959.
Pensionati, tragica notizia per i nati nel 1959
Il 31 dicembre 2022 sarà il termine ultimo per dire definitivamente addio alla misura Quota 102. Chi sarà penalizzato? La misura di anticipo previdenziale consente di andare in pensione con un requisito contributivo di 38 anni e con 64 anni di età.
La platea di beneficiari di Quota 102 sono coloro che sono nati entro il 1958. Per un mese i nati nel 1959 saranno costretti a lavorare 3 anni di più rispetto ai nati entro la fine dell’anno 1958.
Pensioni: il Governo punta alla salvaguardia del potere di acquisto di salari e pensioni
Nonostante la beffa per i nati nel 1959 e nel 1960, il Governo punta a salvaguardare il potere di acquisto di salari e pensioni. L’Esecutivo mira ad attenuare l’impatto dell’inflazione, a prorogare il bonus 200 euro, a tagliare le accise dei carburanti, ad azzerare l’IVA sui beni di largo consumo e a ridurre il cuneo fiscale per aumentare il netto in busta paga.
Il prossimo incontro che dovrebbe tenersi il 26/27 luglio dovrebbe fare chiarezza sulle nuove misure di flessibilità in uscita dal mercato occupazionale. Per l’anno 2023 le Opzioni rimarranno affiancate alla Riforma Fornero.